Lido e Pellestrina

UN PO DI TEMI. IL MIO APPROCCIO AI PROBLEMI CONCRETI DELLE ISOLE DI PELLESTRINA E LIDO


Scheda Pellestrina - Lido di VeneziaQUALCHE SPUNTO:Una quota considerevole di lavori del Mo.S.E. è stata raggiunta grazie al partito del fare e fare bene che alberga in Regione Veneto ma non nelle amministrazioni locali di Venezia. Occorre di conseguenza sfruttare le potenzialità ed opportunità che un cantiere di tale portata determina per il territorio circostante, specie in questo momento di crisi economica.La crisi occupazionale che si sta verificando, specialmente a Pellestrina, dove la chiusura del cantiere De Poli si aggiunge alla difficile riconversione della pesca, va affrontata con iniziative forti partendo dalle potenzialità presenti nel territorio.Il villaggio per i lavoratori del Mo.S.E., realizzato a Santa Maria del Mare, deve determinare come compensazione per il territorio l’uso di disoccupati di Pellestrina per il cantiere del Mo.S.E. stesso, programmando in prospettiva la riutilizzazione di quanto verrà realizzato.La leva economica, per risollevare le sorti dell’isola di Pellestrina, crediamo debba essere l’attività turistica, perfettamente congrua alle caratteristiche del territorio.La spiaggia che è stata realizzata come opera di salvaguardia per le alte maree può e deve diventare un’occasione di sviluppo come lo è lungo tutta la costa adriatica, individuando con un apposito piano degli arenili aree da assegnare in concessione per stabilimenti balneari limitatamente, in fase sperimentale, alle aree di fronte ai centri abitati.I lavori del Mo.S.E. possono essere un’occasione per intervenire nella bocca di porto di Malamocco per realizzare un tunnel automobilistico fra Lido e Pellestrina, in modo tale da poter utilizzare il ferry boat che attualmente effettua il servizio tra S.M.Mare e gli Alberoni sulla tratta Pellestrina – Chioggia.Un progetto da sviluppare è quello sulle “tegnue” al largo del litorale di Lido e Pellestrina, puntando a creare dei percorsi di turismo naturalistico che ben si conciliano con le caratteristiche dei luoghi e che andrebbero implementati con forme di pesca-turismo anche sul lato laguna.Il GRAL non deve essere vissuto (e comportarsi) come una controparte dei lavoratori della pesca; piuttosto occorre maggiore collaborazione e sinergia con le forze produttive, poiché il passaggio dalla pesca di cattura all’allevamento deve avvenire con la giusta gradualità e con certezze economiche per le famiglie.Il turismo balneare del Lido, la spiaggia urbana di Venezia, va rilanciato per il bene del Lido e di Venezia: infatti moltissime città europee devono la loro fortuna alle spiagge urbane, si pensi a Barcellona che mostra il suo water front a tutto il mondo.E’ necessario pertanto che già da ora, in vista del rinnovo delle concessioni per gli stabilimenti balneari, si propongano delle iniziative per prolungare l’orario di apertura degli stabilimenti stessi, perché una vitalità serale al Lido si può avere se rimane la gente e non se se ne va tutta assieme riempiendo vaporetti all’inverosimile per tornare nelle proprie case a Venezia o Mestre.Una vitalità che occorre prolungare non solo durante le giornate d’estate ma anche durante l’anno, quindi proseguire con l’intervento sul nuovo Palazzo del Cinema e rilanciare l’aeroporto Nicelli, collegandolo nel progetto della sublagunare Tessera –Arsenale che dovrà prolungarsi fino al Lido di Venezia nella prima fase d’intervento, per poter permettere al Lido di porsi concorrenziale anche sul fronte del turismo congressuale. Il Palazzo del Cinema non sarà solamente un nuovo edificio, ma costituirà un punto di forza per rafforzare con gli eventi che saprà attrarre il tessuto ricettivo del Lido.Al turismo, vero motore di sviluppo per tutta la città, vanno affiancati servizi efficaci ed efficienti su tutti i fronti ed è per questo che non ci si può dimenticare dell’Ospedale al Mare, il cui monoblocco dovrà dare le giuste risposte per la salute dei cittadini di Lido-Pellestrina e dei suoi visitatori.Nel dibattito attorno al futuro delle Municipalità alla luce della loro rivisitazione in corso ed ai movimenti che sono sorti in merito alla richiesta di maggiore autonomia di Pellestrina dal Lido e da Venezia, riteniamo che non vi siano le condizioni per istituire una nuova municipalità e che non si possa valutare positivamente l’idea che Pellestrina abbandoni Venezia per passare con Chioggia.