Lido e Pellestrina

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LA PICCOLA PESCA NELLA GESTIONE“SOSTENIBILE” DELLE RISORSE ALIEUTICHEDELLA LAGUNA DI VENEZIA  La gestione delle risorse alieutiche della laguna di Venezia è un tema di grande attualità.Infatti, l’assetto tradizionale della pesca lagunare che si è consolidato nei secoli senza sostanziali modificazioni è stato messo in crisi dall’avvento della vongola filippina (Tapes Philippinarum), il cui sfruttamento ha esercitato una forte competizione con la piccola pesca sottraendole forza lavoro, capitali e ambiti di pesca, profondamente alterati dagli attrezzi utilizzati nella raccolta dei molluschi.Per risolvere questo conflitto e per tutelare l’ambiente lagunare sono state proposte varie soluzioni come l’inasprimento dei controlli e delle sanzioni e la messa a punto di forme di sfruttamento alternative dei molluschi rispetto alla semplice raccolta, basate sulla coltivazione in rotazione di specifiche aree lagunari. Tali soluzioni appaiono allo stato attuale parziali e di incerto effetto. Infatti, l’abusivismo perdura e le concessioni attraverso il GRAL hanno messo in piedi nei fatti un sistema burocratico costoso che ha favorito approcci clientelari e di cura d’interessi di parte.L’uso delle risorse alieutiche è un tema classico dell’economia delle risorse naturalirinnovabili, in generale, e dell’economia delle risorse comuni, in particolare. Infatti, la gestione della pesca rappresenta un classico esempio, da un lato, di fallimento del mercato e, dall’altro, della necessità di politiche di controllo dell’uso delle risorse naturali rinnovabili. Ciò è dovuto al fatto che le risorse di pesca si presentano, seppur con molte variazioni, spesso come un bene a libero accesso e, come tale, utilizzato in misura nettamente superiore a quanto sarebbe socialmente auspicabile. La pesca in laguna è un’attività impegnativa e faticosa che comporta grossi sacrifici edifficoltà, quali la scomodità degli orari di lavoro, la lontananza dalla famiglia, l’esposizione alle condizioni climatiche e atmosferiche. Inoltre, la pesca artigianale richiede una buona conoscenza delle specie, delle diverse tecniche di cattura e degli ambiti lagunari.A fronte di queste difficoltà, la pesca presenta anche indubbi vantaggi, specialmente in termini di libertà, di indipendenza e di qualità dell’ambiente di lavoro.La necessità di gestire il patrimonio alieutico in modo da garantire lo sfruttamento delle risorse al maggior numero di pescatori, ma senza per questo compromettere l’equilibrio delle varie specie, ha generato un sistema di regole e di costumi che nel tempo ha dato vita, da un lato, al successo nello sfruttamento delle risorse di proprietà comune che la laguna di Venezia possiede, e dall’altro, ha creato l’odierna figura del pescatore lagunare, con i suoi caratteri di lealtà verso i colleghi e di rispetto e conoscenza della laguna.Negli ultimi decenni, accanto alla pesca artigianale, si è sviluppata in laguna la pesca delle vongole filippine.La pesca della vongola filippina ha, quindi, disincentivato la pesca artigianale. Datol’elevato valore sociale della pesca artigianale è auspicabile intervenire per garantire un futuro a questa attività. Occorre rivedere l’attuale regolamentazione, ispirarsi agli esempi del rodigino o delle lagune di Grado e prevedere un sostegno diretto alla pesca tradizionale e a quanti vogliano avvicinarsi, in maniera da diminuire l’onere dell’investimento iniziale per svolgere questa attività.