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Post N° 123


RITURNELLA
foto: cesarehttp://www.youtube.com/watch?v=JJwqu4Af_9sTu rinnina che vai lu maru maruferma quanno te dico dui paroli,corri a jettari lu suspiro a marie vididi se mi rispunna lu mio beninon mi rispunna no troppo lontano.È sotto a na friscura che sta dormendopoi si ripiglia cu nu chianto all'occhise struja l'occhi e li passa lu chianto.Piglia tu muccaturo, lu vai a lavu,poi ti lu spanno a lu pero de rosapoi ti lu cogliu a la napulitanapoi ti lu manno a Napoli a stirarepoi ti lu mannu cu ventu a purtari.Ventu và portacello a lu mio beni,mera che nun ti cada pé supra marica perdo li sigilli de stu cori. (Anonimo)Taranta Power voce Eugenio BennatoTu rondine che vai serena serenaFermati perché ti dica due parole.Corri a gettare in mare un sospiroE senti se il mio bene mi risponde.Non mi risponde, no, troppo lontano.Sotto un albero sta dormendo.Poi si risveglia col pianto agli occhi.Gli occhi si struscia e passa il pianto.Prendi il fazzoletto che vai a lavarePoi lo stendo al piede di una rosaPoi lo raccolgo alla napolitanaPoi lo mando a Napoli a stirarePoi lo affido al vento per portartelo.O vento, va e portalo al mio bene,Attento che non ti cada in mareSennò perdo i sigilli di questo cuore.Ci sono ritmi a cui non puoi resistere, a cui il corpo reagisce prescindendo da ciò di cui si occupa la mente. Ho visto anziani e stimati professionisti, bimbi spensierati, insospettabili signore di mezza età, intellettuali, operai e giovinette tatuate, cadere prede della taranta. Ho visto un pudico rossore tingergli il viso, accorgendosi dei loro ritmici movimenti incontrollati, ho visto un sorriso sbocciare sui loro volti felici. Questo brano, reso struggente dalla sapiente voce di Eugenio Bennato, l'ho usato per un piccolo esperimento personale. Durante una seriosa riunione di lavoro, in cui si discuteva di acquisti, ricavi e bilanci, l'ho mandato in sottofondo, aumentando il volume gradualmente. A poco a poco, nessuno dei partecipanti alla riunione è rimasto insensibile e ai bellissimi suoni della canzone si sono aggiunti i ritmi personalissimi con cui ognuno l'accompagnava, chi usando una penna, chi tamburellando le dita o battendo i piedi. Forza di una musica arcaica, capace di far ribollire il sangue. Mi scuso se la trscrizione del testo e la traduzione dovessero contenere degli errori ma è quanto di più vicino all'originale sono riuscito a trovare cesare