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Bloccare la cementificazione di Lignano

Post n°3 pubblicato il 16 Marzo 2011 da lignanofriends
 

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Oggi, tanti nostri concittadini non sono soddisfatti dello stato del Paese, ma non trovano gli strumenti culturali per unirsi per cambiarlo, per contare insieme, per far valere il loro impegno civile. Gli episodi penali che nei vari anni sono emersi dalle cronache giudiziarie, dimostrano che questi fenomeni non sono altro che una metastasi criminogena che colpisce una parte del ceto politico e sociale. A Lignano la Fondazione Lignano Friends unisce i cittadini di ogni ceto sociale o estrazione politica, che, insieme, tramite una raccolta firme e un dibattito pubblico svoltosi al Centro Civico, hanno fatto emergere e capire il pericolo reale di una speculazione edilizia che avrebbe condotto al raddoppio delle unità abitative e all'aumento delle cubature fino al 300%. Tale aumento indiscriminato, avrebbe portato ad una cementificazione selvaggia di Lignano. Davanti a quanto ampiamente illustrato dalla Fondazione Lignano Friends, in tutte le sedi e livelli, la stessa ha richiamato la politica al suo dovere di vigilare bloccando le concessioni in itinere e ritornando ai giusti valori espressi dal Piano casa Regionale e dalla variante 40. In conseguenza, il Consiglio Comunale ha varato la Variante 43 al piano regolatore, bloccando questa interpretazione allargata alla speculazione edilizia, che come dal rapporto della D.I.A. al Governo, può creare infiltrazioni di denaro di indubbia provenienza. A nota di cronaca, un'unica licenza edilizia ha beneficiato di questo regalo natalizio. La variante 43 ha di fatto eliminato il timore legato all'aumento indiscriminato delle unità immobiliari e delle cubature edificatoria, ma un nuovo dibattito si apre sugli ampliamenti espressi dal "Piano Casa" regionale in riferimento alla deroga delle distanze , sia dalla strada pari a zero, che dalle case limitrofe, invalidando il concetto di equa ripartizione tra i confinanti dell'obbligo, dopo la soprelevazione, di rispettare la distanza di 10 m tra le pareti finestrate. Questo è un'altro punto dove l'Amministrazione dovrà porre rimedio per non discriminalizzare i cittadini rispetto ad altri, nella futura edificabilità della loro casa, ed evitare ricorsi ai vari tribunali, nel tentativo di arginare gli effetti pregiudizievoli. Alla luce di quanto sta emergendo, bisogna ammettere che la città di Lignano poteva fare a meno del Piano Casa Regionale. La Fondazione resterà vigile a difesa del territorio e dei suoi cittadini, ponendosi con le sue varie sezioni scientifiche a disposizione dei cittadini per eventuali delucidazioni su ambiti burocratici.

 
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Incoraggiare nuovi protagonisti politici di Lignano

Post n°2 pubblicato il 16 Marzo 2011 da lignanofriends
 

La Fondazione Lignano Friends è nata come strumento di riflessione pubblica per alimentare la discussione sui principali nodi dell'innovazione politica ed economica e sui passaggi necessari per Lignano nel ridefinire i suoi fondamenti culturali ed economici.

Il Presidente notaio Antonio Frattasio, ha analizzato le recenti vicissitudini politiche cittadine.
La maggioranza consiliare è stata costretta su "input" della Fondazione « ad approvare la variante 43 al PRG » per impedire l'aumento indiscriminato di cubatura costruibile ; un plauso va al comitato " Il Lungomare è di Tutti" che con il sostegno del consenso popolare, ha bloccato il progetto di riqualificazione del Lungomare Trieste che prevedeva il taglio di 206 pini. Sussiste, un ulteriore allarme di possibile deturpamento del lungomare messo in evidenza dalla Fondazione, la perdita di linearità degli edifici esistenti sul lungomare. La variante 40 e la legge regionale "Piano Casa", danno la possibilità di costruire a filo strada, la linearità dei condomini esistenti oggi è a 15 m. dalla strada. Questa falla legislativa interromperebbe la linearità fra immobili e la fila di pini, causando un deturpamento visivo e di salvaguardia dei pini stessi. Si richiede al Consiglio Comunale una correzione urgente introducendo una salvaguardia ambientale storica culturale.  La politica Lignanese come progetto di cambiamento necessita di  « principi e valori  ».  Per questo occorre ricercare per primo quello che si ritiene il “ bene comune  per Lignano “, che si rifletterà su tutta la Regione, poiché Lignano  rappresenta un cardine fondamentale dell’economia dell’intero Friuli.

Si è deciso di partire con l’analisi dei  valori già espressi dal  grande movimento cattolico  e ripresi nel  libro "Il cattolico in Politica" scritto dal Vescovo di Trieste Mons.Giampaolo Crepaldi.  Questo è l'appello del Notaio Antonio Frattasio lanciato agli iscritti della Fondazione Lignano Friends .  «L'unica possibilità - ha detto Frattasio - è quella di avere un  movimento che delinei i valori su cui agire per il bene di Lignano e dei suoi ospiti e non andare a riporto del serbatoio della politica tradizionale di oggi. Occorre cercare anche nuovi protagonisti. Solo così si potranno fare dei progetti sul Lungomare Trieste condiviso dalla popolazione e non  come quello che è avvenuto con la pista ciclabile di viale Europa, la gente non riesce a capire per esempio quale è il bene comune per cui l'area ATS in via S. Giuliano possa diventare commerciale. Insomma bisogna affrontare la crisi intrecciando tra esse: idee, esperienza ed economia con il contributo di tutti.

 
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Vigilare su Lignano

Post n°1 pubblicato il 14 Marzo 2011 da lignanofriends
 

Vigilare su Lignano.

Recenti episodi emersi nella cronaca del nostro Paese hanno evidenziato come la criminalità organizzata si stia espandendo anche nelle regioni del Nord. È provato ormai storicamente che per potersi ramificare la criminalità organizzata ha bisogno di un particolare humus. Ora siccome qui al Nord non ci sono state le condizioni economiche e sociali che hanno consentito lo svilupparsi ed il radicarsi come nelle regioni del Sud della criminalità organizzata, significa che si sta producendo anche qui da noi un humus che consente tale diffusione. Dagli elementi che sono emersi nelle indagini che hanno portato a moltissimi arresti  compreso lo scioglimento di qualche giunta comunale, risulta evidente che questo humus nelle regioni del Nord Italia è dato da un particolare intreccio tra la cosiddetta società civile e le pubbliche amministrazioni. Insomma si tratta del formarsi all’inizio di una forma di illegalità soft. L’utilizzo improprio di certi professionisti contigui all’amministrazione comunale ed a quella periferica dello Stato, l’irritazione o peggio da parte del ceto politico per qualche osservazione fatta da parte dei cittadini, unita al comune desiderio del quieto vivere, a cui si aggiunge  l’accondiscendenza a delle larvate minacce, provocano in po’ alla volta quella impalpabile omertà che poi alla fine la criminalità organizzata sa utilizzare ed ampliare. Se a questo uniamo la grande quantità di “ nero “ che a Lignano si produce, il rischio di un humus che faciliterebbe l’ingresso della criminalità è evidente. Per questo è compito di ciascuno vigilare, contrastare e denunciare al suo nascere la metastasi dell’i

 
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