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IL CASO SCUGNIZZI - Cap V/VI


V Andai alla mia scrivania e li rimasi seduto fingendo di riordinare le carte, mi serviva una pista sicura, una traccia da seguire.In quel preciso istante il telefono squillo’.- Abbello! So io, Clittoria, senti…no, e che te dovrei parlare de una cosa che riguarda Scugnizzi.- T’ascolto…- No ma che sei matto ! mica telo posso dì pe telefono. Ci dobbiamo vedere. Più tardi… (nel parco?)- So che Gennaro Ricattava qualcuno. L’ho sentito parlare di mandare in rovina qualche industria di caffè di cui non so il nome se non avessero fatto come diceva lui. Pensando a quello che Clittoria mi aveva appena detto tornai verso il mio Rascal senza rendermi conto che Silos era ancora lì e che si era accasato nell’abitacolo.- Pezzente sei ancora qui? Vabbé ti tengo come antifurto. Vieni andiamo a mettere qualcosa sotto i denti. Andammo al bar di Charlie. -Charlie! Portami da bere!-Che?-Il solito!-Il solito che?-.... Silos iniziò a raccontarmi di lui. Di com’era diventato un barbone. Aveva avuto una vita normale una casa ed un lavoro, poi gli eventi lo portarono ai margini della società sempre più lontano da docce e bidet…E furono proprio questi fatti ad incuriosirmi, con mia sorpresa scoprii che Silos era un ex impiegato chimico di laboratorio e che aveva lavorato per Pochaontas. Fu lui a fare i test su una miscela di caffe’ che avrebbe dovuto rivoluzionare il mercato, e che Pochaontas avrebbe presentato da lì a breve, nonostante gli effetti collaterali ai quali i tecnici non erano ancora riusciti a porre rimedio. E fu sempre lui che in cambio di un abbonamento alla rivista per biologi adulti “bacilli senza veli” li passo’ a Scugnizzi il quale cominciò a ricattare Pochaontas, minacciandolo di mandarlo in rovina.Tutto sembrava filare liscio. Aveva le sue riviste e la protezione di Scugnizzi, almeno fino alla morte di quest’ultimo. Erano soltanto loro tre a sapere i risultati di quei test di laboratorio, ed ora che nessuno lo proteggeva più Pochaontas voleva rimanere il solo a conoscenza di questo segreto.Capii cosi’ che il mio incontro con Silos non era stato poi così fortuito. Lui era convinto che fosse stato questo il motivo per cui Pochaontas aveva ucciso Scugnizzi.Ma cosa c’era di tanto grosso nei risultati di quei test? Un fragore mandò in frantumi la vetrata del bar, Silos rimase a fissarmi e prima che potesse dirmi di più su quei test cadde con la faccia nel piatto. Un’auto dai vetri scuri sgommò via prima che potessi vederne la targa. Ora che Scugnizzi era morto e che Silos lo aveva raggiunto niente avrebbe più preoccupato Pochaontas il quale avrebbe potuto continuare tranquillamente a regnare sul suo impero di caffè.Dopo aver chiamato la centrale e fatto rapporto sull’accaduto, quella sera, tornai da Megargel.-Ah sei tornato, -cosa mi dici del caffe?-Il caffe’ devo ancora metterlo su!-No la polvere di caffe’ che ti ho portato!-Ah si, e’ caffe’ di qualita’ scarsa, niente di eccezionale, ma la cosa sorprendente e’ questa, guarda.Mi indico’ il microscopio, sotto la lente un campione del caffe. Qualcosa che non seppi dire si stava muovendo su quel vetrino.-Non ho mai visto del caffe’ con una struttura molecolare cosi’ instabile! Questo non è caffè normale, devo fare qualche altro test per poterti dire di piu’.Non mi resto’ che andarmene -...E ricordati il mio allungapene a pompa svedese! grido’ Megargel affacciando la testa fuori dalla porta come una tartaruga con gli occhiali e la riga in mezzo.Percorsi il corridoio del laboratorio senza dire una parola, dovevo scoprirne di più su quel caffè e sapevo che l’uomo che poteva darmi le informazioni che volevo era solo uno, Pochaontas. VI Questa volta però decisi che non era il caso di farmi strapazzare dai due trogloditi della sicurezza così mi avvicinai al quartiere generale di Pochaontas dal retro, proprio dalla stessa porta dalla quale ero volato fuori quella mattina. Nel vicolo antistante c’era la macchina con i vetri scuri.  SEGUE IL CONFRONTO FRA Pochaontas e il protagonista, con spiegazione del caffè geneticamente modificato. Pochaontas confessa L’omicidio di silos per proteggersi dal ricatto ma nega quello di scugnizzi. Rissa o sparatoria con i due energumeni ed eventuale arrivo della polizia e cattura con incriminazione di Pochaontas. Mentre tornavo a casa sul mio Rascal nel quale aleggiava ancora il fetore di Silos ripensavo a tutta la faccenda. Perché Pochaontas aveva negato l’omicidio di Scugnizzi pur sapendo che una volta dietro le sbarre un avvocato qualunque avrebbe facilmente potuto accollarglielo? Perché non confessare tutto e subito? Il cellulare squillò.- Ciao, sono Jimmy dal laboratorio, ho i risultati delle analisi se vuoi.-Jimmy, ti ringrazio ma credo di aver risolto la faccenda anche senza l’aiuto di quei risultati. - Peccato, avevo trovato qualcosa di molto interessante, sai quel caffè è geneticamente modificato ma qualcosa non ha funzionato nel processo così la struttura rimane instabile e potrebbe così modificare il DNA stesso di chi ne facesse uso. Ed è una marca comunemente in commercio prodotta dalla “Scugnizzi” e non dalla “Pochaontas” come avevamo pensato. In ogni modo se ne avessi bisogno, magari in tribunale, sono a disposizione qui nel laboratorio.Lo rinraziai, ma qualcosa non mi tornava. Allora Scugnizzi non stava ricattando Pochaontas, gli aveva solo rubato la ricetta del caffe’. E Victor aveva fatto uccidere Silos per punirlo del suo “tradimento”. Entrai nel portone e avvicinandomi alle scale notai un innaturale silenzio.Ero solo stanco, l’inseguimento con pochaontas mi aveva sfinito.  SEGUE L’ARRIVO NELL’APPARTAMENTO E L’AGGUATO DELLA SIGNORA PINKERTON. Qui scopriamo che è lei la vera assassina di Scugnizzi. Lei è in realtà la zia di Silos, ed era a conoscenza di tutta la storia e a forza di bere caffè geneticamente modificato le sono cresciuti tre culi ed è impazzita. Ritenendo Scugnizzi il colpevole, responsabile della sua follia lo uccide.Cercherà così di uccidere anche il protagonista il quale sarà salvato dalla plafoniera che aveva preso nel laboratorio di Megargel e che Franca non aveva voluto.La Signora Pinkerton muore.Finale con il protagonista che va al cinema insieme a Franca.