Creato da: lele1981Bo il 18/06/2010
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Note di servizio

Questo Blog non è una testata giornalistica nè pretende di fornire notizie attendibili.

Questo è un Blog di opinione e come tale è tutto opinabile: offre considerazioni personali che non hanno alcun intento diffamatorio nè tantomeno offensivo, ma anzi vorrebbero invitare al confronto d'idee nel modo più civile e rispettoso possibile.

Qualora si possano verificare delle controversie, mi ritengo automaticamente disponibile ad eventuali modifiche e/o correzioni evitando inutili isterie melodrammatiche..

In ogni caso questo Blog esprime liberamente il proprio pensiero proprio come suggeriscono le prime tre righe dell’articolo 21 della Costituzione Italiana.

Grazie per la collaborazione.

 

 

 

Spero di non beccarmi una denuncia per vilipendio..

Post n°142 pubblicato il 01 Febbraio 2015 da lele1981Bo

Mattarella sembra uscito da un vecchio album di figurine Panini, ma non quelle dei calciatori bensì dei top-player della prima repubblica: Fanfani ce l'ho, De Mita ce l'ho, Berlinguer ce l'ho, Almirante ce l'ho, Andretti mi manca..

Una specie di riesumazione da un passato vecchio e sepolto che quasi speravamo di aver dimenticato, quella politica fatta di grandi masse in contrapposizione e nello stesso tempo d’indimenticabili inciuci segreti all’interno, di personaggi ingessati, sempre ben vestiti, falsi e ipocriti nei loro sorrisi meschini, dei manichini vaganti che grazie ad una favella acculturata riuscivano ad ottenere tutto dalla retorica, il business della parola logorroica ed inconcludente, perché i fatti ad oggi non gli danno ragione.

I fatti parlano di un’Italia in marciume pieno, con un debito creato proprio in quegli anni che come una tagliola ci strangola e c’impedisce di ripartire oggi, d’ingiustizie sociali in ogni dove e una criminalità organizzata che dirige direttamente dai posti di comando istituzionali.

Mattarella è un DC doc. Ai ragazzini di vent’anni manco sanno cosa voglia dire, a scuola mica insegnano cos’è successo negli ultimi decenni; quando andavo io abbiamo finito al 1948, e stiamo parlando nel 2002, ehh la paura di strumentalizzare le masse! Meglio così no? Lasciamo che i giovani si facciano le proprie idee politiche un po’ a raglio, magari in casa con un vecchio comunista della prima ora o un fascistone d’annata che narra sulle ginocchia di quanto il Duce fece il bene per l’Italia e il mondo; poi scoprono che il mondo là fuori è cambiato, che darsi del compagno o del camerata ti guardano come uno scemo e allora è normale sentirli argomentare a stereotipi televisivi o fare semplicemente spallucce perché la politica non me ne frega un cazzo.

E invece te ne deve fregare, caro mio.

Ogni regola comportamentale qui viene decisa da lassù, comprese quelle economiche e sociali, quindi lasciarle in mano a gente che pensa solo al conto corrente proprio non mi sembra un grande passo evolutivo d’intelligenza, o no?

Torniamo a Mattarella.

Anzi no, torniamo a chi pensa che Mattarella sia quello giusto. La Storia lo giudicherà! Un po’ come il povero Napolitano che vaga in un’aura di mistica benevolenza e questo perché fare il Presidente della Repubblica non è poi così difficile, almeno se non vuoi grane..

Innanzitutto rappresentare il proprio Paese senza avere alcuna voce in capitolo in fatto di potere è un bellissimo ossimoro, un po’ come mandare in giro un rappresentante aziendale che però dentro in sede non conta una fava: non è una perdita di tempo per il cliente parlare con uno così?

Perché generalmente il potere se ce l’ha non lo usa, e si chiama veto. Tre volte può rimandare indietro una legge se la ritiene incostituzionale e quante ne ha rimandate Napolitano? Quanti pastrocchi berlusconiani sono stati avallati con la sua firma? Esempio su tutti la legge elettorale Porcellum: era evidente che fosse una porcata, così come è drammatico che una Corte Costuzionale ci metta quel lustro per farla fuori, ma Napolitano, prima che potesse entrare in vigore, dov’era??

A che serve un Presidente della Repubblica che non garantisce il rispetto degli italiani?

Bagni di folla per un uomo inutile insomma, bravo a parlare ma poco affine a fare, e non è il solo. Non sarà il solo se a decidere chi deve controllare i politicanti viene eletto dai politicanti stessi. Assurdità all’itagliana, l’ennesima.

Prima del voto giro su Skytg e becco due giornalisti intenti a dare opinioni: uno era Riotta l’altro non lo so, l’avevo già visto ma non ricordo il nome. Finite le argomentazioni su ciò che Renzi vuole e Berlusconi no, si mettono in collegamento con uno dei Cinquestelle (giusto per par condicio), un tipo po’ sfigatello stilisticamente che in tutta sincerità dice un paio di semplici cose:

-         Che nell’elezione del Presidente loro non contano un cazzo, e che quindi se Renzi ha i numeri si elegga pure quello che vuole (direi che si chiama democrazia)

-         Che avevano chiesto una rosa di nomi di candidati al Renzi stesso ma che poi hanno dovuto fare da soli in modo che la rete (e quindi i cittadini) indicassero Imposimato come proprio candidato.

-         Che per onestà intellettuale sarebbero andati in fondo con ciò che gli hanno indicato i propri elettori, ovvero Imposimato.

Il Giornalista in studio gli fa una domanda da Prima Repubblica: siete dei dilettanti, perché non siete andati a trattare?

Sono rimasto di sasso.

Quale concezione ha della politica costui?

La politica come un gioco, una sfida calcistica di chi vince o chi perde, di inciuci segreti in stanze nascoste, di un dai una cosa me che domani io do una cosa a te…

Strano, perché questa è la mia idea sulla politica: uno strumento di discussione aperta e rispettosa dove, in un proporre incessante di idee, si decidono le sorti della comunità, e quindi di noi stessi.

Una bella responsabilità no? Decidere per tanti altri, e quello lì lo riduce ad un mero risiko…

70 anni (o quasi) di Repubblica ci hanno ridotto ad una mentalità di squallidi opportunisti, rei di essere compartecipi dello sfascio attuale. Ergo manca un cambio, anzi un avanzamento culturale importante.

Ergo il problema non sono i politicanti, sono gli Elettori: troppi ignoranti, troppa gente che non ha voglia di informarsi, conoscere, imparare ecc, troppe persone che si agitano solo se viene toccato il proprio orticello (magari conquistato con del malaffare).

La domanda a questo punto sorge spontanea: QUANTI ONESTI CI SONO IN ITALIA?

E soprattutto, se uniti vincerebbero le elezioni?

 

Io dico di no.

 
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Temo i Danai anche quando portano doni..

Post n°141 pubblicato il 04 Novembre 2014 da lele1981Bo

Parlare di abisso è facile, quello che percepisco intorno a me è rassegnazione esterna e rabbia profonda dentro. Si guarda a Renzi con l'occhio di chi non crede più in niente e nessuno, l'astensione sarà la nostra piaga e vinceranno ancora le lobby, ovvero coloro che offriranno di più per ogni singola croce.

Forse non meritiamo la democrazia, se la usiamo in questo modo senz'altro: pensare soltanto al proprio orticello senza capire che è tutto collegato significa essere stupidi forte, ma è normale. Il gioco vuole che se semimi ignoranza e falsità raccogli rapido consenso con poco, basta sparare le giuste cazzate al momento giusto.

Detto come va detto l'italiano medio è di destra: piace il leader che risolverà tutto, che offre spiccioli in cambio di servigi. L'intera Economia Clientelare che ci circonda è talmente profonda che non basterà un misero movimento a 5 stelle per sradicarla.

Domani giungerà la fine, è inevitabile. Impossibile che questo Sistema regga all'infinito!

Auspico dunque una bella bancarotta fraudolenta, domani tutti a casa, ogni legame contrattuale praticamente sciolto, invalidato.

Caos, violenze, tumulti, qualche testa cadrà.. rivoluzione.

Nota a margine: quando pefino i poliziotti saranno senza stipendio allora nessuno potrà difenerli, ma non vi preoccupate, si salveranno con classico aereo verso i tropici, giusto per ricongiungersi con il tesoretto rubato per le emergenze..

Poi che accadrà?

Una nuova Casta sorgerà, ripartiremo da idee innovative e cose buone che mano a mano verranno sostituite dal buon vecchio "umma umma", perchè la memoria è corta e oggi, 4 novembre, 650 mila morti italiani per un risiko tra nobiluomini nemmeno è stato citato al TG serale.

A sto punto conviene dichiarare guerra alla Svizzera e arrendersi subito, meglio sudditi di sani comandanti stranieri piuttosto che schiavi di stupidi capi locali! A meno che non vogliamo tentare di crescere un po'..

 

 

"...I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza."

Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz

 
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Prima gli Italioti

Post n°140 pubblicato il 04 Novembre 2014 da lele1981Bo

Salvini è uno pericoloso, non è da sottovalutare.

Slogan chiari e semplici come "Prima gli Italiani" o "Stop invasione" sono un piede di porco potente per ottenere potere in un luogo dove l'innioranza regna sovrana. E poi dare sempre la colpa agli altri prima che a noi stessi è sempre stato un nostro marchio di fabbrica, in ogni caso sono andato un po' in giro a cercare quale fosse la loro proposta definitiva al problema stranieri e non l'ho trovata: bello dire fuori da qui, è un po' come mettere la polvere sotto il tappeto.. ma idee risolutive per salvare capra e cavoli dove sono??

In effetti siamo di fronte ad un'invasione senza precedenti; oddio di precedenti in realtà ce ne sono stati eccome! Non esiste nazione moderna che non abbia identità venute da fuori e fuse con il preesistente, quindi già ammettere che l'emigrazione è un fattore naturale sarebbe interessante.

In realtà questa appartiene al classico "chi è causa del proprio mal pianga sè stesso", ovvero decenni di eccellente collaborazione post-coloniale fatta di sfruttamento a basso prezzo in cambio di appoggi a dittature spietate chissà perchè hanno invitato molta gente ad abbandonare casa propria per cercare un mondo migliore. E sfido chiunque nella stessa situazione se non fosse disposto a farlo.

Dopotutto essere nati nella parte sfigata del mondo non può essere una colpa, non deve. E nemmeno può giustificare atti contro la sacralità della vita, discutere ancora su questo significa essere incapaci di amare oltre sè stessi, un bel guaio se devi campare in una comunità, caro il mio ipocrita egoista!

Tornando al punto se togliessimo tutti i benefit (si parla di 40 euro al giorno, più vitto e alloggio ecc) a tutti i clandestini risparmieremmo sì, ma questa gente pur di sopravvivere che farebbe se non rubare ecc.? Ergo schizzo di criminalità e di conseguente odio razziale.

Prima loro e poi noi, è vero. Vedi case sociali o asili nido, insomma è una guerra fra poveri: chi è messo peggio vince, o no? Beh i legislatori hanno sempre considerato gli immigrati un po' più svantaggiati rispetto ai locali: si chiama integrazione, senza di essa ci sarebbe sì guerra.

Penso ai giovani di seconda generazione, quelli che manco si ricordano la lingua dei padri e che non hanno mai visto la propria patria d'origine e che poi quando parlano si sente pesante l'accento dialettale locale (che meraviglia!); poi si guardano allo specchio e pensano a "chi sono io?". Senza cittadinanza, senza documenti, una pelle diversa, cresciuto da italiano moderno in fusione con gli altri, spesso emarginato perchè diverso.

Strano, a me la diversità ispira curiosità, sempre se regna il rispetto reciproco.

 

In conclusione credo che questo trambusto sia tutta un'arma di distrazione di massa: prenditela con quello sfigato che è venuto qui a rubarci quel poco che abbiamo, invece d'incazzarti come una iena se un tuo concittadino (spesso politico) evade, ti mente e ti truffa tutto andare.

MILIARDI di Euro con il solo Mose a Venezia, pene ridicole, impunità a gogò, nessun cittadino incazzato fuori che li vorrebbe linciare..

Cosa avremmo potuto fare con quei soldi pubblici? Forse salvato capra e cavoli.

Forse bisognerebbe raccontare la verità alla gente invece che incitarla su falsi problemi: Alfano che assegna il bel business dell'accoglimento ad amici e parenti, Mafia spa che gode nel sfruttare schiavi nei campi di pomodori ed Europa che fa finta di non vedere i danni che i suoi componenti (Francia in primis) hanno combinato all'estero.

Sarebbe carino vedere un Unione Europea che invade le coste libiche per ristabilire un minimo di legalità. Meglio di no, costa meno armare un bravo Generale capace poi di farci un bello sconto sul barile, e intanto il resto del mondo raccoglie le briciole.

Ecco, prima di puntare il dito forse dovremmo pulirlo dalla nostra stessa merda.

 

 

 
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Art. 18?? No, cash please!

Post n°139 pubblicato il 02 Ottobre 2014 da lele1981Bo

Argomento attuale Articolo 18 si o no, giusto per dar da lavorare ai giornali che osano ancora definirsi giornalisti, vabbè...

Faccenda seria che si risolverebbe in 5 minuti, se volessero..

Giusto evitare che un dipendente si possa cacciare via così come è giusto che non si possa vivere sempre con la paura di rimanere a spasso da un giorno all'altro.. sicurezza vs precarietà, chi la spunterà?

Sicuramente il reintegro è la più grande cavolata che si potessero inventare: come si fa a tornare a lavorare serenamente in un ambiente già compromesso? Senza la fiducia del proprio datore di lavoro e l'ovvia ostracizzazione dei colleghi (con annesso rischio mobbing), di certo si poteva e si deve evitare.

La soluzione è semplice: non mi vuoi più? Non soddisfo più le tue esigenze? Ti sto antipatico? Creo astio e confusione tra i colleghi? PAGHI! Punto e basta.

Dammi un anno intero di stipendio (botta unica o rateizzato, fai tu) e siamo pari: io non mi presento ma intanto ho la possibilità di guardarmi intorno per trovare altro, tu ti liberi del fardello e siamo tutti felici e contenti.

Il freno alla precarietà lo si da automaticamente colpendo il bene più prezioso che il Datore di Lavoro standard ha: il DENARO!

Molta rotazione = tanti soldi che escono, conviene davvero? Egli farà le sue opportune valutazioni di costi/benefici.

Ovvio poi che se ci sono annessi cose pesanti (vedi reati penali quali mobbing, calunnia, ecc.) si passa direttamente dai Carabinieri e poi eventualmente al Tribulare per ottenere un ulteriore risarcimento morale, ma questa è un'altra storia, è solo una questione di quieto convivere civile e basta.

 

Altro freno alla precarietà, e parlo in generale, BASTA INCENTIVI.

Basta, sul serio... drogano il mercato del lavoro, pareggiamo diritti e doveri: determinato e indeterminato stessi costi, tasse incluse. Dopo si che si viene assunti solo per il tipo di esigenza e non per convenienza!

Così come l'Apprendistato deve essere valido a qualunque età: ad ogni nuovo lavoro siamo tutti apprendisti! Perchè si deve entrare in nuovi meccanismi, imparare cose nuove ecc.

Facciamo che come Apprendistato primo anno 2/3 dello stipendio quale compensazione del "peso" che dai alla nuova azienda e siamo pari?

Benissimo! Già che ci siamo mettiamo anche la Paternità obbligatoria giusto per azzerare le discriminaziosi sessuali sulle assunzioni e siamo a posto.

 

Difficile fare le riforme, vero? Ehh già, sopratutto quando si impelagati con lobby & Caste varie.

Dopotutto senza art. 18 o similari si formerebbero molti altri disoccupati: i sindacalisti! Addio camere di conciliazione, consulenze, ecc.

Anche perchè (lo so che sogno, però l'obiettivo è quello), ipotizzando una riforma del lavoro "perfetta", in cui c'è un vero equilibrio e rispetto reciproco tra Schiavi e Padroni, il Sindacato a cosa serve???

 

 
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Alternative istituzionali

Post n°138 pubblicato il 21 Luglio 2014 da lele1981Bo

 

Forse nessuno se n'è accorto ma l'Italia è una Repubblica parlamentare.

L'idea dei "padri costituenti" era infatti di demandare a tanti gruppi di lavoro specializzati (vedi le Commissioni) la capacità di creare (attraverso trattative, inciuci nonché consulenze esterne) Leggi che poi in seduta comune sarebbero state automaticamente approvate (a parte qualche aggiustatina dell'ultimo minuto, vedi emendamenti).

Per questo motivo abbiamo quasi mille parlamentari: tante Commissioni quanti i campi d'interesse.

Con questo sistema in teoria la qualità viene preferita alla rapidità, così da incorrere il meno possibile il rischio di fare pasticci poi difficili da rimediare in seguito; anche se, per questioni urgenti, è stata poi data la possibilità del Decreto Governativo che però deve essere comunque approvato dal Parlamento entro un tot di tempo.

Il ruolo del Governo infatti è piuttosto marginale, rimane quello di mettere in pratica le Leggi approvate emanando le norme attuative, ovvero, a titolo di esempio, se si decide di fare uno sgravio fiscale quelli del Ministero devono dire quale modulo si deve compilare ecc.

Quindi non confondiamo i ruoli.

 

Detto questo credo non sia una bestemmia dire che quelli della Costituente hanno sbagliato l'ordinamento dello Stato.

È normale, altri tempi, altre esigenze: difficile che avrebbero affidato tanto potere ad un singolo organo dopo che erano appena usciti dal periodo fascista, così come le macchine burocratiche dell'epoca viaggiavano piuttosto tranquille poiché era lo stesso mondo a non essere tanto accelerato come oggi.

Ergo bisogna aggiornarsi oppure rischiamo di rimanere indietro, il che significa perdere privilegi che ormai non ci possiamo più permettere: è questa la nostra vera crisi economica.

Considerando che ci sono almeno 200 nazioni su questo pianeta e che la storia spesso insegna quanto gli errori del passato possano diventare valide opportunità per il futuro, perché non guardarsi in giro e copiare/modificare altre scelte mettendole poi nei nostri panni? Mi riferisco in particolare anche a tutte quelle altre riforme strutturali che da decenni abbiamo bisogno come il pane (giustizia, sanità, scuola, ecc.).

Ma non divaghiamo.

Il potere è una brutta bestia da gestire, i protagonismi bisogna saperli arginare mantenendo però un'ottima capacità dirigenziale, per questo diventa necessario rivedere ruoli e cariche dello Stato.

 

Partendo dall'alto, il Presidente della Repubblica in sé non ha più senso di esistere: è un retaggio del passato monarchico, una brutta copia del Re laddove in teoria si prefigura garante...di che cosa? Pensare che un uomo solo possa mettere veto su scelte democratiche annulla in un sol colpo il concetto stesso di democrazia! È un'assurdità da correggere con una buona Corte Costituzionale, o magari una specie Consiglio di Saggi, sai mai che questo singolo non possa compiere il vero interesse della Nazione, che si fa? Lo decapitiamo?? Mentre se non gli concedi questo minimo di potere perde ogni sua utilità vera, fa rappresentanza si dice, ma a che pro? Spreco di risorse e basta.

 

Sul Governo invece concentrerei il fulcro delle decisioni, comprese quelle del coordinamento legislativo: sarà lui stesso a creare Commissioni ad hoc per ogni specifico argomento, inserendo un proprio responsabile di riferimento (magari un Parlamentare) con le proprie linee guida che saranno discusse dagli altri parlamentari ma che poi saranno comunque approvate dal Governo stesso.

Molto potere dunque, sia legislativo che esecutivo, ma con alcune limitazioni "laterali" dovute da altri organi indipendenti: sarebbe sufficiente una richiesta da parte di un tot di parlamentari per fare in modo che la Legge del Governo passi al vaglio della Corte dei Conti (per le questioni di sostenibilità finanziaria), la Corte Costituzionale (per quanto riguarda il rischio "dittatura"), o del CSM (per gli argomenti specifici del Diritto); risposta di ammissibilità entro 30gg e fino a quel momento è bloccata.

Con questo sistema l'incentivo è fare presto e bene, ovvero ciò che ci serve.

 

In ogni caso l'ultima istanza spetterebbe comunque al Popolo tramite tre fondamentali strumenti democratici:

  • Referendum abrogativo

  • Leggi di iniziativa popolare (con obbligo di trasformazione in Legge)

  • Consultazione popolare (vedi anche per punto precedente)

 

Sull'indipendenza degli organi come Corte dei Conti, CSM o Corte Costituzionale, una selezione dei membri tramite elezione interna sarebbe da preferire, magari inserendo perfino alcuni criteri di sorteggio (ad esempio per i presidenti) su determinati candidati proposti.

Penso ad esempio una Corte Costituzionale formata da una rosa di candidati di ogni facoltà universitaria (i primi 5 per rendimento) che vengono poi votati dal resto degli accademici.

 

Per quanto riguarda il Parlamento, una camera in teoria basta e avanza.

Tutto dipende dal tipo di legge elettorale che si vuole fare: se il Popolo vota il "pacchetto" Governo (Presidente, Ministri e Programma) che opererebbe senza la fiducia parlamentare (e che quindi decadrebbe solo con una consultazione popolare di dimissioni), il proporzionale puro va benissimo, ma su base locale o nazionale?

Mi spiego: in una determinata circoscrizione ci sono tot candidati e solo chi prende più voti vince e va a Roma, giusto? Insomma... perché se questo territorio è tradizionalmente "fidelizzato" da un determinato partito (vedi PD in buona parte dell'Emilia-Romagna), colui che va a votare un'altra forza politica sa già quanto il suo voto sia inutile e disperso, ergo si rischia molta astensione con una pericolosa deriva "feudalizzante" del partito dominante; meglio dunque una lista di candidati "nazionali" in cui anche il voto contro nella circoscrizione entra comunque nel conteggio globale.

Anche se probabilmente la soluzione migliore si trova come al solito nel mezzo: la Camera dei Deputati rimane su rappresentanza nazionale (quindi candidati unici per tutto il Paese), mentre Senato Federale su scala locale (rappresentanti di ogni provincia). Dove sta la differenza? Nelle competenze, ovviamente.

In un Parlamento non obbligato a porre la fiducia al Governo, tramuta le proprie priorità nel fare da collegamento tra le istanze del territorio (sia locale che nazionale) tramite forum di proposte (le Commissioni appunto) il tutto rigorosamente ad accesso pubblico. Il Parlamentare diventa così un soggetto propositivo e d'informazione, pronto a far sentire il proprio peso richiamando eventualmente l'attenzione delle Istituzioni di controllo "esterne" (le varie Corti e, in ultima istanza, il Popolo).

 

Oppure un ulteriore alternativa è eliminare il Parlamento sostituendolo con un'ottima e-democracy, tuttavia qui, in Italia... ecco, ci siamo già dati una risposta.

 

 
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