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Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta...

Post n°62 pubblicato il 23 Novembre 2005 da ilredegliuomini

Il libro è il racconto di un viaggio in moto, dal Minnesota al Pacifico, di un uomo e di suo figlio Chris. Naturalmente, ci sono descrizioni di paesaggi: campi con lunghi filari, colline aspre e rocciose, prati blu di fiori di lino... Ma non è così semplice la struttura del testo.
Il viaggio è in realtà un pretesto per riflessioni di ogni genere. La moto e la sua manutenzione diventano il simbolo di un messaggio a più livelli. La vera motocicletta a cui state lavorando è una moto che si chiama voi stessi. La macchina che sembra 'là fuori' e la persona che sembra 'quì dentro' non sono separate.
Il protagonista riflette su ciò che vede, su ciò che sente: riflette sul rapporto col figlio e sul suo passato. Da questo, emerge una figura inquietante: Fedro.
E nelle nebbie, ecco apparire una figura confusa... è una figura che riconosco, anche se non voglio ammetterlo. E' Fedro. Spirito del male. Spirito della follia, venuto da un mondo senza vita e senza morte.
Di Fedro, personalità eccezionale, lucidissima intelligenza, pian piano ripercorriamo non solo la vita (gli studi, il servizio in Corea, il viaggio in India, il matrimonio, l'insegnamento), ma anche le sue tappe di ricerca teorica. E le osservazioni sono interessantissime: Voglio dividere l'intelligenza umana in due tipi: intelligenza classica e intelligenza romantica... un'intelligenza classica vede il mondo innanzitutto in quanto forma soggiacente. Un'intelligenza romantica lo vede innanzitutto in termini di apparenza immediata - oppure - Lo stile classico è diretto, didadorno, non-emotivo, economico e accuratamente proporzionato. Il suo scopo non è quello di ispirare emozioni, ma di creare l'ordine dal caos e di svelare l'ignoto...
L'autore quì affronta, con un'abilità e un senso dell'equilibrio fuori del comune, problemi quali il senso della logica, della ricerca scientifica, il concetto di gerarchia, di conoscenza e qualità. Lo scopo del metodo scientifico è scegliere una singola verità fra molte verità ipotetiche. Invece, moltiplicando i fatti, le informazioni, le teorie e le ipotesi, la scienza stessa conduce l'umanità, da singole verità assolute, a verità relative, molteplici e indeterminate e diventa la causa principale del caos sociale, dell'indeterminatezza, della confusione del pensiero e dei valori che una conoscenza razionale dovrebbe avere il compito di eliminare. Si parla di filosofia (Kant, Hume, Lao Tzu, Platone... ), di fisica e matematica, di didattica (la scuola insegna a imitare. Se non si imita l'insegnante si prende un brutto voto... L'originalità, invece, era una incognita, poteva anche portare alla bocciatura. Tutto il sistema di valutazione metteva in guardia contro di essa)
Il protagonista ricorda sempre più dettagliatamente la vita interiore di Fedro e lo segue fino al tragico finale: la follia. Solo allora scoprirà che Fedro è lui stesso e che la follia, vera minaccia della sua vita, è ormai alle spalle.
Si ricompone così anche il rapporto col figlio, che l'ha ascoltato e seguito, superando, insieme al padre, la paura. Un libro ricchissimo di stimoli e di riflessioni, che non sono mai narcisistica esercitazione intellettuale. Quando il pensiero analitico... viene applicato all'esperienza, qualcosa resta sempre ucciso... Viene in mente l'esperienza di Mark Twain: una volta acquisite le conoscenze analitiche necessarie per condurre un'imbarcazione lungo il Mississipi, scopri che il fiume aveva perso la sua bellezza.
La ragione non basta: occorre il cuore e il coraggio di affrontare la lacerazione che ne deriva. Per superarla e andare oltre.

 
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