Leggeroeconsapevole

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Nei dialoghi sospesi tra rete e possibile approdo empirico capita, in più di un caso, di attribuire all'interlocutore volontà diverse da quelle effettivamente coltivate e per evitare il rischio di incrociare avversità di pensiero o semplici divergenze ci si acconcia all'altrui presunto convincimento.Il paradosso più grande si configura quando la dinamica si sviluppa parallelamente in entrambi gli interlocutori.Faccio un esempio. Se credo che sia nell'ordine delle cose coltivare piani emozionali plurimi, se considero la socialità dei rapporti (tempi, convivenza, bilanci, quotidianità) un progressivo anestetico della loro autenticità ed istintività sono prudente nell'affermarlo e prima di capire se ho un'interlocutrice che non ha pregiudizi verso questo modo di pensare ispiro il mio ragionamento alla prudenza.Magari lei la pensa alla stessa maniera ma é frenata dalla mia prudenza e così l'equivoco si consolida.Capita in qualche caso.