..strappi

Chiusure.

“Non puoi restare ancora qui con questo tempo!”. Disse con tono paterno e severo, mentre ero seduto sul muretto e lo sguardo fisso sul mare.

Alex era sempre stato protettivo con me, fin da quando giocavamo a calcio da piccoli.
Era alto, massiccio.. un bisonte. Ed io esile e velocissimo.
Mi piaceva averlo sempre affianco, perché proteggeva le mie volate.
Ed anche lui era sempre felice di non dover giocare contro, perché temeva la mia aggressività e la rapidità. 
Questo, era quel che affermava sorridendo.

Ma non era vero.. aveva paura di esser costretto a fermarmi a tutti i costi e di potermi fare male.
E non se lo sarebbe perdonato, lo so. Glielo leggevo nello sguardo.

Lui era imponente e saldo come un arco, ed io agile e fulmineo come una freccia.
Ci divertivamo sempre... ma quella sera non riusciva a "lanciarmi"...

Un temporale, proprio il tempo giusto per questo pessimo umore. Mentre lui cercava di coprirmi col suo ombrello.

“Cazzo Jack! Parlami!” - sentivo rabbia nella sua voce. Rabbia e sconcerto. - “non puoi startene così in silenzio! Non puoi! Non è giusto, cazzo! Fammi capire che hai...”

Ho un passato pesante, Alex.
Sono triste, e mi sento ingessato..

La verità è che io non so più se credo in quell’amore vero e spontaneo.
Non so più se credo in un amore che possa essere, per sempre.
Non so più se credo negli spazi pieni di cose oneste e sincere.
Non so più se credo negli amori che fanno spostare le montagne.
Non so più se credo nella lealtà delle persone. 
Non so più se credo in tutte queste cose e nei sentimenti veri ed autentici.
La verità è che io non so più se credo che possa davvero esserci tutto questo…

Ho un passato pesante.
È così, ne avverto il peso. Un peso che spezza le ginocchia.
Un peso che mi impedisce di riguadagnare solo in parte le speranze.

Mi sono ricucito l’anima così tante volte, che non so se c’è un brandello per un nuovo rammendo.
Mi sento inaridito, ho perso molti pezzi durante il cammino.
Pezzi di me, che non sono certo di poter recuperare.
Ho perso i sogni..!

Restò immobile alcuni secondi che sembravano ore.
Si sentiva solo il rumore della pioggia e del mare.

Non disse niente..
Chiuse l’ombrello e guardando verso il mare, si sedette affianco a me sul muretto.
Si appoggiò alla mia spalla. Accese una sigaretta, e me la passò.

Restammo ancora molto tempo insieme, in silenzio, ad osservare le onde.
Pioveva ancora, ma la rabbia del cielo si era placata… era diventato un pianto..