Andrea Liponi

Sarah e i media


 Lettera ai mass media  Il 7 ottobre scorso, l’Associazione Penelope Trentino-Alto Adige, nell’esprimere la sua solidarietà alla famiglia di Sarah Scazzi per il triste epilogo della vicenda, aveva anche sottolineato la positività del ruolo dei mass media nella soluzione del caso.  La violazione della riservatezza familiare e personale sembrava, allora, un prezzo tollerabile da pagare in cambio della verità. Ma, dopo aver assistito all'ennesima diretta, possiamo dire che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio massacro mediatico, nel corso del quale si sta perdendo ogni nozione di rispetto delle vittime (la ragazza uccisa e la madre, prima di tutto).  L'insistenza con cui si sono riportati i particolari truculenti della confessione dello zio, che ora peraltro sembrano essere messi in discussione dagli sviluppi successivi, è stato l'inizio di una rincorsa tra varie reti televisive per mettere in luce - senza pietà alcuna – gli aspetti più sensazionali, con il solo scopo di fare audience, appellandosi alla curiosità morbosa degli spettatori.  Come Associazione di famiglie e amici delle persone scomparse, Penelope Trentino Alto Adige esprime tutto il suo dissenso rispetto a questo gioco perverso e richiama i mass media ad una maggiore decenza, ad un maggiore rispetto della sofferenza di una famiglia e di una vittima così giovane ed indifesa.  Nello stesso tempo esprime tutto il suo apprezzamento per l’operato di Annalisa Loconsole, presidente di  Penelope Puglia per il sostegno fornito alla mamma di Sarah, che altrimenti si sarebbe spesso trovata ad affrontare da sola una vicenda cosi angosciante, vissuta peraltro sotto la luce abbagliante dei riflettori mediatici. Un pensiero commosso va a Sarah, vittima innocente che merita onore e rispetto da parte di tutti. Bolzano, 16 ottobre 2010                                               Per  Penelope Trentino-Alto Adige                                                           Mirella e Livio Liponi