Lo Sfoghigno

Ciao "maestro"


Giornata all'insegna della tristezza...Che io sia un bradipo è cosa ormai risaputa e lo sono anche con l'impatto con la tristezza, mi assale sempre un determinato quantitativo di ore dopo che l'evento triste mi si è manifestato...questione di metabolismo!  E' accaduto anche in questo caso, come sempre .... Avviso per coloro che, leggendo, trovino triste il contesto, questo è il mio blog, qui decido io quello che scrivere e come scriverlo, siamo -ancora per poco temo- in un paese libero, quindi se vi annoia, vi rattrista o semplicemente vi appare pedante ... nulla vi vieta di alzare il ditino e premere l'opzione "successivo" o "esplora" (non m'intendo molto di viaggi internettiani) ...magari evitando commenti, grazie. Quella mattina, in ascensore, c'era un'aria diversa. Io pensavo al tuo caffè, caro "maestro", piacevole abitudine acquisita in un contesto speciale per me...pregustavo le chiacchiere domenicali, le risate, i commenti a questa o a quella partita e gli aneddoti che voi maschietti amate raccontare in presenza di donne, col tuo solito disincanto di uomo che ne aveva viste tante nella vita ...e tante ancora ne avrebbe voluto vedere. La tua assenza l'avevo notata mentre ascoltavo le voci fuori della camera, registrata, ma non sottolineata che...quandanche fosse non sarebbe servito.Il nostro comune amico dà voce ai nostri sospetti: non ci sei più. A costo di sembrare cinica, voglio confidare il mio primissimo pensiero:"e adesso chi me lo fa il caffè?!" , pensiero di cui mi son vergognata un attimo dopo averlo fatto. Mi piacerebbe sapere cosa passa nella mente delle persone di fronte a questo tipo di notizie, quali arzigogolate associazioni mentali si fanno e perchè... Non ho pensato alla drammaticità dell'evento ... ma al tuo caffè, oasi felice a coronamento di un quadretto sereno. Poi vennero i dettagli, la crudezza di essi, di cui avrei fatto volentieri a meno ...ma non puoi scegliere "come e dove" morire...ahimè... Avrei preferito sapere che ti fosse stata usata più premura di quanto non sia stato fatto. Buttato via come un sacco improvvisamente ingombrante ...brividi... preferisco immaginarti nell'atto di suonare quel campanello che ti prometteva grandi cose. Si, ti ricorderò così: col tuo sorriso storto che scopriva i denti palesemente artificiali , uomo semplice E saggio, uomo che "ha imparato la geografia seguendo i campionati stranieri", che conoscevi posti che non avresti e non avevi mai visto, i più piccoli paesi sperduti in culo al mondo.Ti ricorderò così, mentre con due parole sparavi verità incontrovertibili da chi, nella vita, di percorso ne aveva fatto meno e meno difficile... Ciao "maestro"...pessimo caffè l'altra mattina!