Io scrivo di Me e per Me, di quello che a volte Sono o vorrei essere.
Io lo faccio non per piacere a voi, false creature che per caso approdate qui,
creature spesso ignare di quello che sta per accadere alla vostra esistenza.
Io scrivo del nulla che alberga dentro e attorno a Me.
Non cercateMi se avete da ridire con quello che sono.
Questo universo di anime perse è pieno di alternative al nulla e quindi a Me.
Dicono che Sono un essere meschino, uno psicopatico.
Alcuni di voi Mi odiano,
altri più saggiamente Mi ignorano e a quelli che in futuro lo faranno ne sarò grato sin da ora
« tardi è per noi ? |
lentamente
quel frastuono muto di ricordi mai sopiti riaffiora,
una immagine solo dal tempo ingiallita,
mai così nitida
piena di colori,
come una libellula libera di volare ..
sei Tu,
ancora,
intorno
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" ...
c’è un flusso continuo di sentimenti che scorre parallelo a quello dei nostri pensieri; di fatto abbiamo due menti: una che pensa, l'altra che sente. In alcune situazioni dobbiamo essere guidati dalle emozioni in altre è bene riflettere sul da farsi. Nella situazione normale queste due menti agiscono in armonia e sono ambedue indispensabili al processo del pensiero. Ma quando una mente prende il sopravvento sull'altra possono insorgere problemi. Se allora ragione ed emozioni sono due facce del pensiero, la consapevolezza emotiva rappresenta una competenza di base:
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rendersi conto in ogni momento dell'influenza che i nostri sentimenti stanno avendo sul nostro ragionamento;
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rendersi conto delle reazioni emotive che una situazione sta suscitando in noi, per evitare di essere travolti dalle passioni
... "
MOMENTO SILENZIOSO
Credo che non manchi molto alla mia morte e devo
cominciare a non pensare, o perlomeno devo
continuare a fare tardi, anche quando sono stanco:
commettere gli sbagli che in fondo avrei voluto tanto tanto
fare con te!
E stare con te!
Oh! Ma credo che non conti molto una preghiera al cielo
quando senti che un secondo può passarti accanto come un treno.
E più ti rendi conto che sei solo un passeggero,
e più respiri a fondo cercando qualcosa,
quel maledetto qualcuno
che illumini il sentiero.
La pioggia che scende mi rende nervoso...
Interrompe la quiete di questo mio momento silenzioso...
Ah! E' meraviglioso!
Ah!
Starsene appoggiati sul divano ore ed ore,
sapendo che la noia è un'impressione!
Starsene aggrappati come un petalo sul fiore,
può essere un perfetto paragone
con l'amore...
Si, ma credo che non manchi molto alla mia morte e devo
cominciare a preoccuparmi di quei sogni che volevo, con te!
Fare ad ogni costo quando in mano non avevo altro
che i miei sogni da quattro soldi
che ora uccidono il mio ego!
C.C.
SONG FOR YOU
La stoltezza, l'errore, il peccato, l'avarizia, abitano i nostri spiriti e agitano i nostri corpi; noi nutriamo amabili rimorsi come i mendicanti alimentano i loro insetti.I nostri peccati sono testardi, vili i nostri pentimenti; ci facciamo pagare lautamente le nostre confessioni e ritorniamo gai pel sentiero melmoso, convinti d'aver lavato con lagrime miserevoli tutte le nostre macchie. È Satana Trismegisto che culla a lungo sul cuscino del male il nostro spirito stregato, svaporando, dotto chimico, il ricco metallo della nostra volontà. Il Diavolo regge i fili che ci muovono! Gli oggetti ripugnanti ci affascinano; ogni giorno discendiamo d'un passo verso l'Inferno, senza provare orrore, attraversando tenebre mefitiche. Come un vizioso povero che bacia e tetta il seno martoriato d'un'antica puttana, noi al volo rubiamo un piacere clandestino e lo spremiamo con forza, quasi fosse una vecchia arancia. Serrato, brulicante come un milione di vermi, un popolo di demoni gavazza nei nostri cervelli,
e quando respiriamo, la morte ci scende nei polmoni quale un fiume invisibile dai cupi lamenti. Se lo stupro, il veleno, il pugnale, l'incendio, non hanno ancora ricamato con le loro forme piacevoli il canovaccio banale dei nostri miseri destini, è perché non abbiamo, ahimé, un'anima sufficientemente ardita. Ma in mezzo agli sciacalli, le pantere, le cagne, le scimmie, gli scorpioni, gli avvoltoi, i serpenti, fra i mostri che guaiscono, urlano, grugniscono entro il serraglio infame dei nostri vizi, uno ve n'è, più laido, più cattivo, più immondo. Sebbene non faccia grandi gesti, né lanci acute strida, ridurrebbe volentieri la terra a una rovina e in un solo sbadiglio ingoierebbe il mondo. E' la Noia ! L'occhio gravato da una lagrima involontaria, sogna patiboli fumando la sua pipa. Tu lo conosci, lettore, questo mostro delicato, Tu, ipocrita lettore, mio simile e fratello!