miraggi e viaggi

ci voleva la Roma.............


Scritto da redazione    Giovedì 30 Settembre 2010 12:38 CARMINE FOTIACi voleva la Roma per difendere Roma. Del resto, chi gioca nella Roma diventa anche romano (leggete quanto dichiara il padano Cassetti). Qualcuno, come Jeremy ancora più romano dei romani. «Bossi? Non capisce un cazzo» ha risposto all’inviato delle Iene. Il capitano aveva risposto subito, Rosella si era dichiarata orgogliosa di essere romana e Claudio Martello ha ironizzato sulla passata potenza sessuale esibita dal senatur.Siamo assolutamente certi che adesso, dopo aver taciuto sul fatto che un ministro della Repubblica sputi sulla capitale, i soliti cerchiobottisti diranno, con il ditino alzato: «Ma che volgari questi romani! Sempre i soliti! In fondo era solo una battuta!».    Dell’assenza di reazione di Berlusconi non ci stupiamo: avendo consegnato a Bossi le chiavi del governo, non poteva che cavarsela con un buffetto, come si fa con un vecchio zio un po’ rimbambito: «Eddai, Umberto, smettila di scoreggiare in pubblico, non sta bene».    Ci stupisce, invece, eccome, la mancata presa di posizione del capo dello Stato, che pure aveva ripreso Totti per il famigerato fallo su Balotelli (sul quale io mantengo l’opinione del maestro Vincenzo Cerami :«Sì Totti ha sbagliato, il calcio nel sedere a Balotelli glielo doveva dare meglio»). Eppure, prendendo la cittadinanza onoraria di Roma, in occasione delle celebrazioni della breccia di Porta Pia, il Presidente aveva avuto parole forti e toccanti. Perché adesso tace?    Il sindaco Alemanno avrebbe potuto andare un pochino oltre una lettera a Berlusconi: avrebbe potuto dire, per esempio, che non avrebbe mai partecipato ad alcun consiglio dei ministri (cosa prevista dalla nuova legge su Roma Capitale) insieme al ministro insultatore.    E così ancora una volta, è la Roma che scende in campo per difendere la sua Città, ricambiando l’affetto di milioni di romani e confermando così la totale identità tra l’essere romano e l’essere romanista (avete forse sentito una parola dalla presunta altra squadra della capitale? Invece di far volare l’aquila, farebbero bene a far trotterellare in campo un coniglio, visto il coraggio che hanno mostrato in questa circostanza).    Sia chiaro, noi la pensiamo esattamente come il grande Michele Serra, non ne possiamo più degli stereotipi, sappiamo bene che il Nord non è solo la volgarità e la meschinità dei leghisti, che i milanesi hanno una grande storia di accoglienza e solidarietà, così come i romani non sono scansafatiche e ladroni. Ma non siamo stati certo noi a cominciare questa polemica. E non possiamo tacere.    Anche perché altrimenti rischiano di passare messaggi sbagliati sia nel campo politico che in quello sportivo. Del primo abbiamo già detto, ma che dire del fatto che Benitez, dopo essere stato bastonato all’Olimpico ha detto che, se si giocasse altre 99 volte, vincerebbe sempre lui? Intanto provi a vincere la prossima, se ne è capace.    Oppure del fatto che il quotidiano nerazzurro (anche se vestito di rosa) ha trattato la vittoria della Roma in Champions come fosse stata una sconfitta?Il fatto è che se Roma e la Roma rialzano la testa, questo dà fastidio a molti. Sappiano che noi romani, piuttosto che chinarla davanti ai potenti e ai prepotenti, ce la facciamo tagliare, la testa. E per capire di che pasta sono fatti i leghinteristi, sabato e domenica non perdetevi, in esclusiva su Il Romanista, due succose anticipazioni del libro di Giorgio Meletti "Nel Paese dei Moratti". Sono, ovviamente, le parti dedicate alle imprese sportive di Massimo Moratti, ovvero all’Inter. Leggete, leggete e meditate...