Lonesome_Boy Blog

Anna Magnani, antidiva per eccellenza...


A volte si prova pudore o vergogna nel raccontare qualcosa di se stessi, e tante altre non lo si fa perchè ci si vuole tenere solo per sè un ricordo, un momento, una sensazione... Voglio dedicare questo mio post ad una persone che ho amato fin da piccolo e che da subito ha colpito la mia curiosità, Anna Magnani! Avevo 12 anni, cameretta da solo e la mia amata tv 14 pollici in bianco e nero, che tempi.... Avere la televisione in cameretta per me era grande cosa, poi col tempo si è rivelato un guai; è stata senz'altro la causa delle mie notti insonni, ma anche la compagna di quelle notti. E fù proprio una di quelle notti, che saltando da un canale all'altro, stoppai su rete4 incuriosito dall'immagine in bianco e nero di una donna bellissima, Nannarella per
l'appunto... Fù tra l'altro la prima volta che piansi difronte ad un film, eccome se piansi... Affascinato ed estasiato difronte a tanta
bravura e umanità, il film era "Bellissima", iniziai a chiedermi chi fosse quella straordinaria Attrice. La mattina a colazione lo chiesi a mia madre, lei in tutta fretta rispose "Chi, la Magnani? E' morta da un pezzo!!!"... Vi lascio immaginare la mia
delusione e lo sconforto che provai nel momento; insomma, l'attrice che mi aveva tanto "preso" e tanto emozionato era morta, e l'idea che non avrebbe mai più potuto recitare e ragalare dunque al pubblico straordinarie interpretazioni, mi fece star male... Potrei continuare all'infinito nello scrivere quel che provo ogni volta che guardo e ammiro Anna Magnani, ma rischierei di ottenere l'esatto opposto di quello che vorrei da questo blog; ebbene, se non la conoscete ve la voglio presentare nel migliore dei modi, consigliandovi di guardare almeno uno dei film dove ha recitato. La storia va insegnata affinchè le generazioni future possa
no trarre giovamento da quel che è stato... Anche questa è storia, la storia di una grandissima Attrice che ha reso onore al cinema e al teatro italiano! Non posso che augurarmi che le giovani leve, in fatto di recitazione, possano trarre giovamento da Nannarella, anche se è e sarà INIMITABILE ed IRRIPETIBILE! Antidiva per eccellen
za, Anna Magnani è stata una figura chiave del neorealismo italiano, interpretando con stile inimitabile il personaggio della popolana focosa e sboccata, ma allo stesso tempo sensibile e generosa, incarnazione dei valori genuini di un'Italia minore. Nonostante alcune fonti la facciano nascere ad Alessandria d'Egitto noi estimatori preferiamo farla nascere, come lei ha sempre sostenuto, a Roma, città dalla quale ha preso tutta la sua grande passione e la sua smisurata forza d'animo. Cresciuta dalla nonna materna in condizioni di
estrema povertà, la Magnani cominciò molto presto a cantare nei cabaret e nei night-club Romani e contemporaneamente studiò all'Accademia d'Arte Drammatica. Tra il 1929 e il 1932 lavorò nella compagnia teatrale diretta da Dario Niccodemi e nel 1934 passò alla rivista. Divenne ben presto uno dei nomi più richiesti del teatro leggero italiano. Lavorò
con Vittorio De Sica e con Totò, col quale recitò in numerose riviste, come Quando meno te l'aspetti (1940) e Volumineide (1942), entrambi di Michele Galdieri. In cinema si rivelò nel film Teresa Venerdì (1941), di Vittorio De Sica, dove interpretò una bizzarra canzonettista. In seguito interpretò alcune commedie leggere ( Campo dè Fiori, 1943; L'ultima carrozzella, 1944; Quartetto pazzo, 1945), fino a quando arrivò l
a sua completa rivelazione nel film neorealista Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini (col quale ebbe una burrascosa ma intensa relazione affettiva). In questo film la Magnani si rivelò una straordinaria attrice drammatica, nella parte di Pina, popolana Romana che viene uccisa mentre tenta di raggiungere il camion sul quale il suo uomo, un tipografo impegnato nella resistenza, sta per essere deportato. Accanto ad uno straordinario Aldo Fabrizi, la Magnani rappresentò la redenzione di un popolo, attraverso le sue grandi qualità umane e morali, tanto che la sua interpretazione le fece meritare il primo dei suoi cinque Nastri d'argento. Nel trionfo neorealistico, era d'obbligo
tratteggiare per lei la figura della popolana sfacciata, volitiva, sempre sicura e persino violenta nella difesa dei giusti valori, attraverso la sua bonaria veemenza. L'apoteosi di questa caratterizzazione fu L'onorevole Angelina (1947) di Luigi Zampa, nel quale interpretava una donna di borgata " chiamata " a far politica, per rappresentare gli interessi della povera gente come lei. Nel 1948 Rossellini la chiamò per interpretare l'episodio " La voce umana " (tratto dall'atto unico di Jean Cocteau) del film L'amore (1948), nel quale la Magnani si cimentò in un appassionato ed angoscioso soliloquio, un grande pezzo di bravura interpretativa, la telefonata di una donna
abbandonata dall'amante.
Nel 1951 un altro grande ruolo: quello della donna frustrata che trasmette le sue illusioni ed i suoi sogni infranti nell'impossibile carriera cinematografica della figlia, a costo anche di mettere in crisi il suo matrimonio, in Bellissima (1951), di Luchino Visconti. Anche questo film le valse un meritatissimo Nastro d'argento. Il 1955 è l'anno in cui vinse il premio Oscar per l'interpretazione nel film di Daniel Mann The Rose Tatoo (La rosa tatuata, 1955), con Burt Lancaster, tratto dal Romanzo di Tennessee Williams. In seguito fu interprete di stupende pellicole, come Suor Letizia (1956) e Nella città l'inferno (1958). Nel 1960 interpretò Risate di gioia, il primo e unico film che la vede
accanto al suo vecchio compagno di palcoscenico Totò. Nel 1962 prese parte al film Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, un film non riuscito, che la costrinse entro i termini di una trasognata e brechtiana rappresentazione da guitto esasperato. Gli anni '60 non le offrirono quindi un granché a livello cinematografico, così la Magnani si rituffò nel teatro, interpretando La lupa di
Verga, diretta da Franco Zeffirelli e Medea di Anhouil, diretta da Giancarlo Menotti, che la videro trionfare su tutti i più grandi palcoscenici d'Europa. Tra il 1971 e il '73 interpretò quattro stupendi film per la televisione scritti e diretti da Alfredo Giannetti: La sciantosa,1943: un incontro, L'automobile e …correva l'anno di grazia 1870.  
L'attrice Romana aveva avuto un figlio dall'attore Massimo Serato. Il ragazzo fu colpito dalla poliomielite, e l'attrice dedicò il resto della sua vita ad occuparsi di lui. La sua ultima, breve, apparizione sugli schermi è stata nel film Roma (1972), di Federico Fellini. I personaggi caratterizzati dal suo temperamento focoso e passionale, ma capaci anche di toccanti e imprevedibili dolcezze, le si addicevano in modo perfetto, anche se le sue ottime doti interpretative fecero sì che potesse cimentarsi con successo anche in altri ruoli. Morì di cancro a Roma il 26 settembre 1973, assistita fino all'ultimo dall'adorato figlio Luca.