Le Verità Nascoste

L'attimo fuggente


Non voglio parlare del film omonimo, tra l'altro bello. Ma voglio proprio introdurre il discorso del Carpe Diem di epicurea memoria.Mi ricordo che quando alle superiori, in terza per la precisione, ho studiato questo filosofo la mia idea sull'arte della felicità era di bassa estrazione. Pensavo che il ricercare felicità fosse quanto meno puerile nell'accezzione filosofica del termine. Poi mi son ricreduto.Chiunque si sarà detto una volta nella vita Carpe diem, cogli l'attimo. Ma quanti di noi hanno avuto il coraggio di coglierlo per davvero? Quanti di noi non si sono fatti problemi e sono andati dritti per la loro strada fino ad arrivare alla felicità?Il nostro tempo per certi versi è più semplice di quello vissuto dai nostri genitori o dai nostri nonni. L'apertura mentale della società odierna ci lascia uno spazio di manovra ben maggiore di una volta. Ma bisogna vedere se l'individuo va di pari passo con la società. Bisogna vedere se è pronto a cogliere quello che arriva. Bisogna anche vedere se non si fa risucchiare dalla possibilità di muoversi libero e cogliere al volo le occasioni che molto spesso ci piovono dal cielo.In definitiva la troppa libertà sociale ci fa rimanere rigidi e timorosi per chè in fin dei conti siamo esseri umani. E non siamo pronti ad essere totalemnte liberi. Non siamo pronti al Carpe Diem. Questo non perchè siamo culturalemnte retrogradi. Ma perchè è bastata molto spesso una grsossa inculata per farci muovere con più circospezione, con paura.Quante volte un rapporto non nasce per la paura di uno dei due. Quante volte un rapporto va in vacca per paura di uno dei due.Quante volte non si coglie un lavoro per paura delle responsabilità. Quante volte si ha paura di non trovare lavoro anche se magari ce l'abbiamo sotto al naso ma non  lo vogliamo perchè anche noi abbiamo i nostri gusti?E allora forse come dice qualcuno "fatti, no pugnette" e abbracciamo l'epicurea filosofia fin tanto che ci porta vantaggi, poi si vedrà.