Tokyo Andata+Ritorno

Cosa resterà del mio Giappone..


C'è un posto in cui l'uomo riesce ancora a sognare davanti alla semplice maestosità della natura. C'è un posto in cui l'uomo sa dare il giusto peso alla vita umana in confronto all'ineluttabilità del tempo che scorre senza sosta. C'è un posto in cui l'uomo trova spazio in se stesso ammirando un paesaggio.Questo posto è il Giappone. Ciò che questo paese mi ha insegnato, è volermi bene. Il Giappone mi ha insegnato come si fa a bastarsi, a stare bene con sè stessi, mi ha insegnato a sentire l'animo riempirsi di tranquillità, come una brocca vuota che pian piano viene colmata d'acqua. Basta sedersi in un giardino, ammirare i fiori di ciliegio mentre si mangia un daifuku alla fragola. E il mondo, a quel punto, è parte di te. I momenti di solitudine ci sono stati,ma il Giappone mi ha insegnato che vanno presi come momenti per riflettere sul valore che si dà alle cose lasciate (per me quelle in Italia). In questo blog, non troverete certo un elogio spassionato del Giappone, d'altronde sono convinta per esperienze che ho vissuto, che esistono paesi molto più belli e società molto più vivibili, senza le rigide stratificazioni sociali e i paradossi incredibili che trovo a Tokyo. Ma è giusto condividere con voi anche il lato più bello del mio Giappone. Perchè così è. Quello che scrivo è il Giappone a modo mio, poi ognuno è libero di viverlo come vuole, quando verrà qui, o se è già venuto qui. Questi sono i miei sentimenti sul paese in cui ho vissuto per quasi un anno, e li porterò con me per sempre. In fondo, quando tornerò in Italia, vedrò il mio mondo con occhi nuovi. E il silenzio dei momenti da sola, non sarà più una inenarrabile ansia. Sarà pace. E tranquillità. E attesa.