Luca Tedesco

Fabio Fazio, il fidato soldato bersaniano


Leggo su “il Fatto Quotidiano” del 24 aprile scorso, in un pezzo firmato da Fulvio Abbate (p. 16), che Fabio Fazio in una delle sue ultime puntate di “Che tempo che fa” avrebbe detto «assai convinto di “preferire” i “politici di professione” a chiunque altro». Il solito Fazio, indefesso sacerdote del tempio partitocratico, ossequiente domestico del salotto progressista-democratico nostrano, solerte e conformista precettore dell'opinione pubblica cui indica i limiti entro i quali l'indignazione è sacrosanta, limiti che, se non rispettati, romperebbero gli argini del sovversivismo anarcoide, incivile, barbaro e perché no squadrista. Fabio Fazio, oggi perfettamente simmetrico nella sua granitica e prona fedeltà bersaniana a quella di ieri di Vespa nei confronti del Berlusca.