Luca Tedesco

Che il fascista si comporti secondo natura!


Per gli antifascisti, i fascisti non costituiscono un problema quando si comportano da bravi fascisti, cioè quando esibiscono manganello e olio di ricino. Anzi, il fascista picchiatore è per loro un balsamo, un elisir di lunga vita.Senza questo tipo umano, infatti, il presepe ideologico antifascista in cui ogni personaggio deve conservarsi immutabile nel corso del tempo si dissolverebbe e gli antifascisti perderebbero la loro ragion d’essere.Ciò che li terrorizza, allora, è proprio il fascista che per un giorno depone le armi preferendo a queste la parola, perché questo fascista che non fa il suo dovere fino in fondo, vale a dire che non spacca quotidianamente crani, è pericoloso per l’antifascista in servizio permanente effettivo, perché rischia di mostrare all’opinione pubblica la sua inutilità.A questo ho pensato leggendo la levata di scudi con cui è stata accolta l’accettazione da parte del senatore Mario Mauro dell’invito a partecipare al convegno Siria: la guerra al terrore, promosso da movimenti italiani e del resto d’Europa d’ultradestra e tenutosi a Milano il 24 gennaio scorso (http://goo.gl/M39AdB).Grazie a questo appuntamento, infatti, il Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’ordine repubblicano ha potuto dare manifestazione tangibile della propria esistenza chiamando, metaforicamente, alle armi a difesa della Costituzione e del Giorno della Memoria, difesa che avrebbe dovuto indurre le istituzioni a impedire «questo ulteriore gravissimo oltraggio a Milano, città Medaglia d’Oro della Resistenza» (http://goo.gl/hqxKgK).