Luce di Dio

GIOVANNI PAOLO


"Qualcuno di voi mi tradirà", disse Gesù agli apostoli nell´ultima cena, nell´istante fermato dal pennello di Leonardo da Vinci.E Giovanni Paolo II l´ha ridetto ai suoi sacerdoti, nella Lettera che ha loro rivolto per il Giovedì Santo del 2002: "Qualcuno di voi mi ha tradito". La Lettera è stata resa pubblica il 21 marzo. E nell´ultimo dei suoi 11 paragrafi papa Karol Wojtyla affronta la questione degli abusi sessuali commessi da preti su ragazzi e bambini: questione esplosa soprattutto negli Stati Uniti, ma che ormai scuote l´intero mondo cattolico.Qui di seguito trovate il passaggio che il papa ha dedicato al tema.E subito dopo la risposta che il prefetto della congregazione vaticana per il clero, il cardinale Darío Castrillón Hoyos, ha dato ai giornalisti nella conferenza stampa di presentazione della Lettera papale.I giornalisti l´avevano tempestato di domande. Il cardinale ne ha preso nota. E a tutte ha risposto leggendo il testo riportato più sotto. Evidentemente concordato ai massimi gradi delle gerarchie della Chiesa.__________Giovanni Paolo II: "I peccati di alcuni nostri fratelli..."(Dalla Lettera del papa ai sacerdoti per il Giovedì Santo 2002)[...] In questo momento, in quanto sacerdoti, noi siamo personalmente scossi nel profondo dai peccati di alcuni nostri fratelli che hanno tradito la grazia ricevuta con l'Ordinazione, cedendo anche alle peggiori manifestazioni del "mysterium iniquitatis" che opera nel mondo. Sorgono così scandali gravi, con la conseguenza di gettare una pesante ombra di sospetto su tutti gli altri benemeriti sacerdoti, che svolgono il loro ministero con onestà e coerenza, e talora con eroica carità. Mentre la Chiesa esprime la propria sollecitudine per le vittime e si sforza di rispondere secondo verità e giustizia ad ogni penosa situazione, noi tutti - coscienti dell'umana debolezza, ma fidando nella potenza sanatrice della grazia divina - siamo chiamati ad abbracciare il "mysterium Crucis" e ad impegnarci ulteriormente nella ricerca della santità. Dobbiamo pregare perché Dio, nella sua provvidenza, susciti nei cuori un generoso rilancio di quegli ideali di totale donazione a Cristo che stanno alla base del ministero sacerdotale. È proprio la fede in Cristo che ci dà forza per guardare con fiducia al futuro. Sappiamo, infatti, che il male sta, da sempre, nel cuore dell'uomo, e solo quando l'uomo, raggiunto da Cristo, si lascia "conquistare" da Lui, diventa capace di irradiare intorno a sé pace e amore. [...]__________Card. Castrillón Hoyos: "Con riguardo al problema degli abusi sessuali..."(Dalla conferenza stampa di presentazione della lettera del papa ai sacerdoti per il Giovedì Santo, 21 marzo 2002)Con riguardo al problema degli abusi sessuali e casi di pedofilia, mi permetto di dare una sola ed unica risposta.Nell'ambiente di pansessualismo e libertinaggio sessuale creatosi nel mondo, alcuni preti, anch'essi uomini di questa cultura, hanno commesso il gravissimo delitto dell'abuso sessuale.Vorrei fare due rilievi:1. Non c'è ancora un'accurata statistica comparativa con riguardo ad altre professioni, medici, psichiatri, psicologi, educatori, sportivi, giornalisti, politici o ad altre categorie comuni, inclusi genitori e parenti. Da quel che sappiamo, risulta da uno studio - tra gli altri - pubblicato nel Libro del Prof Philip Jenkins della Pensilvania State University, che circa il 3% del clero americano avrebbe tendenze all'abuso dei minori ed lo 0,3% del clero stesso sarebbe pedofilo.2. Nel momento in cui la morale sessuale cristiana e l´etica sessuale civile hanno sofferto un notevole rilassamento mondiale, paradossalmente ma anche fortunatamente, si è sviluppato, in non pochi paesi, un senso di rigetto ed una sensibilità congiunturale con riguardo alla pedofilia, con ripercussioni penali ed economiche per risarcimento di danni.Qual è l'atteggiamento della Chiesa Cattolica?La Chiesa ha difeso sempre la morale pubblica ed il bene comune ed è intervenuta in difesa della santità di vita dei sacerdoti, stabilendo con le sue pene canoniche sanzioni per questi crimini.La Chiesa non ha mai trascurato il problema degli abusi sessuali soprattutto di Ministri sacri, non solo verso i fedeli in genere ma in specie verso i minori, per i quali è prioritario il compito di educare alla fede e al progetto morale cristiano (cfr. la storia delle Congregazioni dedite all'educazione e alla promozione umana).Già nel CIC del 1917, il can. 2359  2 recitava: "Si delictum admiserint contra sextum decalogi praeceptum cum minoribus infra aetatem sexdecim annorum... suspendantur, infames declarentur, quolibet officio, beneficio, dignitate, munere, si quod habeant, priventur, et in casibus gravioribus deponantur".Nel CIC riformato del 1983 c'è un riferimento preciso al nostro problema nel can. 1395 ¿ 2 ("Il chierico che abbia commesso altri delitti contro il sesto precetto del Decalogo, se invero il delitto sia stato compiuto. . . con un minore al di sotto dei 16 anni, sia punito con giuste pene, non esclusa la dimissione dallo stato clericale, se il caso lo comporti") e nel CCEO del 1990, nel can. 1435  1.Più recentemente il Santo Padre Giovanni Paolo II ha deplorato la gravità di questi comportamenti richiamando fermamente i Vescovi e i Sacerdoti alla vigilanza nella fedeltà all'impegno di esemplarità morale, sia scrivendo e parlando ai Vescovi degli Stati Uniti d'America, sia nell'Esortazione apostolica Ecclesia in Oceania dove dichiara: "In alcune parti dell'Oceania, abusi sessuali da parte di sacerdoti e di religiosi sono stati causa di grandi sofferenze e di danno spirituale per le vittime. È stato pure un grave danno alla vita della Chiesa ed è divenuto un ostacolo all'annuncio del Vangelo. I Padri del Sinodo hanno condannato ogni genere di abusi sessuali come pure ogni forma di abuso di potere, sia all'interno della Chiesa che più in generale nella società. L'abuso sessuale all'interno della Chiesa è una profonda contraddizione all'insegnamento ed alla testimonianza di Gesù Cristo. I Padri sinodali hanno espresso le loro scuse incondizionate alle vittime per il dolore e la delusione causati loro. La Chiesa in Oceania è alla ricerca di giuste procedure per rispondere alle lagnanze in tale ambito, ed è impegnata in modo inequivocabile nel provvedere alla cura compassionevole ed efficace per le vittime, le loro famiglie, l'intera comunità e i colpevoli stessi." (n. 49).