LA LUCE DOPO IL BUIO

Post N° 536


un cavaliere Cavalcando .. cavalcando .. Un cavaliere errante mentre percorreva un strada, ad un certo punto, incontrò una veccia osteria. Scese da cavallo e entrò, rumorosamente sferragliando, nella locanda. Nessuno degli avventori gli prestò attenzione. Quella era un terra di confine, frequentata da ogni tipo di avventurieri.Armato com’era non riusciva neanche a sedersi.La giovane che serviva ai tavoli lo guardò con un sorriso e pensò .” poerello, guarda com lè è conciato, non può neanche riposasse un pò“. Gli si avvicinò e disse ” Cavaliero le consiglierei di andare nel retrobottega e di liberasse da tanto acciaio e da sta ferraglia, affinché possa riposasse e rinfrescasse il suo possente corpo !”. Il cavaliere rispose :” mia dolce creatura, non posso, se entrano dei felloni non potrei difendere me stesso e chi dovrei .. con la mia spada”.   Ah..La giovane non osò insistere e silenziosamente ritornò alle sue mansioni.Era una giornata afosa, molto calda, il cavaliere all’interno dell’ armatura sembrava stesse per  bollirci dentro, ma lui da eroe .. stoicamente .. resisteva all’arsura ed al calore sempre più crescente.Dopo un po’ un mendicante, seduto al tavolo vicino, gli si avvicinò :” cavaliero, se entrasse anche un solo brigante, in queste condizioni, lei potrebbe farci ben poco, faccia quello che le ha proposto la dolce donzella !”Il cavaliere non se lo fece ripetere due volte, andò nella stanza e dopo poco tornò.Gli avventori, tutti, scoppiarono in una fragorosa risata : era entrato un gigante alto 2 metri ..possente, era uscito un uomo di media statura, tarchiato, alto 159 cm. Il cavaliere indispettito tornò al suo tavolo, rimuginava silenziosamente con gli occhi bassi e fissi sul boccale mezzo vuoto di birra.La donzella gli si avvicinò  :” cavaliere perché non si fa un bel bagno con della buona acqua calda .. puzza come una capra !”… Stavolta il cavaliere acconsentì di buon grado.Tornato al suo tavolo, vi trovò seduto il mendicante, c’erano due boccali ricolmi di birra sul tavolo.“ Cavaliero, non le sembra giunto il tempo di una sua dipartita dall’ordine cavalleresco ? Non pensa che sia giunto il tempo di maritarsi e metter su famiglia. La donzella è vedova, le hanno ucciso il marito in guerra .. in una di queste crociate in terra santa. Possiede due figli piccoli, e da sola non ce la fa a gestire contemporaneamente anche l’osteria.”.Il cavaliere si ricordò di quanti scontri, di quanto sangue, di quanti morti gravassero sulla sua coscienza. Decise di fermarsi, che l’indomani avrebbe chiesto la mano della dama e se lei avesse consentito .. si sarebbe fermato, per un tempo, in quella casa.La stessa notte, mentre dormiva, sognò :” di essere su di un grande prato verde, camminava .. anzi correva a perdifiato inseguendo farfalle, era felice come non lo era stato mai stato da molto tempo. Correndo incontrò un ruscello di acqua purissima, si fermò .. si chinò per berne un sorso .. si specchiò : ebbe terrore,un brivido attraversò la sua schiena. Un viso scheletrico, ghignante, si rifletteva sull’acqua .. dietro e dal suo lato destro. Sia alzò di scatto e scappò, ma lo scheletro era con lui .. lo inseguiva e non c’era modo di distanziarlo “.Si svegliò all’improvviso tutto sudato : ”meno male era solo un sogno ! ”. Si alzò nel cuore della notte, scese per le scale, uscì fuori a prendere una boccata d’aria. Perché quel sogno, chi era quello scheletro ?Camminando passò vicino ad una quercia, si sedette e dal buio una voce : “ figlio mio .. ravvediti, ancora hai un tempo per farlo, non sprecare così quel che rimane della tua vita ” . Era la voce del medicante che si trovava già disteso sotto il grande albero, ancor prima che lui sopraggiungesse e che sembrava lo aspettasse. Il cavaliere non rispose, rimase silenzioso e li rimase fino al sorgere del nuovo sole. Che cosa avrebbe fatto, non era ancora certo .. si sa .. la notte porta consiglio.