LA LUCE DOPO IL BUIO

Post N° 632


pensi positivo?    Quando il pensiero positivo falliscePensiero positivo, Visualizzazione, Affermazioni, Visualizzazione creativa, Agire-come-se, Vivere-come-se. Sono i nomi di alcune tecniche potenti, capaci anche di cambiare la nostra vita. Eppure, prima o poi, ognuna di queste tecniche fallisce. Più di una volta. Perché? La risposta a questa questione può essere trovata nello studio della metafisica (ciascuno di noi è un aspetto o parte della coscienza universale e perciò partecipa nella creazione dell'universo, sia in positivo che in negativo e dobbiamo imparare a tenerne conto). Oppure la risposta è qualche cosa di più materialistico (la realtà è assoluta, ma ciascuno di noi la percepisce differentemente, ed anche facciamo tutti degli errori di percezione di cui dobbiamo essere consapevoli.  In un modo o nell'altro, c'è qualche errore che guasta il processo, e dobbiamo affrontarlo. Il pensiero positivo funziona, ma.....Non c'è nessuno errore nell'idea che il pensiero positivo funziona. Affermazioni e visualizzazioni possono aiutarci a cambiare. No, il problema non è che il pensiero positivo non funziona, o anche che non sempre funziona. Il problema è che funziona sempre. Anche quando è contaminato da una concentrazione negativa. Questo è il problema. Ogni frase e visualizzazione è interpretata dal subconscio come affermativa. Questo è grande se affermi pace del mondo e felicità universale. Ma non è così grande se pensi a guerra e carestia. In tutti i modi, ricevi quello su cui poni la tua attenzione. L'attenzione è il catalizzatore creativo, la colla che porta i sogni in esperienza. Ci sono due possibili livelli di errore. Questa è la parte che normalmente non è tenuta in considerazione. Molti istruttori di pensiero positivo cercano di andare oltre la routine abituale "cosciente" delle concentrazioni negative, sostituendola con esercizi per mettere a fuoco alternative più desiderabili. E se questo è fatto correttamente, può avere risultati spettacolosi. Ma può essere fatto male, e questo è un problema che discuteremo, ma è solo il primo livello di errore. Errori strutturaliIl primo livello di errore nelle tecniche del pensiero positive è strutturale. Affermazioni e visualizzazioni mal formulate o contaminate sono gli esempi più comuni. Le affermazioni possono essere mal formulate semplicemente perché includono una negazione nell'asserzione. "Non sono più impaurito" è una. Pensare i concetti descritti in questa affermazione significa continuare ad aver paura. Così, uno ancora afferma la paura. Le negazioni sono costruite quasi sempre intorno alla parola No. Se trovi qualsiasi tipo di No: non è, non sarà, non può, etc., in un'affermazione, hai trovato una bomba ad orologeria in attesa di scoppiare. Così, invece di ammonire qualcuno dicendogli "Stai attento mentre guidi," che implica l'idea di incidenti, auguragli un arrivo felice. Anche le visualizzazioni possono essere malcostruite nella stessa maniera. Vedersi come abbastanza forte per difendersi da un prepotente include anche il prepotente. Così, invece di vederti in grado di affrontare le minacce, vedi te stesso esercitare fiduciosamente una padronanza naturale sul tuo percorso attraverso la vita. In questo modo, invece di fare una deviazione attraverso varie "prove," tu potrai procedere spedito verso il futuro. Pensieri nascostiIl secondo livello di errore si verifica quando abbiamo pensieri di cui non siamo consapevoli. Veramente, è più profondo che questo. Noi tutti abbiamo dettagli banali inosservati nelle nostre opinioni, attitudini e interpretazioni. La maggior parte viene spazzata via senza fanfare durante i normali, semplici cambiamenti di mentalità. Sono i "preziosi" pensieri, costruiti durante momenti intensi e mai riesaminati, che ci mettono in difficoltà. Questi pensieri, accuratamente conservati, sono chiamati "idee attaccamento".Idee attaccamento sono formulate nel corso di qualche avversità e immagazzinate per il futuro. Si ergono come sentinelle per darci modo di prevenire il ripetersi di un avvenimento negativo. Ma questo è il problema. Come sentinelle reali a cui abbiamo delegato il compito di stare all'erta per prevenire i pericoli, rimangono continuamente attenti in attesa che questi si verifichino. Sono affermazioni e visualizzazioni molto intense, con un grande contenuto emozionale che le rende particolarmente efficaci, ma purtroppo affermano e visualizzano disastri. E tutto questo accade mentre non guardiamo, credendo che le nostre sentinelle ci tengono lontani dalle difficoltà stesse che inavvertitamente attraggono. Sono definite idee attaccamento perché "incollano" la nostra attenzione a qualcosa di negativo. Hai presente Scarlett O'Hara (Via col Vento) quando giura che non avrà mai più fame? Ti ricordi cosa fa per tener fede al suo giuramento? Lotta per il cibo, o per allontanarsi dalla fame? Scarlett fa questa affermazione: "La fame è orribile- mi ferisce e mi uccide, e la odio!" Dov'è l'attenzione di Scarlett? Su avere cibo a sufficienza? No! E' sulla fame! Lottando contro qualche cosa, resistendo così pesantemente, continuando a vigilare contro di essa, lei investe un tremendo quantitativo di attenzione nel progetto. E lascia attaccata, e perennemente convalida, proprio la cosa che disprezza di più. Le idee attaccamento non sono inconsce. Ma passano inosservate. Incise nel nostro pensiero in un minuscolo istante, in mezzo a ogni altro rumore col quale occupiamo noi stessi, non vengono messe in dubbio. Questo è particolarmente vero poiché ciascuna porta in sé una dose di resistenza che ci fa guardare lontano ogni volta che ci avviciniamo troppo ad una di esse. Dopo tutto non vogliamo sperimentare quella situazione di nuovo, non è vero? Nemmeno nella nostra immaginazione!