LA LUCE DOPO IL BUIO

Post N° 913


La pace            C'erano una volta due monaci, che per quarant'anni avevano vissuto insieme e non avevano mai litigato. Neppure una volta. Un giorno uno disse all'altro: "Non ti pare che sia venuto il momento di litigare almeno una volta?". Il secondo monaco rispose: "Va bene, iniziamo! Su cosa ci mettiamo a litigare?". "Cosa dici di questo pane?", propose il primo monaco. "Va bene, litighiamo per il pane. Come facciamo?", chiese il secondo. Disse il primo: "Questo pane é mio, mi appartiene". E il secondo replicò: "Tienitelo".            La pace non é necessariamente distrutta da una lite o da una discussione. Chi distrugge la pace é l'io. Questo appartiene a me e non lo condivido con nessuno. Quando prende piede questo atteggiamento di attaccamento e di egoismo, il cuore si indurisce ogni giorno sempre di più. Questo é il grande nemico della pace: un cuore attaccato, indurito, egoista.            Un grande guru orientale stava parlando a un gruppo di manager, e disse: "Come il pesce muore sulla terra asciutta, così voi morirete se resterete intrappolati nelle faccende del mondo. Il pesce deve tuffarsi nell'acqua, é qui che vive. Voi dovete rientrare nel vostro cuore!".            Allora i manager dissero: "Vuol dire che dobbiamo abbandonare i nostri affari ed entrare in un monastero?". "No, no!", rispose il guru. "Non vi ho detto di entrare in un monastero; continuate a occuparvi dei vostri affari, ma rientrate nel vostro cuore". Capite? Rientrare nel cuore non significa abbandonarsi a un tipo misterioso di fantasia mistica. Significa tornare a casa, in se stessi, vivere di nuovo il presente. A partire da quel momento comincerete a vivere.