LA LUCE DOPO IL BUIO

Post N° 1190


Dario Chioli LA LUCE DELL'INTERNO SPLENDIDAPoesie dai trentanove ai quarantun anniNon quiNon quidove si spengono le stelleNon strapperò corolledal giardinoUn fiatouna penombraun dioAmore è invisibile d’amore13.2.1996 Il tuo luogoCanzoni sono state cantatebellein tempi lontani.Strani santi han fatto miracoliin terre inaccessibili.Ma il tuo luogo delle meraviglieè più lontano,più inaccessibile ancora,dietro il tuo ioche t’ha rubato Dio.13.VI.1996Elisir del non essereOra ritiro l’ali dei sensi,ritraggo dalla mente l’essere. Presenza senza attocorrode tutto il mondo. D’amore si liquefano le stellein elisir del non essere.27.VIII.1996RabbrividiscoSosto sospesosopra un incerto ponteRabbrividiscoNuvole lattiginose da estcelano la mia fuga nel vento11.VIII.1997Una terra ove sono e non vi giaccioSo di essere un uomo che non sono.Sulla riva di una terra lontana cammino,ma dal mare è silenzio.Una terra ove sono e non vi giaccio,una terra di passi e non di fede. Il sapiente è nemico del vivente.27.VIII.1996  Elisir del non essereOra ritiro l’ali dei sensi,ritraggo dalla mente l’essere. Presenza senza attocorrode tutto il mondo. D’amore si liquefano le stellein elisir del non essere.27.VIII.1996  Interminati viaggiOh ci bastinoquesti interminati viaggi. Non v’è animase visibili siamo.Figlia della brezza,dalla culla dei ventisi fa incontro e ti guardain purezza intangibilela mente.27.VIII.1996  Dimora e fugaSe in fuga vai,chissà la tua dimorachi va ospitando,il tetto se cadrà,e tu che ne faraise un giorno ritornandosolo vedrai rovine?E se invece rimani,quel sentieroche nessuno percorrequante erbacce,quale intrico di rovil’ostruiranno?Se volessi partire,come vedrai la strada?Per questo vadoquando sembro stare,e mi riposomentre sembro andare.Nella dimora ospito la fugae così reggo la casa ed il sentiero,abitante del tempio e del pensiero.27.VIII.1996  Un sottomondo cercoUn sottomondo cercoo un sopramondoTra queste mascherenon so che si nascondeMa se canto la vocenon ritornaUn paese invisibilela ruba11.VIII.1997  RabbrividiscoSosto sospesosopra un incerto ponteRabbrividiscoNuvole lattiginose da estcelano la mia fuga nel vento11.VIII.1997  L’albero vivoNoto solo agli amanti,un albero li nasconde,nato dal loro seme,tra le sue fronde di mago.L’albero è vivo,l’invisibile lucene pervade la mentefinché l’amore dura.E chi disamaè un essere perdutoche ha lasciato il suo cuorealle radici dell’albero.Un se stesso miglioreancora siede là sottoe canta appassionatoper l’eternità.11.VIII.1997  Libero qualche minuto ogni vitaI.Nomi vicende concatenazionimolteplicicose attaccate a pensieriemozioniil tuo occhiopiange ventoNon rugiada non solenon inverno né estatesolo una storia di fantasmiuno spauracchio per bambinima nessun bambino che sappia d’esserlotutti adulti appena aprono gli occhiquintali di sentimenti adulti col primo vagitoAdulti piccolimai bambiniIl bambino è il tuo futurose futuro avraise distruggi l’adulterioche ti ha generato adultose distruggi la confusioneche ha confuso il tuo presenteIl passato di questo mondoha preso il posto del tuo presentele necessità dei mortile chiami il tuo ioragioni coi pensieri dei cadaveri di iericosì attaccati alla propria tombacosì privi d’amoreTuttavia dietro tuttosplende ancora il paradiso terrestreil suo recinto di vento stellareè coperto di paraventitranne la piccola porticinaper la quale il tuo io vien distruttoSe ci passiconfuso rinasciIntensala vitasplende nei tuoi occhi  II.Mi guardo d’intornoma non c’è davvero un d’intornoContrade della mentee la mente è contrada dell’ioe l’io è contrada del passatoe il passato è contrada dei mortiChiudo gli occhi e non perdo nullasolo il cuore ha un suo occhioche guarda e vedequalcosa che la mente non può esprimereSiedo sulla porta del mondo:la porta del mondo è un silenzioche s’impone alla tua sceltala porta del mondo èparola di un altro III.Un altro è salitosul pulpito del predicatorela sua lingua è poco chiarao forse è il tuo orecchio che balbettaBalbetta il tuo uditomentre l’altro t’incitaa guardarti nello specchiospogliandoti del passatoQuante epoche stancheda cui non vuoi separartiche passione soffrireMeglio da idiota tra gli idioti eccellereche non lasciare perderecambiare stanzaLa stanza di fianco non la conoscoil bene inatteso è peggio del male notonon puoi prefigurarteloci vuol fatica a prenderlo IV.Quanta fatica morireeppure questo cercoAvevo un’anima puranel mondo prima del mondoquanta fatica per gettare viaquello che splendevaAmo solo i colori torbidile passioni infeliciSono così nobileperché voglio morirequesto mi distingue dal caneche è disposto a morire solo per amicizia(per salvarmi rischierebbe di morire luiperché è un cane)Sono così nobileogni scelta una sfidaanche se in me sono i morti a scegliereQuanti tumuli del passatomilioni d’anni il mio pensierolibero qualche minuto ogni vitaChe paura quei pochi minutiquasi un non essere di tutto ciò che sonoCerco un cappello di passatoper coprire la testa di questo presenteChe orroreil diavolo della tua libertàquando appare il vasto paesaggioe sopra c’è scritto: la tua gioiae tu senti che tua non è tua ma di quell’altroe quell’altro chi è V.Per questo sentierino tra i boschinon troppo facile non troppo difficileecco passa il tuo destinonon visto né visibilenon puoi farci nullanon è un tuo gioco sei tuquesto tu che è un altroTutte le pietre del camminouna ad una le contimentre la vita camminain un mondo senza numeriInfinito infinitosempre dietroAmico nemico del mio essere VI.Mi guardo e vorrei ridere main verità non c’è nulla da ridereIn mezzo allo sterco l’oronon è meno oroin mezzo alle nubi il solenon è meno soleTu che sei menon veduto non perdutofuggito da chi può fuggireimmobile pernolucido specchiolumedi me anima faiimmortaletessi trame di vita di nascostodentro il bozzolo di questo mondo VII.Ogni sguardo di uomo di ragazzaindica altroveGuardano gli occhi dei viventialtroveevitando il segretoChé patisce quel mondochi lo vedee soltanto arrancandopuò afferrarloMa se lo afferraallora ti può dareuna formula magica di sognoE puoi andareoppure puoi restarepuoi sognare la morteo nel sogno morire21.X.1997