Un po' di chiarezza

Bombe su Cagliari: Cronologia di una strage


I giorni dell’ira“Cominciarono quei giorni dell’ira in un implacabile ventoso febbraio, nel quale nuvole, vento, rovesci di pioggia e il magnifico folgorare di un sole che sapeva già di primavera si alternarono in un modo assurdo, sconclusionato, beffardo. Le case caddero ad una, a due, a blocchi, a rioni, senza difesa e senza logica. La polvere coprì in un volatile, impalpabile sudario, l’attimo dei crolli. La città morì senza litanie e sui cadaveri degli insepolti gli aliti dell’aprile fecero sbocciare pietosi fiori, figli del vento”.(Francesco Alziator)Il 28 febbraio, 85 aerei (fra bombardieri B17 e caccia P38) lanciarono, in tre ondate successive, 538 bombe per un totale di 123 tonnellate di esplosivo. Le sirene d’allarme, per mancanza di energia elettrica, erano ormai inservibili. L’incursione durò due ore: furono distrutti il porto, il Palazzo della Dogana e la Stazione delle Ferrovie dello Stato. Quasi tutta via Roma andò in rovina. I morti furono 200 secondo le cifre ufficiali e i feriti alcune centinaia. I caduti nelle tre incursioni di febbraio erano stati 416. Il 31 marzo una grossa formazione di fortezze volanti e di caccia pesanti di scorta bombardarono ancora il porto di Cagliari, provocando gravi danni alle navi. La Chiesa del Carmine fu completamente distrutta. Il bollettino parlò di 60 morti e 52 feriti.