voglia di scrivere

DIALOGO CON IL MARE


Ho corso, ecco si, ho corso. Ho fatto una corsa, come se ne fanno tante, quante volte si corre, per vincere, per partecipare, per gioco.Io questa volta ho corso per ritrovarmi.Sono andato bene, veramente bene, ma sono andato forte, veramente forte. E quest'ultima cosa a pensarci bene, me la potevo risparmiare.Ma sono fatto così, è l'istinto, il gusto della tensione al massimo.È per provare quel profondo senso di rilassatezza che si può provare solo dopo una tremenda fatica fisica. Sembrano parole buttate all'aria, ma per chi mi conosce, o per chi sta imparando a conoscermi, tutto ciò ha un senso.Ma alla fine sono arrivato alla meta. Sono subito andato a trovare l'amico mare.Era tranquillo, troppo tranquillo. Una calma apparente, quella prima della tempesta. La conosco bene, stiamo parlando dell'oceano, aria rarefatta calda-umida, gli uccelli volano alti sulle acque, gridano una, due volte e poi si gettano in picchiata verso lo specchio d'acqua calma, troppo calma per un oceano.Nel loro volo continuano a gridare, quasi a svegliare la forzadel loro amico/nemico. E a pelo d'acqua si rialzano, e corrono via con un altro grido, quasi canzonatorio, quasi a cantilenare, non ci prendi, così calmo non ci fai paura.Serata tranquilla, ma triste, il mio senso di rilassatezza ancora una volta non completa la figura che vorrei vedermi cucita addosso. Mi manchi.Nella testa la voglia di continuare a correre, come il giorno prima, per vedere se alla fine, su un altro mare, la figura si completa. Ti sento, Poche parole, bastano. Cambio idea. Resto.Mattino diverso quello che si vede vicino al mare, tutto sembra fatato e irreale, forse perchè non previsto. Le cose improvvisate sono quelle che riescono meglio.Parlo con dei pescatori, alcuni di loro dicono che vogliono uscire prima che il mare diventi troppo mosso, chiedo un passaggio, me lo accordano. Si naviga.Sono in te, dentro di te, ti navigo o mare.Sono con te, vicino a te, ti penso o ......Torniamo, non senza problemi attracchiamo al porto,gli uccelli non volano più, non ci sono, non hanno più il coraggio distare vicino al loro amico/nemico. Io me ne vado, rientro verso terra ... cambio idea, resto. Cammino lentamente di nuovo in direzione del mare, attraversando la spiaggia deserta, sotto i piedi, sabbia bagnata...Il sole ancora non ottenebrato dalle nuvole, che si diverte ad esagerare, riflettendo la sua luce sulle onde e facendomi lacrimare gli occhi, che si ostinano a guardare il mare lo stesso.Arrivo vicino al mare, vicino a dove le onde ritornano, strappando quello che possono....mi siedo su uno scoglio...ispiro profondamente l'aria ancora fresca già diventata vento, e un senso di serenità mi invade...per poi lasciarmi travolgere dal suono delle onde...dai loro sublimi messaggi...Ascolto il suono delle onde, si innalzano e poi si infrangono, si dilatano e quasi silenziose arrivano vicino ai miei piedi, per ritirarsi subito dopo... Il mare mosso...molto mosso..chiama, urla e parla...parla parla e mi rendo conto che racconta di me... parla di ciò che c'è dentro di me...parla di ciò e di chi non è quì con me. Giro la testa, da destra a sinistra...lentamente...e guardo fino all'orizzonte....non lascio la linea dell'orizzonte...mi da la sensazione di una linea che parte da quì e giunge fino a te...e continuo a guardarlo per vederlo tutto, quasi per sentirlo meglio...Così inizia e continua il nostro dialogo....un'intesa silenziosa, magica, irreale ma così carica di significati.... Il vento accarezza la mia pelle col profumo che mi portava dal mare, così fresco...così insistente...così saporito.... I miei pensieri che partivano dalla mia anima, avevano la stessa forza dirompente, la stessa emozione cruda e rozza del mare, con la stessa travolgente intensità si sprigionavano e si facevano assorbire dalle onde stesse....che li portavano lontano....lontano....e come se ad un tratto, il dialogo non fosse più con il mare, ma con chi ha dentro una forza dirompente come quella del mare.Solo il sole, incurante del nostro scambio mentale di passione devastante, facendosi beffa delle nuvole portate dal vento,continua a giocare allegramente sulle onde...facendomi lacrimare gli occhi.....per la troppa luce....o per qualcuno che è ... luce.