Luna Park Mentale

RACCONTI STONATI: LIBERI


Premessa: questo è un post un pò diverso dai soliti di questo blog: è un esperimento di breve racconto. "Stonato" perchè nasce dall' ascolto di una canzone rielaborata in storia, ma dalle mani di uno che scrittore non è, e quindi ci può stare qualche "stecca". In fondo al post c'è il pezzo da cui ha origine il tutto. Buona lettura.17:15 Arrivano nel piazzale dello stadio con 4 furgoni bianchi e scaricano tutto. Le mamme coi passeggini si fermano a guardarli mentre posano delle enormi casse sull'asfalto, i ragazzini che giocano a pallone usando una cancellata come porta smettono e iniziano a fissarli, altri che stanno facendo jogging rallentano incuriositi da quanto sta accadendo. C'è un silenzio quasi irreale per quell'orario in quella parte di città. Luca e Davide iniziano ad aprire le casse..17:45 Elena riceve un sms: "Alle 21 nel piazzale". Era quello che aspettava di leggere..18:00 La voce comincia a spargersi su facebook. 1,2,5,10,100,1000 bacheche in cui leggi le stesse 4 parole: "Alle 21 nel piazzale". Fabrizio indossa gli occhiali da sole e si dirige verso la metropolitana: si avvia prima perchè sa che ci vorrà molto tempo per arrivare li. Per strada incontra altre facce conosciute che entrano in rigoroso silenzio nello stesso vagone.18:45 Palco montato. Luca passa una birra ghiacciata a Davide, il caldo si fa sentire anche se lavorare è un piacere. Fortunatamente nessun problema, possono continuare tranquilli. Giorgio si fa cadere la chiave inglese sul piede e caccia una stramaledizione cosi assurda che tutti scoppiano a ridere. Le comari affacciate sui balconi a spiare rientrano inorridite scuotendo il capo.19:30 "C'è sempre traffico in questa città" sbotta Luisa, passando accanto al piazzale con la sua auto a passo d'uomo. Osserva il contachilometri digitale segnare la mirabolante velocità di 5 km/h, poi volge lo sguardo al finestrino e nota uno strano movimento. Si ricorda di quanto le hanno detto gli amici la sera prima mentre sorseggiava l'aperitivo: parcheggia la macchina e va a vedere, magari incontra qualcuno.20:00 Finito, hanno montato tutto. Sono stati veloci, ma ora ci vogliono 2 botte di culo: che non passi la polizia e che il cielo che promette pioggia non dia seguito alla sua minaccia.20:15 Claudia telefona a Stefano: "Oh, ma sei vivo? perchè non rispondevi che sò 2 ore che ti chiamo?"      "Stavo lavorando, che c'è?"      "Ricordati dell'appuntamento stasera!"      "Cazzo, è vero, mò stacco e vengo".      Stefano al padre: "chiudi tu il negozio". Si mette in sella allo scooter e schizza a tutta manetta verso il luogo prefissato.20:58 Il piazzale è gremito, c'è un gran brusio. Nessuno però alza al voce, quasi non si volesse disturbare la città che si va pian piano addormentando. Sono tutti in attesa, ma non sanno precisamente di cosa..21:00 Il silenzio è rotto dalle note. Si alzano le luci inizia il casino. E' un concerto. Altre macchine continuano ad arrivare: semplici curiosi o "invitati", c'è posto per tutti, e la festa continua.Li chiamano flash mob, ma in realtà sono un'occasione per sentirsi liberi.."Liberi se si libera la mente Siamo liberi e per sempre Liberi anche politicamente Non c'è logica Non c'è niente Liberi sono il vento con le onde Liberi come due ladri nella notte"  (Lucio Dalla - Liberi) Altri racconti: Notturno urbano