Avevo preparato un post struggente e malinconico per il mio rientro, ma pubblicato dal sottoscritto avrebbe avuto la stessa credibililtà della laurea del trota. Quindi provo a ripartire scrivendo minchiate, che è la cosa che mi riesce meglio. Per la precisione, visto l'alto livello culturale del qui presente bloggo, vi sottopongo la parodia di una canzone dell'artista forse più trash del panorama musicale italiano: Adriano Pappalardo, l'unico uomo capace di sudare come un pazzo anche cantando in playback. Orsù, prendete gli accendini e alzateli al cielo, e ballate questo lento col vostro partner (nel frattempo provate anche a fregargli il portafogli) sostituendo le mie parole a quelle del buon Adriano. Alla fine gli accendini potrete usarli per incendiare il blog. Posto anche il video perchè vengono raggiunti picchi ineguagliabili di squallore, soprattutto alla fine quando lui si getta a terra mimando l'assolo di chitarra finale con uno strumento immaginario. E lasciami gridare,lasciami sfogaresenza minchiate non so stareIo non posso restareseduto in dispartené arte né partenon sono capacedi non dir stronzatea getto continuo e poi non provareun brivido dentroe correre al cessogridando "si andiamo,ora scriviamo!"sai dove nasce un mio postsopra il gabinettomi sforzo e sto zittomi alzo distruttoa ragionar ci provoma penso col culose mollo un pensieroè un nonsense puroper cui cazzeggiamodai cazzeggiamo!Cosa vuoi che faccia?scrivo peggio 'e Mocciaquesto è quello che ti toccaSo che saresti tentatodi cavarmi un occhiomio caro lettorenon perdo occasioneper fare il coglionenon ti disperarema fammi il piaceretu non mi prenderemai troppo sul serioperchè cazzeggiamoqui cazzeggiamo...
RICOMINCIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAMO!!!!!!!!!
Avevo preparato un post struggente e malinconico per il mio rientro, ma pubblicato dal sottoscritto avrebbe avuto la stessa credibililtà della laurea del trota. Quindi provo a ripartire scrivendo minchiate, che è la cosa che mi riesce meglio. Per la precisione, visto l'alto livello culturale del qui presente bloggo, vi sottopongo la parodia di una canzone dell'artista forse più trash del panorama musicale italiano: Adriano Pappalardo, l'unico uomo capace di sudare come un pazzo anche cantando in playback. Orsù, prendete gli accendini e alzateli al cielo, e ballate questo lento col vostro partner (nel frattempo provate anche a fregargli il portafogli) sostituendo le mie parole a quelle del buon Adriano. Alla fine gli accendini potrete usarli per incendiare il blog. Posto anche il video perchè vengono raggiunti picchi ineguagliabili di squallore, soprattutto alla fine quando lui si getta a terra mimando l'assolo di chitarra finale con uno strumento immaginario. E lasciami gridare,lasciami sfogaresenza minchiate non so stareIo non posso restareseduto in dispartené arte né partenon sono capacedi non dir stronzatea getto continuo e poi non provareun brivido dentroe correre al cessogridando "si andiamo,ora scriviamo!"sai dove nasce un mio postsopra il gabinettomi sforzo e sto zittomi alzo distruttoa ragionar ci provoma penso col culose mollo un pensieroè un nonsense puroper cui cazzeggiamodai cazzeggiamo!Cosa vuoi che faccia?scrivo peggio 'e Mocciaquesto è quello che ti toccaSo che saresti tentatodi cavarmi un occhiomio caro lettorenon perdo occasioneper fare il coglionenon ti disperarema fammi il piaceretu non mi prenderemai troppo sul serioperchè cazzeggiamoqui cazzeggiamo...