Luna Park Mentale

IMPARA L'ARTE E METTILA DA PARTE


Siccome non siamo solo dei rozzi ignoranti sparacazzate ma abbiamo un cervello (la nostra testa non serve solo a dividere le orecchie come pensavate) oggi in questo blog daremo spazio alla cultura,  più precisamente all'arte. Analizzeremo, secondo una chiave di lettura alternativa rispetto a quella usata finora, uno dei dipinti  più famosi del rinascimento italiano: la primavera del Botticelli. L'opera è ambientata in un boschetto e raffigura un' allegra brigata di ubriaconi in gita di pasquetta.Sull'estrema destra troviamo raffigurato un simpatico siparietto tra Zefiro e la ninfa Cloris: il primo, in preda ai fumi dell'alcool e allupato come un mandrillo afghano, sale su un albero e si lancia letteralmente verso la seconda (che nel frattempo masticava foglie di marijuana, si vede che le escono dalla bocca) nel tentativo di sodomizzarla.  Sull'estrema sinistra troviamo invece Mercurio che, dimenticatosi la frutta a casa, sta scegliendo quali arance rubare dal frutteto del contadino: tale gesto viene notato dal guardiano, Cupido, (il non meglio identificato essere volante in alto al centro) che sta mirando il ladro per gambizzarlo.Al centro campeggia Venere, la quale indossa la tovaglia rossa usata durante il picnic: questo perchè mentre  la dea si era addormentata (notate la faccia assonnata), i tre loschi personaggi alla sua destra, le tre grazie (grazia, graziella e grazie al c****) le hanno venduto i vestiti e ora si stanno spartendo i guadagni (notate infatti che confabulano tra loro). Venere non ha ancora capito bene cos'è successo, anche perchè la donna incinta alla sua destra, Flora, la sta assillando perchè assalita da un'irrefrenabile voglia di ananas e mango, introvabili in un semplice aranceto. Si mormora che Venere abbia in seguito imbracciato il fucile e ucciso tutti  indistintamente, ma questa è un'altra storia.L'attenzione dell'artista è focalizzata sulle specie vegetali accuratamente studiate: si mormora, ad esempio, che  il pittore abbia provato a fumare tutte le specie vegetali presenti nel luogo dov'è ambientata la scena e che  in seguito a questo gli sia apparso Piero Angela che l'ha guidato nel fantastico modo dei vegetali.  Anche  la scelta del colore è tutt'altro che casuale: il verde è stato ottenuto spalmando diversi tipi di verdure andate a male sulla tela, cosi da ottenere il tipico colore marcio.Un breve accenno, infine, alle centinaia di ipotesi riguardo il presunto significato della tela: si è parlato di "rappresentazione della ciclicità universale della natura", di neoplatonismo ecc...Nulla di tutto questo: Botticelli aveva dimenticato la fotocamera digitale, e ha fatto un quadro per ritrarre la scena..Al prossimo quadro, egregi lettori.. 
  (Marina Rei - Primavera)