Lunigiano

UNA FIRMA CONTRO LA LEGGE SULL'OMOFOBIA!


Il disegno di legge che vorrebbe introdurre il reato di omofobia e transfobia, fortemente voluto dal Pd , rischia di essere un testo con intenzione liberticida, volto a  limitare il diritto alla libertà di pensiero e di espressione sanciti e tutelati dalla nostra  Costituzione.  Attraverso questa legge si vorrebbe introdurre il reato di discriminazione  di certe categorie “protette”, destinatarie di particolare tutela, andando a ferire il principio costituzionale (Art. 3), secondo cui ” tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” .Se il disegno di legge verrà votato, anche gli omosessuali e i transessuali saranno riconosciuti come categoria “protetta”, e di conseguenza verrà riconosciuto come reato ogni opinione espressa in pubblico, in chiesa o a scuola contro l’ideologia del gender,  e contro il matrimonio e le adozioni gay.Tanto per fare un esempio, le conseguenze penali per coloro che volessero contestare una legge che autorizzi il matrimonio omosessuale, così come per coloro che definissero l’omosessualità quale atto intrinsecamente “disordinato”, come recita il Catechismo della Chiesa Cattolica, sarebbero la reclusione da 6 mesi a 4 anni.  Esistono purtroppo, adottando la logica delle categorie, altri “gruppi” discriminati, per esempio i ragazzi obesi, gli occhialuti,  i giovani cristiani che vanno ancora a Messa, i calvi, gli handicappati,  che  purtroppo sono bersaglio di derisione e di discriminazione anche nelle scuole. Gli atteggiamenti discriminatori nei confronti di queste persone sarebbero meno gravi? A che serve una  nuova legge  quando sarebbe sufficiente applicare gli strumenti giuridici vigenti in materia di violenza e aggressione alla persona?  E' chiaro il tentativo di raggiungere in fretta anche in Italia il riconoscimento giuridico  del matrimonio e delle adozioni gay. Purtroppo, con il tacito consenso di tanti parlamentari cattolici, si sta imponendo un tipo di cultura laicista che intende vanificare la differenza sessuale per abbattere uno dei pilastri su cui poggia la nostra società, ossia la famiglia “naturale”, fondata sul matrimonio tra uomo e donna. Cattolici, sveglia!!! Cosa aspettiamo a muoverci, che arrestino i nostri Parroci solo perché durante l'omelia domenicale  hanno "osato" commentare qualche brano della lettera di S. Paolo ai Romani? Scrive Paolo: "Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi  la punizione che s'addiceva al loro traviamento". (1,26-27).   A quando il rogo delle Bibbie?