Lunigiano

UNA BUONA IDEA PER COMMEMORARE IL 29 NOVEMBRE.


Ai bambini della scuola elementare di Rio Saliceto, vicino a Reggio Emilia, è stato proibito di recarsi in visita ad una mostra allestita nella vicina Parrocchia e dedicata a Rolando Rivi, il seminarista ragazzino ucciso dai partigiani comunisti nel 1945 proprio in quella nella zona e dichiarato Beato da papa Francesco. A far scaturire questa decisione la protesta di alcuni genitori che mi permetto, assumendomene ogni responsabilità, di definire deigli emeriti imbecilli, che hanno protestato definendo la mostra offensiva della resistenza. Così avendo gli imbecilli sempre un seguito, la dirigente scolastica, anziché difendere il valore educativo della mostra, ha deciso di sospendere la visita da parte degli studenti. Dunque,  mostrando ai figli le nefandezze compiute dai  partigiani nel  famigerato "triangolo rosso", si infangherebbe la Resistenza. Infatti la verità l'hanno scritta una volta per sempre i partigiani, e guai cambiare una virgola, perché crollerebbe il "mito" che hanno costruito in tanti anni.   La storia di Rolando non deve essere divulgata e dà fastidio il pannello in cui si ricostruisce il processo sommario ordito contro il seminarista 14enne e la decisione di ammazzarlo come un cane “perché così domani ci sarà un prete di meno”. Ovviamente la Parrocchia non si è fatta intimidire e la mostra continua con successo, anche senza la presenza dei genitori resistenti, e la storia del martirio di Rivi sta girando l’Italia, con migliaia di visitatori. Ora, considerato che  il Consiglio Federativo della Resistenza di Ortonovo, dopo anni e anni di celebrazioni, sembra un po' a corto di argomenti e di idee, perché in occasione della commemorazione del  29 novembre non organizza anche nelle nostre scuole, magari assieme alle Parrocchie e alle associazioni, un convegno con la mostra che ricorda la barbara uccisione del ragazzino Rolando Rivi?