Lunigiano

IN RICORDO DEI NOSTRI SOLDATI CADUTI NELLA CAMPAGNA DI RUSSIA


 Ricorre oggi  il 76° anniversario della battaglia della battaglia di Nikolajewka, una  località spersa nella vasta pianura russa, dove scorre il fiume Don, divenuta famosa per  l'attacco  disperato degli Alpini della "Tridentina", unitamente a quelli d’altre unità combattenti, per uscire dall’accerchiamento che l’esercito sovietico aveva creato attorno a queste truppe e ad altri quarantamila sbandati, sia dell’armata italiana, sia delle forze alleate (tedeschi, ungheresi e rumeni). Con una temperatura di 30° gradi sotto zero, dopo giorni di ritirata sempre incalzati dalle truppe e dai partigiani russi, con equipaggiamento "standard",  e con armi inadeguate, gli alpini, quasi con un atto disperato, urlando e brandendo i fucili a mo’ di clava dopo aver terminato le munizioni, incitati dal loro comandante, il generale Riverberi, che dall’alto di un carro armato tedesco, a più riprese, urlava "Avanti Tridentina!", riuscirono a rompere l’accerchiamento prendendo di sorpresa i russi che rimasero sbigottiti di tanta irruenza. La vittoria costò molte perdite. Gli alpini, che già erano stati decimati nelle settimane precedenti dal meglio equipaggiato ed armato esercito sovietico, ma, soprattutto, dal grande gelo dell’inverno russo con una temperatura di 30 gradi sotto zero, lasciarono migliaia di morti e di feriti sulla neve della piana di Nikolajewka che precedeva il terrapieno della ferrovia oltre la quale si apriva la via del ritorno a casa. Molti alpini, fanti, artiglieri di Ortonovo, Nicola, Casano, Isola e Luni, parteciparono alla disastrosa spedizione di Russia e ben 22 di loro non tornarono. Per ricordare questi Caduti, mai nessuna  delle amministrazioni comunali che si sono succedute  negli ultimi settant'anni, sempre generose nel titolare strade e piazze a personaggi spesso sconosciuti, ha organizzato una  commemorazione, o una manifestazione per rendere omaggio a quei valorosi. Un invito all'attuale Amministrazione Silvestri. Siccome credo che l'elenco dei partigiani ai quali dedicare una strada sia terminato, perché non intitolare un luogo pubblico anche a quei combattenti della seconda guerra mondiale caduti sui vari fronti?