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UNA BUONA IDEA PER COMMEMORARE IL 29 NOVEMBRE.

Post n°261 pubblicato il 22 Novembre 2013 da eliogente

Proibita ai bambini la mostra sul ragazzino ucciso dai partigiani

Ai bambini della scuola elementare di Rio Saliceto, vicino a Reggio Emilia, è stato proibito di recarsi in visita ad una mostra allestita nella vicina Parrocchia e dedicata a Rolando Rivi, il seminarista ragazzino ucciso dai partigiani comunisti nel 1945 proprio in quella nella zona e dichiarato Beato da papa Francesco. A far scaturire questa decisione la protesta di alcuni genitori che mi permetto, assumendomene ogni responsabilità, di definire deigli emeriti imbecilli, che hanno protestato definendo la mostra offensiva della resistenza. Così avendo gli imbecilli sempre un seguito, la dirigente scolastica, anziché difendere il valore educativo della mostra, ha deciso di sospendere la visita da parte degli studenti. Dunque,  mostrando ai figli le nefandezze compiute dai  partigiani nel  famigerato "triangolo rosso", si infangherebbe la Resistenza. Infatti la verità l'hanno scritta una volta per sempre i partigiani, e guai cambiare una virgola, perché crollerebbe il "mito" che hanno costruito in tanti anni.   La storia di Rolando non deve essere divulgata e dà fastidio il pannello in cui si ricostruisce il processo sommario ordito contro il seminarista 14enne e la decisione di ammazzarlo come un cane “perché così domani ci sarà un prete di meno”. Ovviamente la Parrocchia non si è fatta intimidire e la mostra continua con successo, anche senza la presenza dei genitori resistenti, e la storia del martirio di Rivi sta girando l’Italia, con migliaia di visitatori. Ora, considerato che  il Consiglio Federativo della Resistenza di Ortonovo, dopo anni e anni di celebrazioni, sembra un po' a corto di argomenti e di idee, perché in occasione della commemorazione del  29 novembre non organizza anche nelle nostre scuole, magari assieme alle Parrocchie e alle associazioni, un convegno con la mostra che ricorda la barbara uccisione del ragazzino Rolando Rivi?

 

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Hofez il 23/11/13 alle 19:45 via WEB
A PROPOSITO..... La maggior parte delle persone conosce poco o nulla di quella che negli anni 1943-46 fu una vera e propria guerra civile italiana con migliaia di morti,tra cui molti innocenti. Quelli che poi ne sono a conoscenza,sono convinti che se eccessi vi furono da parte delle formazioni partigiane,si trattò quasi sempre di regolamenti di conti,di ripicche verso chi,durante il regime fascista,aveva approfittato della camicia nera che indossava per prevalere in modo ingiustificato sul prossimo. In realtà le cose andarono diversamente perchè le fosse comuni,le foibe e buona parte degli omicidi portati brutalmente a termine dalle brigate di partigiani comunisti avevano lo scopo ben preciso di eliminare fisicamente i possibili avversari del comunismo di stampo sovietico che si voleva instaurare a guerra finita. Il fine ultimo e la causa di queste stragi non fu dunque la vendetta ma il calcolo spietato di una minoranza che, accecata da una ideologia di morte,giunse ad uccidere sacerdoti solo perchè tali,altri partigiani non comunisti e persino i propri compagni che non si allineavano ai dettami del Partito.
 
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