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Messaggi di Ottobre 2017

UN SINDACO DA RICORDARE: PIETRO MONTEFIORI

Post n°410 pubblicato il 29 Ottobre 2017 da eliogente
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Era un uomo mite, l'ortonovese Pietro Montefiori, buon cattolico e padre di famiglia. Resse la carica di sindaco di Ortonovo dal 1911 al 1914. Nel corso del suo mandato realizzò opere importanti, come l'ampliamento della Via larga per collegare Casano alla stazione di Luni, fece giungere l'energia elettrica in tutte le frazioni installando anche 50 lampioni, si impegnò per combattere le piaghe della TBC  e dell'alcolismo che dilagavano soprattutto tra le nuove generazioni, fece riparare i danni causati da un ciclone che devastò il territorio ortonovese nel 1913. Per necessità di bilancio licenziò il segretario comunale facendosi carico di tutta la contabilità e delle incombenze burocratiche,  ed altro ancora. Nel tumultuoso periodo postbellico,  pur essendosi estraniato dalla lotta politica, cadde  vittima innocente dell'estremismo. La sera del 30 ottobre 1921, uscendo dalla vicina chiesa di San Lorenzo alla fine del Vespro, intervenne per far  da paciere in  una rissa scoppiata tra giovani di opposte tendenze politiche dove erano coinvolti i suoi figli,  fu ferito a morte da un colpo di pistola sparatogli contro da un comunista. Nel primo anniversario della  morte, sul luogo dove cadde,  fu affissa una   targa in suo ricordo. Dopo la Liberazione, alcuni barbari col fazzoletto rosso al collo  distrussero quella lapide, convinti  che nessuno si sarebbe mai più ricordato di Pietro Montefiori  E invece a distanza di 96 anni, ancora siamo qui a ricordare la sua splendida figura di uomo politico, onesto, e grande benefattore. Un invito all' "Assessore alla memoria" del comune di Luni: perché non ricollocare una lapide che ricordi  il nome di questo grande amministratore?

 
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CITTA' DI LUNI.

Post n°409 pubblicato il 12 Ottobre 2017 da eliogente
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Dopo l'esito positivo del referendum popolare che ha sancito il cambio di denominazione del Comune di Ortonovo in Luni, il Circolo “Nicola Nostra”, associazione sostenitrice della proposta, ritiene sia giunto il momento di  intraprendere tutti i passi necessari perché il Comune di Luni possa ottenere il titolo di Città essendo in possesso di quanto stabilito nel D. L. 18.08.2000, n°267, art. 18 in materia di T. U. delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali riguardo alla richiesta del titolo di Città per i Comuni “insigni per la storia, i monumenti storici, le bellezze naturali e paesaggistiche, e per l'attuale importanza”. I requisiti richiesti sono presenti nel suo territorio che comprende la zona archeologica di "Lvna", la più importante e vasta del Nord Italia, col museo archeologico. Lo storico romano Tito Livio nella sua “Ab Urbe condita” ne ha narrato le gesta, e il sommo poeta Dante ed il Petrarca l'hanno resa immortale. Il Comune di Luni si specchia sulle sponde del Mar Tirreno, è attraversato dalla Via Francigena, percorsa ogni anno da migliaia dipellegrini. Sulle colline che circondano l'antica città sorgono i borghi Altomedioevali e medievali di Ortonovo, l'antico "Corficiano", con la torre eretta nel sec. XV dal Signore di Lucca Paolo Guinigi, il Santuario di N.S. del Mirteto (sec. XVI),  che contiene affreschi e tele di grande valore, l'abbazia di S.Lorenzo (sec. XVII); il borgo di Nicola, che origina dal castello bizantino di "Mikauria", con la chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo (sec. XIII-XVII) che custodisce sculture del secolo XII e una croce su tavola del sec.XIII; Casano-Annunziata con la cappella di S. Martino di Iliolo (sec. XII) e l'oratorio della SS. Annunziata (sec. XVII). Nei boschi dell'Alta valle del Parmignola campeggiano i resti del "Castrum Vulpilionis" (sec. XII)e della Bastia di Montorbolo (sec. XV). Per conservare le la storia e le tradizionali dei popoli di“Supraluna”, sulle sponde del torrente Parmignola, all'interno di un frantoio cinquecentesco quasi intatto, è stato allestito il Museo dell'ulivo e della civiltà contadina. La città di Luni ha dato i natali ad illustri personaggi come papa Eutichiano (sec. III) e papa Sergio IV (sec. X), ai vescovi S. Basilio, S. Solario, S. Venanzio (sec. IV-VI). Attualmente è Sede titolare vescovile. Sui colli di Luni si produce il vino Vermentino, l'antico “ Apianus”, già apprezzato dagli romani e decantato da Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis historia”, e un olio tra i più pregiati della Liguria per la sua delicatezza, vincitore di premi a livello regionale. Nel territorio operano aziende artigianali, laboratori di marmo, apprezzate cantine di produttori di vini, ristoranti, B&B, supermercati, ha la stazione ferroviaria ed è vicino ad un aeroporto civile, e già oggi si presenta come una grande e articolata città diffusa. Considerato che il titolo di Città rafforzerebbe notevolmente la sua identità aumentandone la visibilità e possibilità di sviluppo turistico e commerciale, il Circolo “Nicola Nostra” chiede al sindaco e al Consiglio comunale di predisporre tutti gli atti necessari da inviare presso la Prefettura e il Ministero dell'Interno perché presentino al Presidente della Repubblica la richiesta di conferire al Comune di Luni il titolo di Città.

 
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UNA RAPPRESENTANZA CHE NON MI RAPPRESENTA.

Post n°407 pubblicato il 02 Ottobre 2017 da eliogente
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Il Comune di Luni ha voluto inviare una sua rappresentanza alla commemorazione dell'eccidio di Marzabotto compiuto dal famigerato XVI battaglione SS comandato dal Maggiore Walter Reder. Forse era meglio mandare una rappresentanza comunale a commemorare la strage di Vinca, piuttosto che a Marzabotto, perché sulla ricostruzione degli eccidi  nazisti avvenuti nel territorio di   Monte Sole, dove fortunatamente non vi furono coinvolti reparti italiani, molto c'è ancora da chiarire. I diari cronistorici dei parroci, ad esempio, non sono mai stati presi in considerazione dalla storiografia di sinistra, anche perché stigmatizzano la responsabilità dei partigiani comunisti della Stella Rossa, autori di uccisioni di italiani, fascisti e non,di rapine, di stupri, di attacchi inutili e sanguinosi contro reparti tedeschi al solo scopo di scatenare rappresaglie. Oltretutto quando il battaglione SS, circa 800 uomini, scatenò la rappresaglia contro la popolazione inerme, i partigiani della "Stella Rossa", circa 1500 uomini bene armati, si guardarono bene dall'intervenire, ma stettero sui monti ad assistere allo scempio di tanta povera gente. Insomma, visto anche l'oratore ufficiale della commemorazione, forse era meglio se il rappresentante lunense se ne fosse rimasto a casa.

 
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FACEZIE AUTUNNALI

Post n°406 pubblicato il 01 Ottobre 2017 da eliogente
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C'è qualcuno che proprio non riesce a digerire il fatto che oggi esista il nuovo Comune di Luni. E' giunta voce che un consigliere comunale di Castelnuovo, aaccortosi della sparizione del nome di Castelnuovo  nella denominazione della  Pubblica assistenza  Luni, e preoccupato che con la nascita del nuovo comune di Luni, si corra  il rischio  di perdere le radici della Pa nata a Castelnuovo, ha proposto  al Consiglio comunale  di provvedere a segnalare tale anomalia affinché la Pa  aggiunga anche il nome di Castelnuovo a quello di Luni.
Ma non hanno altro a cui pensare in quel consiglio comunale?

 
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