MI RACCONTO

MAH


Da trentanni ho lasciato casa dei miei, da trentanni ho cambiato vari appartamenti, ho avuto modo di conoscere tanti vicini nuovi, con tutti ho avuto rapporti piu' o meno cordiali, ma sempre di educazione. Con alcuni ho avuto rapporti anche di amicizia, con altri solo di civile convivenza, ma con nessuno MAI ho avuto modo di litigare. Sono una persona tendenzialmente conciliante, non mi sono mai lamentata nè per eventuali rumori, nè per feste date magari ad ore impossibili, ho sempre cercato di capire le esigenze degli altri e finora devo dire che ho sempre trovato persone altrettanto "intelligenti". Finora. Fino a ieri sera. Iera sera mia figlia è tornata dal lavoro tardi, è salita di corsa per cenare e poi sarebbe dovuta uscire di nuovo. Forse perchè stanca, forse perchè di corsa, forse perchè pioveva, non voglio trovarle giustificazioni sia chiaro, ha parcheggiato sotto casa in un posto dove non si dovrebbe parcheggiare, perchè c'è il gabbiotto dei contatori della luce. Anche se bisogna dire che quasi sempre qualcuno lì ci parcheggia. Ma non è questo il punto, lei ha sbagliato e non la voglio giustificare. Quello che invece non capisco e che mi ha dato molto fastidio, è stato che dopo nemmeno 5 minuti è suonato il citofono. Una vicina del piano terra, in modo scortese e anche a voce alta ( è un eufemismo per non dire che gridava) si è lanciata in una tiritera a proposito delle macchine lasciate dove non si dovrebbe. Intanto che mia figlia era scesa per spostare la macchina, mi sono scusata e ho cercato di spiegarle che era stata una distrazione dovuta alla fretta. Ma questa ha continuato ad attaccare urlando, dicendo che lei era stufa che si parcheggiasse sempre lì, che lei doveva arrivare ai contatori ogni volta che ne aveva bisogno e che se si fosse ripetuto avrebbe chiamato il carro attrezzi. Insomma non è tanto quello che diceva, ma il tono e i modi. Al che mi sono ritirata in casa, lasciandola da sola a continuare il suo monologo. Questa vicina è una ragazza giovane, di una trentina d'anni, venuta ad abitare da poco qui. Io qui ci abito da 15 anni, ho ottimi rapporti con tutti i vecchi vicini, tutte persone di una certa età, non anziani capiamoci, ma persone in qualche modo "posate". Quello che intendo dire è che la nostra società è cambiata. I giovani hanno un modo di porsi diverso. E non sono sicura che questo diverso mi piaccia. Sono spesso saccenti, orgogliosi, maleducati. Certo non tutti lo sono, ma parecchi purtroppo sì. E questo ho modo di notarlo in diversi ambienti. Anche sul lavoro. I colleghi piu' giovani, quelli arrivati da poco, non hanno umiltà. Sono permalosi, non accettano di dover imparare da persone che conoscono il lavoro da una vita per il solo fatto che magari sono di grado inferiore al loro.  Non so forse mi sbaglio io, ma ho come l'impressione che siano cambiati i valori, o peggio ancora che non esistono piu' i valori che mi sono stati inculcati dai miei genitori. Sembra quasi che oggi sia importante solo l'esteriorità delle cose, sia importante quello che c'è da mostrare agli altri, non quello che c'è dentro di noi. Ammesso che ci sia. Sono un po' demoralizzata da questo. Di chi o di cosa puo' essere la colpa di tutto questo? O forse sono solo io che ho questa impressione?