MI RACCONTO

DONNE VIOLATE


I cruenti episodi di violenza avvenuti negli ultimi mesi non possono che riaprire un dibattito su quella che ormai è diventata una piaga sociale per la società moderna. L’abuso sulle donne induce a riflettere su una questione culturale radicata anche nell’occidente più civilizzato e che mette sotto il banco degli imputati il sesso maschile. I giornali parlano infatti di dati allarmanti che vanno dalle forme più barbare dell’omicidio e dello stupro a quelle meno visibili ma comunque altrettanto gravi della costrizione e della negazione della libertà negli ambiti familiari sino alle manifestazioni di disprezzo del corpo femminile. Una ricerca condotta dal Consiglio d’Europa afferma che l’aggressività maschile rappresenta la principale causa di morte violenta e d’invalidità per le donne di tutto il mondo e che la maggior parte delle violenza si consuma all’interno delle pareti domestiche o da parte di conoscenti o familiari. A questo punto una domanda sorge spontanea siamo di fronte ad un inasprimento degli episodi di violenza oppure è aumentato il numero di quelle donne disposte ad uscire dal silenzio e a denunciare il proprio “carnefice”?Resta il fatto che tali episodi di violenza inducono a riflettere sulla relazione tra uomo e donna e sulle conseguenze che l’avvento della modernità e del femminismo hanno avuto sugli equilibri tra i due generi.L’affermarsi della libertà femminile, il relativo processo di emancipazione che ha portato le donne a varcare i confini domestici e ad inserirsi stabilmente  nel mondo del lavoro ha certamente mutato gli equilibri all’interno della famiglia e destabilizzato l’indiscussa supremazia maschile.Ciò ha generato a livello inconscio un istinto di conservazione della propria “autorità” che, nei casi meno gravi, si è manifestata nel mantenimento di stereotipi legati alla concezione della “donna oggetto” (o sul lavoro nella persistenza di barriere invisibili che impediscono alle donne di fare carriera) e in quelli più gravi nella reiterazione di violenze e abusi a carico delle donne.La cosa certa è che ci troviamo in una società contraddittoria in cui la condanna dei soprusi a danno dei soggetti più deboli non è però accompagnata da una vera campagna di sensibilizzazione per prevenire o arginare tali abusi nell’illusione che tali episodi siano lontani dalla propria quotidianità e dalla propria cultura.