MI RACCONTO

I FIGLI


C'è una poesia che mi piace molto. Parla dei figli. Ma ne parla in modo "diverso". Ogni tanto la rileggo, tanto per non "perdermi per strada".Il Profeta di Kahlil Gibran I FigliE una donna che aveva al petto un bambino disse: Parlaci dei Figli.Ed egli disse:I vostri figli non sono i vostri figli.Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,E benché stiano con voi non vi appartengono.Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,Perché essi hanno i propri pensieri.Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo.