MI RACCONTOparole in libertà |
DIO DEI RANDAGI
O Dio degli umili se esisti davvero
scendi a vedere questi poveri figli
perduti nell'inferno del mondo:
Togli il bastone all'uomo demonio
soccorri la bocca affamata
le tristi zampette la vita umiliata
strappa quei ferri ai camici bianchi
lenisci le piaghe delle carni straziate
ferma la ruota del mostro d'acciaio
colpa non hanno di essere vivi
in un mondo feroce così li hai voluti
ma non hanno peccato
così li hai creati ed allora, coraggio
dimostra il Tuo amore io aspetto che cali
dalla Tua perfezione una stilla di pace
sulla loro notte senz'alba
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« DEI DELITTI E DELLE PENE | RILASSIAMOCI UN PO' » |
Post n°52 pubblicato il 16 Febbraio 2007 da luvi57
La storia di Pavia ha inizio in epoca preromana quando un insediamento fu fondato dalle tribu della Gallia transpadana sulle rive del fiume Ticino poco distante dalla confluenza con il fiume Po. Plinio scrisse che fu fondata dalle tribu liguri dei Levi e dei Marici, mentre Claudio Tolomeo la attribuì agli Insubri. La città assunse importanza al tempo dei Romani, con il nome di Ticinum, dopo che fu raggiunta da un'estensione della Via Emilia, nel 187 a.C.. Poco è noto di Ticinum: era un municipium, nella città venne eretto un arco di trionfo in onore di Augusto e nel IV secolo era sede della manifattura di archi. Cornelio Nepote, il biografo, nacque probabilmente a Ticinum. Il centro storico di Pavia, un quadrato di circa 1 kmq, ha ancora oggi la tipica pianta derivata dal castrum, l'accampamento militare romano, dotato di due assi perpendicolari, il cardo e il decumano. La conservazione della pianta della città è stata permessa dal fatto che la città non è mai stata distrutta completamente La città venne saccheggiata da Attila nel 452 e da Odoacre nel 476. Crebbe di importanza come centro militare nel periodo delle invasioni dei Goti. Teodorico fece costruire un palazzo, dei bagni, un anfiteatro e nuova mura. Narso riconquistò Ticinum per l'Impero Romano d'Oriente, ma dopo un lungo assedio la dovette cedere ai Longobardi nel 572. La città divenne, con il nome Papia, da cui il moderno "Pavia", la capitale del Regno longobardo e come tale una delle più importanti città italiane. Con la conquista di Pavia e la cattura di Desiderio nel 774, Carlomagno distrusse definitivamente la supremazia longobarda. Ma la città continuò ad essere il centro del potere carolingio in Italia e fu costruita una residenza reale nelle vicinanze (a Corteolona). Nella chiesa di San Michele Maggiore a Pavia, Berengario I del Friuli e i suoi successori fino a Berengario II e Adalberto II, furono incoronati Re d'Italia. Sotto il regno di Berengario la città fu saccheggiata e incendiata dagli Ungari e il vescovo fu ucciso. Nel 951 si celebrò a Pavia il matrimonio tra Ottone I e Adelaide, che esercitarono un importante influenza sulle relazioni tra l'impero e l'Italia. Ma, quando la successione alla corona d'Italia venne contesa tra l'imperatore Enrico II e Arduino d'Ivrea, la città appoggiò il secondo. La città fu quindi distrutta da Enrico, che fu attaccato dai cittadini nella notte dopo la sua incorazione nel 1004. Nell'XI e XII secolo Pavia viene chiamata la seconda Roma. La gelosia tra Pavia e Milano si trasformò in una guerra nel 1056 e Pavia chiamò gli odiati imperatori. Non prese però probabilmente parte alla battaglia di Legnano e in gran parte rimase schierata con il partito ghibellino fino alla fine del XIV secolo. Dal 1360, quando Galeazzo fu nominato vicario imperiale da Carlo IV, Pavia cadde in pratica sotto la dominazione della famiglia Visconti e parte del Ducato di Milano. Dovette pagare una terribile multa nel 1500 per via dell'insurrezione contro la guarnigione francese nel 1499 e nel 1512, dopo la vittoria di Ravenna, Pavia presentò a Luigi XII, come segno di fedeltà uno stendardo magnifico, che fu però rubato da mercenari svizzeri e spedito a Fribourg come trofeo di guerra (oggi distrutto). La città fu fortificata da Carlo V e così poté porre resistenza a Francesco I di Francia, che fu disastrosamente sconfitto nelle vicinanze. Tuttavia due anni più tardi i francesi, guidati da Lautrec, sottomisero la città ad un saccheggio di sette giorni; durante l'assedio, il Castello Visconteo perse l'ala nord - la più bella, perché conteneva gli appartamenti ducali, con stanze affrescate dal Pisanello - e le due torri di nordovest e nordest, le campagne attorno alla città furono devastate ed alcune chiese suburbane, o vicine alle mura, furono distrutte o talmente danneggiate da non essere più utilizzabili. Terminato il saccheggio, i Francesi scesero verso Piacenza, diretti a Roma. Nel 1655 il principe Tommaso I di Savoia attaccò Pavia con un armata di 20 mila soldati francesi, ma dovette ritirarsi dopo un assedio durato 52 giorni. Pavia fu in seguito sotto diverse dominazioni straniere. Nel 1706 fu occupata dagli austriaci, nel 1733 dai francesi, nel 1743 da francesi e spagnoli; nel 1746 dagli austriaci, nel maggio 1796 da Napoleone, che la punì per un insurrezione condannandola ad un saccheggio di tre giorni. Nel 1814 tornò sotto gli austriaci. movimento rivoluzionario del Febbraio 1848 fu represso duramente dagli austriaci: nel mese successivo per breve tempo le forze del Regno di Sardegna ne ottennero il controllo, perdendolo però subito dopo, fino al 1859 quando Pavia divenne parte del regno insieme al resto della Lombardia.
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