Queste colline, questa pianura prima dei capannoni, delle rotonde, prima di ogni variante autostradale, prima dei diserbanti e dei concimi micidiali per l'humus, prima degli abbandoni delle vecchie case coloniche, prima della peste dell'Antropocene. Quando ovunque Alberi e Cespugli, prati e coltivi albergavano una congerie preziosa di Fauna, una varietà di specie irripetibile e inimmaginbile per le nuove generazioni: quando c'erano le Allodole (Alauda arvensis), oggi estinte al piano e nella media collina, a cantare immobili nei giri del vento, quando le Tordele riempivano già a Marzo i cespugli dei loro perfetti nidi; ogni canopea rigurgitava di Uccelli di cento specie, dalle Averle alle Silvie, dai Fringillidi a... troppe specie sono scomparse . Così come scomparsa è la Selvaggina autoctona, complemento della mensa dei contadini, parte della cultura stessa dei luoghi: non ci sono più le brigatelle di Pernici (Perdix perdix), nè quel patrimonio che sembrava inesauribile della Lepre ( Lepus europaeus meridiei); le Quaglie ( Coturnix coturnix) sono ormai vicine al crollo della specie... il patrimonio di Fagiani ( Phasianus colchicus) autoriproducentisi, forse retaggio di antichi ripopolamenti, è pure esso sterminato. Ma tutto questo è praticamente ignorato dalla pubblica opinione: gli addetti ai lavori da poco hanno dimestichezza dei dati del tragico trand, che peraltro misurano con dati 'vecchi' risalenti, al massimo, a quindici, venti anni prima. In questo modo, con tale penuria di numeri e testimonianze, la tragica realtà di una rapida caduta di biodiversità viene sottovaluta dagli uni, ignorata dagli altri.Quattro passi in risaia e lungo i fossi, al bordo dei canali di derivazione non ci sono più le preziose filagne di Farnie (Quercus robur): ci sono le ceppaie recise o abbruciate perché '...troppi alberi fanno ombra ai risi...' Nelle aie delle cascine, morti di malattia gli Olmi ( Ulmus spp) sono comparsi arbusti alloctoni, fioriscono le Ambrosie mefitiche... quei fossi diserbati con la chimica, col fuoco, colla 'mangusta' che tritura erbe e insetti, batraci e serpi, quei fossi portano acque avvelenate e sono scomparse le Libellule, le Farfalle, quasi ogni forma di vita.
Una realtà irreversibile?
Queste colline, questa pianura prima dei capannoni, delle rotonde, prima di ogni variante autostradale, prima dei diserbanti e dei concimi micidiali per l'humus, prima degli abbandoni delle vecchie case coloniche, prima della peste dell'Antropocene. Quando ovunque Alberi e Cespugli, prati e coltivi albergavano una congerie preziosa di Fauna, una varietà di specie irripetibile e inimmaginbile per le nuove generazioni: quando c'erano le Allodole (Alauda arvensis), oggi estinte al piano e nella media collina, a cantare immobili nei giri del vento, quando le Tordele riempivano già a Marzo i cespugli dei loro perfetti nidi; ogni canopea rigurgitava di Uccelli di cento specie, dalle Averle alle Silvie, dai Fringillidi a... troppe specie sono scomparse . Così come scomparsa è la Selvaggina autoctona, complemento della mensa dei contadini, parte della cultura stessa dei luoghi: non ci sono più le brigatelle di Pernici (Perdix perdix), nè quel patrimonio che sembrava inesauribile della Lepre ( Lepus europaeus meridiei); le Quaglie ( Coturnix coturnix) sono ormai vicine al crollo della specie... il patrimonio di Fagiani ( Phasianus colchicus) autoriproducentisi, forse retaggio di antichi ripopolamenti, è pure esso sterminato. Ma tutto questo è praticamente ignorato dalla pubblica opinione: gli addetti ai lavori da poco hanno dimestichezza dei dati del tragico trand, che peraltro misurano con dati 'vecchi' risalenti, al massimo, a quindici, venti anni prima. In questo modo, con tale penuria di numeri e testimonianze, la tragica realtà di una rapida caduta di biodiversità viene sottovaluta dagli uni, ignorata dagli altri.Quattro passi in risaia e lungo i fossi, al bordo dei canali di derivazione non ci sono più le preziose filagne di Farnie (Quercus robur): ci sono le ceppaie recise o abbruciate perché '...troppi alberi fanno ombra ai risi...' Nelle aie delle cascine, morti di malattia gli Olmi ( Ulmus spp) sono comparsi arbusti alloctoni, fioriscono le Ambrosie mefitiche... quei fossi diserbati con la chimica, col fuoco, colla 'mangusta' che tritura erbe e insetti, batraci e serpi, quei fossi portano acque avvelenate e sono scomparse le Libellule, le Farfalle, quasi ogni forma di vita.