Creato da Lynette68 il 21/10/2008

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PARADOSSI

Post n°51 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da Lynette68

Il paradosso del nostro tempo nella storia è che
abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse,
autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.

Spendiamo di più, ma abbiamo meno,
comperiamo di più, ma godiamo meno.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole,
più comodità, ma meno tempo.

Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso,
più conoscenza, ma meno giudizio,
più esperti, e ancor più problemi,
più medicine, ma meno benessere.

Beviamo troppo, fumiamo troppo,
spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco,
guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo,
facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi,
vediamo troppa TV, e preghiamo di rado.

Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori.
Amiamo troppo poco
e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere,
ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita,
ma non vita agli anni.

Siamo andati e tornati dalla luna,
ma non riusciamo ad attraversare la strada
per incontrare un nuovo vicino di casa.

Scriviamo di più, ma impariamo meno.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni,
per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.

Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa lettera,
e in cui puoi scegliere di condividere queste considerazioni con altri,
o di cancellarle.

RICORDA SEMPRE:
la vita non si misura da quanti respiri facciamo,
ma dai momenti che ci tolgono il respiro.

 
 
 

RICORDO DI UN ' ESTATE

Post n°48 pubblicato il 08 Settembre 2009 da Lynette68

IL PIACERE DELLE PICCOLE COSE

Seduta sul patio della mia casa mi godo questo pomeriggio di inizio settembre...fresco e silenzioso...solo pochi rumori di sottofondo che si sentono in lontananza  che danno la prova della presenza del mondo, lontano...

Erano infiniti mesi che non mi godevo questo spettacolo della natura che mi riempie di calma e serenità...

E' stato un mese di vacanze passato in maniera molto semplice, ho avuto la fortuna di conoscere persone nuove, diverse da me, molto diverse...meno frenetiche, caotiche, persone che sanno divertirsi con poco...una birra, un "kiss me quickly", due battute, un sirtaki, senza fretta...

Ho incontrato persone semplici e vere. Sono state una scoperta assoluta...persone con le quali non pensavo di potermi trovare così  tanto in sintonia... persone che arricchiscono la mia anima, e che sopratutto si sentono arricchite da me (questa è una gran bella iniezione di fiducia)...persone che devo ringraziare perchè  sono  state cortesi gentili, perché sono fatte così, sono presenti...senza chiedere nulla in cambio, ci sono e basta...perchè sanno dare valore all'amicizia,che riempie il cuore e scalda l'anima...

Persone che, anche se lontane, al mare, in compagnia di tanti amici, si ricordano di me, mi scrivono, si preoccupano di come sto, mi chiedono quando ci rivedremo...

E ci sarebbe così tanto ancora da scrivere... Tutte piccole cose, vita quotidiana, gli amici, la famiglia,...

Questo Agosto particolare...preceduto da un luglio infernale... mi ha rimessa al mondo! Lunedì si ricomincia la vita "normale", ed io spero (e farò del mio meglio perchè sia così) di continuare a godermi le piccole cose grazie anche a quel poco di "filosofia zen" che  sto cercando di imparare...con  discreto successo direi!!! 

 
 
 

Va' dove ti porta il cuore...

Post n°45 pubblicato il 20 Luglio 2009 da Lynette68

 

 

Lungo i bivi della tua strada, incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle a fondo o lasciarle perdere, dipende soltanto dalla scelta che fai in un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare, spesso si gioca la tua esistenza e quella di chi ti sta vicino.

Sai  qual'è l'errore che si fa sempre? Quello di credere che la vita sia immutabile, che una volta preso un binario, lo si debba percorrere fino in fondo. Il destino, invece, ha molta più fantasia di noi. Proprio quando credi di trovarti in una situazione senza via di scampo,  quando raggiungi il picco della disperazione massima, con la velocità di una raffica di vento, tutto cambia, si stravolge, e da un momento all'altro ti trovi a vivere una nuova vita.

 ..per essere forti bisogna amare se stessi; per amare se stessi bisogna conoscersi in profondità, sapere tutto di sè, anche le cose più difficili da accettare.

 Quando una donna ama un uomo - quando lo ama con la totalità del corpo e dell'anima - la cosa più naturale è desiderare un figlio. Non si tratta di un desiderio intelligente, di una scelta basata su criteri di razionalità.

 ...L'unico maestro che esiste, l'unico vero e credibile è la propria coscienza per trovarla bisogna stare in silenzio - da soli e in silenzio - bisogna stare sulla nuda terra, nudi e senza nulla intorno come se si fosse già morti. All'inizio non senti niente, l'unica cosa che provi è terrore ma poi, in fondo, lontana, cominci a sentire una voce, è una voce tranquilla e forse all'inizio con la sua banalità ti irrita. E' strano, quando ti aspetti di sentire le cose più grandi davanti a te compaiono le piccole. Sono così piccole e così ovvie che ti viene da gridare: "Ma come, tutto qui?".

Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere, Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici, viene sradicato al primo soffio di vento, mentre in un albero con molte radici e poca chioma, la linfa scorre a stento. Radici e chioma devono crescere in egual misura, devi stare nelle cose, e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e di frutti...

  … quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siedi ed aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuto al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta ed aspetta ancora.

Stai fermo, in silenzio, e ascolta il tuo cuore.

Quando poi ti parla, alzati e va'... dove lui ti porta.

 Qui, lo spazio dedicato a questo bellissimo romanzo di Susanna Tamaro, finisce, la mia speranza che leggendo queste piccole frasi, vi venga voglia di leggere  tutto il libro.. ne vale veramente la pena.. è un romanzo che aiuta a leggere dentro se stessi, esattamente come fa la protagonista mettendo a nudo la sua anima... perchè, l'amatissima nipote, non faccia gli errori che lei stessa ha fatto...

Buona lettura!

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 

Adoro la meringata

Post n°44 pubblicato il 12 Luglio 2009 da Lynette68

 

Le meringhe alla francese

Esistono tre tipi di meringhe: quella francese, di cui ci occuperemo e dove lo zucchero viene aggiunto solido e a freddo, e cotte al forno; quella italiana, dove lo zucchero viene aggiunto liquido e a caldo, e quella svizzera, dove è l’albume ad essere tenuto ad una temperatura leggermente inferiore a quella di coagulazione, circa 60 °C. In realtà esiste anche la meringa giapponese, contenente però anche mandorle tritate oltre a zucchero ed albumi.

Analizzeremo una ricetta per le meringhe francesi.

Gli ingredienti

  • 100 grammi di albume
  • da 100 a 200 grammi di zucchero
  • Un cucchiaino di succo di limone, oppure ½ cucchiaino di cremor di tartaro.
ingredienti-giallo.jpg

La procedura

  1. Potendo è meglio usare uova fresche. Più vecchie sono le uova e meno stabile sarà la schiuma.
  2. Separate il tuorlo dall’albume. Non deve rimanere la più piccola traccia di tuorlo perché il grasso contenuto impedirebbe la montatura completa dell’albume.
    Il tuorlo si separa più facilmente dall’albume quando è freddo, appena tolto dal frigorifero, per via della differenza di viscosità.
  3. Potete anche usare degli albumi che avete surgelato in precedenza. Perdono solo in minima parte la capacità di montare a neve. Se vi avanzano degli albumi potete surgelarli nelle vaschette del ghiaccio, in monodose, e utilizzarli quando vi servono.
  4. Dopo aver separato l’albume, o averlo tolto dal freezer, aspettate sino a quando non arrivi a temperatura ambiente. Una temperatura più alta facilita la montatura. Qualcuno riscalda anche leggermente gli albumi (fino a 40 gradi) ma non è strettamente necessario.
  5. Pesate gli albumi. Spesso le ricette indicano solo il numero di uova, ma non c’è nessun motivo di non pesare gli ingredienti se vogliamo essere accurati. Le uova possono essere grandi, medie, piccole etc. E’ sempre meglio misurare tutto. Dopo aver pesato gli albumi ricalcolate in proporzione il peso degli altri ingredienti.
  6. Mettete gli albumi in una bastardella. E’ importante che sia pulita e priva di tracce di grasso. E’ per questo che le bacinelle di plastica è meglio evitarle: Nei secoli scorsi i cuochi suggerivano di montare gli albumi in recipienti di rame. Il motivo è che una proteina dell’albume, l’ovotransferrina, forma un complesso con il rame che stabilizza la schiuma. Il rame in grande quantità è tossico ma non si corrono rischi nel montare gli albumi. In mancanza del rame va benissimo un recipiente di acciaio. Evitate il ferro e l’alluminio, poiché colorano la neve degli albumi.
  7. Le meringhe alla francese hanno un rapporto albumi:zucchero che varia da 1:1 a 1:2. Più zucchero mettete e più le meringhe saranno rigide e dense. Se volete il centro della meringa un po’ morbido diminuite la quantità di zucchero. In questa ricetta ho utilizzato il doppio dello zucchero, in peso: 100 grammi di albumi per 200 grammi di zucchero.
  8. Lo zucchero si deve sciogliere nell’acqua contenuta nell’albume, e si scioglierà più facilmente se con un frullatore lo trasformerete in zucchero a velo. Non è obbligatorio ma influenzerà la grana della vostra meringa Più fine usando zucchero a velo, più grossa usando zucchero semolato. Gli acidi favoriscono la montatura. Se avete del cremor di tartaro in casa (tartrato acido di potassio) potete aggiungere all’albume una punta di cucchiaino (0.5 grammi ogni 100 grammi di albume) prima di iniziare a montare. In alternativa potete utilizzare del succo di limone: 1/2 cucchiaino ogni 100 grammi di albume andrà bene. L’acido citrico ha il vantaggio estetico di rendere molto bianca la neve montata perché intrappola gli ioni metallici che potrebbero colorare le meringhe.
  9. Non aggiungete sale. Ripeto: non aggiungete sale. Il sale destabilizza la schiuma. Non usatelo. Questo consiglio viene riportato spesso nelle ricette, ma è errato. Riassumo per i distratti: il sale nei primissimi istanti della montatura promuove la denaturazione delle proteine, e quindi inizialmente la schiuma si forma più facilmente, però può essere deleteria per le meringhe, perché destabilizza la schiuma formata, e può causare perdita d’acqua. Agli albumi potete aggiungere fino al 40% in peso di acqua. Più acqua mettete e più leggera sarà la meringa, ma anche più instabile e più difficile da asciugare. Io ho aggiunto il 15% di acqua. Tenete presente che se avete aggiunto del succo di limone avete già aggiunto dell’acqua.
  10. Iniziate a sbattere gli albumi lentamente. Non mettete lo zucchero. Non ancora. Prima aggiungete lo zucchero e minore sarà il volume finale, e maggiore la densità delle meringhe. Continuate a media velocità fino a quando non si è formata una poco di schiuma morbida e poi continuate ad alta velocità. Sapendo che montato a dovere l’albume può raggiungere 8 volte il volume iniziale, è raccomandabile aspettare di aggiungere lo zucchero sino a quando il volume non sia aumentato di 4 volte. Ovviamente se preferite delle meringhe di densità maggiore potete aggiungere parte dello zucchero sin dall’inizio.
  11. picchi2.jpgA questo punto aggiungete, mentre continuate a sbattere, lo zucchero poco alla volta. Lentamente. Più zucchero aggiungete e più dense e stabili saranno le vostre meringhe. Lo zucchero si deve sciogliere completamente.
  12. Continuate fino ad incorporare tutto lo zucchero, e poi sino a quando la schiuma non risulti molto soda. Rovesciando il recipiente la schiuma non deve cadere: deve essere “ferma”, e formare delle punte sulla frusta che mantengono la forma anche se rovesciate.
  13. Una volta montata, potete formare delle meringhe usando la sacca per dolci, ponendole su della carta da forno in una teglia.ciuffo2-4001.jpg
  14. Nel frattempo avrete acceso il forno e portato in temperatura. Quale? La temperatura minima di cottura è 61.5 gradi, perché questa è la temperatura di denaturazione dell’ovotransferrina. A 84.5 °C denatura anche l’ovalbumina, quindi a mio parere la temperatura ottimale per la cottura è superiore agli 85 gradi. Qualche vecchia ricetta suggerisce di cuocere le meringhe solo con la luce del forno. Un altro suggerimento che spesso si legge è quello di lasciare socchiuso il forno. Anche questo consiglio probabilmente risale ad un periodo nel quale i forni erano tutti a gas, che bruciando produce vapor d’acqua, che rischia di rammollire le meringhe. Lasciare leggermente aperto il forno permette al vapor d’acqua di uscire. Con un forno elettrico, magari ventilato, questo è meno necessario perché l’umidità che si sviluppa dalle meringhe non è molta. Io non lo faccio, ma ho sempre cotto al massimo una teglia di meringhe alla volta.
  15. Per quanto tempo: a 85 gradi tra le due e tre ore normalmente, ma dipende dalla temperatura reale che raggiunge il vostro forno (vedi dopo). Se dopo tre ore non sono ancora asciutte, aprite il forno e lasciatele riposare: se e’ un problema di umidità nel forno, questa dovrebbe uscire.
 
 
 

Coniglio e spiaggia del buon dormire

Post n°43 pubblicato il 11 Luglio 2009 da Lynette68

coniglio

Isola del coniglio

 

 
 
 

SOLO PER UNO!!!!!!!!!

Post n°41 pubblicato il 06 Luglio 2009 da Lynette68

Panchina.jpg image by katyna

DISPONIBILE PER UNO, INDISPONIBILE PER TUTTI

i Uno sguardo, un sorriso indefinibile, il tono della voce, un certo modo di camminare o di muovere le mani.

Piccoli segnali, capaci però di calamitare l'attenzione, emozionare, far nascere l'attrazione, il desiderio, imbrigliare la mente.


In una parola: sedurre.  Il segreto? Dare fiducia.

Innanzitutto non esiste, riconoscono tutti gli studiosi, una formula unica della seduzione.

L'irresistibilità di Sharon Stone è molto diversa dalla sensualità di Marylin Monroe.

E se Sylvester Stallone può usare, per attrarre, i suoi muscoli, Woody Allen sa essere ancora più efficace con le sue battute.

 

 Sedurre con l'indifferenza

Basta dunque desiderare per essere seducenti?

Talvolta può addirittura succedere il contrario.

Secondo un esperimento condotto su un centinaio di studenti all'università della Florida, ad avere maggiori chance di seduzione sono le persone che prima dimostrano indifferenza.

Il test cercava di misurare le sensazioni di un gruppo di ragazzi che trascorrevano una serata insieme per la prima volta.

Ovviamente i simpatici sono piaciuti di più rispetto a quelli sgarbati, ma a risultare più attraenti in assoluto sono stati quelli che da un approccio un po' freddo, nel corso della serata, sono progressivamente passati alla gentilezza, all'apprezzamento.

Questo perchè un interesse graduale appare più sincero e fondato di un iniziale e immotivato entusiasmo.

Un'arte, ma per tutti. Secondo altre ricerche, questo atteggiamento, che equivale sostanzialmente al "fare i difficili" del buon senso comune, è però una tecnica ad alto rischio, difficile da mettere in pratica.

Gli studi della psicologa americana E. Hatfield, dell'università della Florida, indicano che risulta davvero irresistibile chi riesce a dare l'impressione di essere interessato solo a quel determinato partner e indisponibile per chiunque altro.

Sedurre è insomma un gioco divertente ma complicato.

Nella vita di tutti i giorni ci vuole ben altro:  accurate strategie, attenzione all'imponderabile e soprattutto rispetto dei tempi e delle fasi.

 Il fatto che sia difficile non vuole però dire che sia impossibile.

Anzi: secondo gli esperti tutti possiamo colpire al cuore chi ci piace.

Come? Scoprendo il nostro punto di forza e mettendolo in evidenza. 

Un gioco in otto fasi

Secondo l'antropologo D. Morris le fasi fondamentali del gioco della seduzione sono addirittura quasi identiche.

Non cambiano se a condurre il gioco è un uomo o una donna, se il seduttore è una persona esperta o alle prime armi.

Mutano solo le tecniche: c'è chi fa vibrare le corde della tenerezza, chi gioca la carta dell'ironia, chi quella della sensualità.

 

PRIMA TAPPA: la scelta.

In qualsiasi situazione, la prima cosa da fare è guardarsi attorno per scegliere tra i possibili candidati chi più ci attrae.

Dopodiché in genere escogitiamo il modo per stabilire un contatto con lo sguardo che sembri casuale.

 

SECONDA TAPPA: contatto.

Possiamo segnalare il nostro interesse con un sorriso oppure semplicemente con uno sguardo.Guardare negli occhi è una regola che vale anche in molte altre situazioni.

 TERZA TAPPA: conoscenza.

Se il sorriso o lo sguardo vengono ricambiati, facciamo il passo successivo: cerchiamo di conoscerci. In questa fase la conversazione va appena oltre le presentazioni.

 

QUARTA TAPPA: occhi negli occhi.

Quando si decide di andare oltre, ci si guarda l'un l'altro negli occhi. Il piacere del contatto visivo è una caratteristica inconfondibile della seduzione. Così facendo possiamo controllare il grado di dilatazione delle pupille della persona che abbiamo di fronte.

 

QUINTA TAPPA: contatto fisico.

Un altro segno di accettazione è il permesso di toccare. Inizialmente è un contatto senza particolari significati: si sistema la sciarpa al collo del partner, gli si scostano i capelli dal viso, gli si prende la mano con la scusa di aiutare.

Il primo contatto fisico tra due persone che si attraggono a vicenda assume spesso un'intensità enorme. Anche se dura pochi attimi e riguarda parti del corpo poco erogene.

 

SESTA TAPPA: fianco contro fianco.

Il passo successivo è il braccio intorno alla spalla, seguito dal braccio intorno alla vita, che implica maggiore intimità: i corpi si avvicinano e i fianchi si toccano.

 

SETTIMA TAPPA: baci e abbracci.

Giunge così il momento dell'abbraccio accompagnato, nella maggior parte delle culture, dal bacio sulla bocca.

 

OTTAVA TAPPA: carezze sulla nuca.

Le carezze sulla nuca e sul viso costituiscono una fase ulteriore. Questi contatti apparentemente poco importanti indicano una profonda intimità perchè la testa è una parte del corpo molto vulnerabile.

Quindi, prima concedere al partner piena libertà di accarezzarla, si deve essere instaurato un grande senso di fiducia. Il naturale passo successivo è il sesso.

A presto :-)                                                  

                                                         

 

 
 
 

PIACERE E PIACERSI

Post n°39 pubblicato il 30 Giugno 2009 da Lynette68

Ma quanto ti piaci?
Piacersi è la prima regola per piacere: ma come imparare ad amare il proprio corpo?
ragazza allo specchio
È innegabile che noi donne siamo accomunate da una evidente caratteristica: non siamo mai contente del nostro aspetto. Chi ha i capelli ricci li vorrebbe lisci e viceversa, chi è snella si crede soprappeso, chi è leggermente soprappeso si crede cicciona. Chi ha gambe muscolose le vorrebbe filiformi chi ha gambe da modella le vorrebbe più toniche. Per non parlare delle dimensioni di seno, glutei, cosce: rare, rarissime sono le donne che si piacciono e lo ammettono! Un po' per sentirci dire che non è vero, un po' perché effettivamente quando ci guardiamo allo specchio non riusciamo mai ad essere obbiettive, ogni ragazza vorrebbe cambiare qualcosa del suo fisico.

Se Narciso esagerò nell'adorare il suo aspetto, tanto che fu punito dall'ira delle ninfe che lo amavano e lui non degnava di uno sguardo perché troppo intento ad desiderare la sua immagine riflessa, a molte ragazze servirebbe invece una piccola iniezione di narcisismo.
Tuttavia soffermandomi sull'intero universo femminile, posso dire che un buon 30% delle italiane (secondo uno studio del Censis effettuato nel 2008 su un campione di duemila donne) non si piace abbastanza.
Colpa dei modelli irraggiungibili che ci propongono i mass media??????

 
 
 

Il volume della sfera e la scodella di Galileo

Post n°38 pubblicato il 29 Giugno 2009 da Lynette68

UN QUESITO DELL'ESAME DI STATO

 

Il volume della sfera è stato determinato per la prima volta da Archimede, nel III sec. a.C. Riportiamo una dimostrazione della formula che permette di determinare il volume V della sfera in funzione del raggio r, data da Luca Valerio, professore di matematica all'Università di Roma, ai primi del 1600.
La dimostrazione di Luca Valerio è comunemente nota col nome di dimostrazione della scodella di Galileo, perché Galileo la riporta in uno dei suoi scritti.

Questa dimostrazione si basa sul principio di Cavalieri.

Per determinare il volume di una sfera Luca Valerio considerò:

  • un cilindro con altezza uguale al raggio r del cerchio di base;
  • la semisfera inscritta in tale cilindro;
  • il cono inscritto in tale cilindro, avente il vertice nel centro O della semisfera.
  • Togliendo dal cilindro la semisfera si ottiene una figura solida concava: la scodella  di Galileo.

    Luca Valerio dimostrò che la scodella è equiestesa al cono .
    Tagliamo il cilindro con un piano α parallelo al piano π della base. Il piano α interseca il cono e la scodella in due figure piane S e S1. S è un cerchio mentre S1 è una corona circolare.

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    L'amore va coltivato ogni giorno

    Post n°37 pubblicato il 26 Giugno 2009 da Lynette68

    Ah, l’amore…

    L’amore è un attimo, o è per sempre? C’è differenza tra amore e Amore Vero? L’amore va coltivato giorno dopo giorno oppure è qualcosa che c’è o non c’è?

    Ogni persona nell'innamoramento diventa diversa, diciamo semplicemente più luminosa, anche per questo se riuscissimo un pò tutti a innamorarci almeno della vita il mondo sarebbe migliore.  
    Quando si è innamorati si ha un gran sorriso costantemente stampato in faccia, gli occhi  ridono... e brillano... è una sensazione stupenda che rende belli fuori, ma soprattutto dentro: è un senso di protezione, di sicurezza e naturalmente d'amore. Tutto il resto viene da se'....
    Quando una persona è innamorata cammina sulle nuvole e lascia trasparire la sua felicità....si ritorna bambini!!!
    L'amore quando è corrisposto rende le persone che lo provano solari, gioiose....in questo senso li rende belli!!!!
    Per essere belli fuori bisogna essere belli dentro....e dato che l'amore ti fa essere veramente "bello dentro" automaticamente lo sei anche fuori.....
    E' verissimo che rende belli, poichè tutto l'essere gioisce e lo manifesta, la pelle diventa più morbida il sistema cardiocircolatorio funziona meglio, si ha una maggiore dose di adrenalina e di endorfine!!!

    L’amore non è una droga, ma  può inebriarci, può scuoterci, sconvolgerci, farci sentire quel movimento strano in fondo allo stomaco, al suo primo apparire.

     L’amore è intensità, passione, leggerezza, ma deve manifestarsi nella libertà, nel rispetto delle decisioni dell’altro, nel dialogo, nella fatica della costruzione di qualcosa.

    L’amore deve diventare qualcosa che ci rende LIBERI di scegliere l’altro e di custodirlo, amarlo, rispettarlo quando non parla e anche quando è difficile. Se ci si innamora, e qui nessuno sceglie, è giusto poi capire se ci sono davvero i presupposti tali per piantare per terra ciò che si è trovato.

    E’ bello vivere le emozioni così come vengono. Forse sembrerò banale, retorica, ma l’amore si coltiva giorno per giorno, insieme. Perché per amare non bisogna essere fedeli solo all’altro, ma soprattutto a se stessi e alla propria vita…

    Spesso si dice "l'amore è un fiore"...va quindi coltivato, curato, nutrito....è importante non annoiarsi mai e tenerlo sempre vivo.

    Cito il testo di Marco Carta:


    X SEMPRE
    Un sentimento va' coltivato
    un poco ogni giorno
    basta un poco ogni giorno
    E’ un fiore delicato
    e và curato un poco ogni giorno
    ma un po’ tutti i giorni
    Così dovremmo fare anche noi
    per crescere ogni tanto anche noi

    Per sempre per sempre
    mi chiedi se è così
    ma io non lo so
    Per sempre da sempre
    si vive d'attimi
    e di emozioni
    Da sempre per sempre
    ma adesso siamo qui
    Per questo stringimi
    non voglio perdermi
    proprio adesso no
    e neanche perderti

    L’amore è una bugia
    la più sincera
    ed è sempre un po’ follia
    E’ dare senza mai pensare che potrebbe finire prima o poi
    Dovremmo stare attenti
    un po’ di più a noi
    condividere più cose fra noi

    Per sempre per sempre
    mi chiedo se è così
    ma io non lo so
    Per sempre da sempre
    si vive di attimi e di tentazioni
    Da sempre per sempre
    ma adesso siamo qui
    per questo stringimi
    Non vorrei perdermi
    e proprio adesso no
    e neanche perderti.

    Spero che questo messaggio arrivi a chi ne ha bisogno :-)

     
     
     

    Il sesso? È come una bella torta

    Post n°36 pubblicato il 24 Giugno 2009 da Lynette68

    Cosa hanno in comune il sesso e una torta?

    Molto, a partire dall’importanza di scoprire quali sono gli ingredienti giusti e le dosi corrette per la buona riuscita. Il segreto è seguire una certa ricetta, per non dimenticare un passaggio importante né aggiungere sapori inutili. Per evitare di presentare un dolce insipido o, al contrario, stucchevole. In tavola come a letto.

    400 g di
    conoscenza

    Ricettario alla mano, per credere: è la farina la protagonista di una torta, l’ingrediente che le dà consistenza. Come la conoscenza del proprio corpo è il volano dell’intesa sessuale. «Individuare le proprie zone erogene è importante per le donne che, al contrario degli uomini, non si riconoscono in un comportamento standard» . «Ciò che dà piacere a una non è detto che sia così gradito all’altra. Saperlo è il punto di partenza per guidare le carezze del partner e coordinarsi meglio». Va bene che per fare un buon dolce la base è importante, ma è la farcitura che fa venire l’acquolina in bocca.


    200 g di
    fantasia

    Mentre state impastando uova, zucchero e farina, concedetevi ogni tanto un assaggio per aggiustare il tiro. Meglio, per capire se dovete aggiungere al vostro rapporto un pizzico in più di fantasia, che, come si sa, viene consigliata solo in quantità indicativa. «Magari, all’inizio non ce n’è bisogno perché l’attrazione, sulla scia della novità, è già vivace di per sé» . «Dopo, qualche rinforzo non guasta mai per aumentare la complicità e ravvivare la relazione». Ma basta una lieve variazione o ci vuole un’idea rivoluzionaria? «Nel sesso non ci sono trasgressioni piccole o grandi, le une meno significative delle altre» .

    «Si può essere trasgressivi anche quando si propone di fare l’amore in un posto diverso dal solito letto, per esempio. Infatti, la fantasia, nell’intimità, non s’identifica con l’audacia a tutti i costi. È una capacità diversa che nasce dalla curiosità di esplorare situazioni nuove. Ognuno la concretizza come vuole, secondo la pulsione del momento». In fondo, dopo aver fatto dieci crostate alla frutta, non avete anche voi voglia di provarne una al cioccolato?

    200 g di
    disponibilità

    Se molte torte risultano fragranti è tutto merito del burro. Un ingrediente importante, come lo è la disponibilità all’interno di una coppia. «Un’attenzione “speciale” per il marito o il fidanzato che va oltre il gesto gentile o un atteggiamento compiacente» . «È un’apertura verso il partner che ci permette di cogliere i segnali di richiamo erotico, gesti, situazioni, profumi, senza bisogno di troppe parole. Per un uomo, la disponibilità mentale è il primo, fondamentale passo verso l’accoglienza fisica».

    100 g di
    intimità

    L’intimità? Ha la stessa variabilità del lievito. Per alcune torte ci vuole, per altre no.
    A giudizio di molti, è un ingrediente che rende il dessert più morbido. «Significa, infatti, che tra due persone si è creato un clima di confidenza e reciproca fiducia» . «Questa è l’atmosfera giusta per sentirsi liberi di muoversi senza il timore di essere giudicati o rifiutati. Per abbandonarsi, insomma, alle proprie sensazioni ed entrare in una dimensione di maggiore coinvolgimento sessuale. Un’esigenza così forte per la gran parte di noi donne che spiega perché spesso le storie di solo sesso lasciano con l’amaro in bocca e sono destinate a morire quasi subito».

    75 g di
    corteggiamento

    Spesso si aggiunge per ultimo, ma qualche cucchiaio di latte ci vuole per amalgamare bene gli ingredienti. Il collante tra il vostro e il suo desiderio, invece, è il corteggiamento. «Non è tanto il gesto in sé che colpisce l’altro, quanto il significato che sottende» . «Chi corteggia invia un messaggio che, pressappoco, recita così: “So cosa ti piace e mi gratifica soddisfarti”. È come mettersi nella stessa lunghezza d’onda dell’altro, con il risultato di amplificare i momenti di sintonia nella coppia. E tanto più nella nostra memoria sono presenti ricordi positivi quanto più sale l’eccitazione».

    25 g di
    disinibizione

    Anche l’occhio vuole la sua parte: e allora perché negarsi quel ricciolo di panna, quella corona di frutta o la cascata di caramello che fanno tanta scena? «Se è vero che un pizzico di disinibizione non guasta mai, troppa copre i sapori» . «Nessun uomo ama le bacchettone che lo inibiscono, ma nemmeno le superaudaci, con tante e dichiarate esperienze alle spalle. Soprattutto all’inizio di una relazione, una donna troppo disinvolta può freddare l’entusiasmo maschile. Perché sembra più attenta a fare colpo, a esibirsi, più che a esprimere interesse per l’altro». E poi avete mai visto un maschio così contento di fare la preda e non il cacciatore?


     
     
     
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