VETRINE AI MACELLI

Un nuovo studio dell'Università di Bristol: i polli sanno provare empatia,un tratto che si pensava fosse prerogativa dell'uomo


Come sempre i "cari" ricercatori scoprono l'acqua calda....C'è bisogno di sperimentare il disagio, la paura o altro per dimostrare che anche i polli provano tali sentimenti?Probabilmente ridurre a semplici oggetti, gli animali da reddito ha mandato in "spappolamento" il cervello umano: gli animali usati per tali scopi si credono incapaci di intendere e di volere...o forse è meglio dire che  non porsi troppi problemi in tal senso non rischia di mettere in crisi anche gli allevamenti...Le galline sono creature molto intelligenti: basterebbe creare con loro un rapporto diverso da quello che le recludono solo alla pentola. Non ci vogliono stuoli di scienziati, ricerche più o meno orribili, per arrivare a tali illuminanti scoperte: sarebbe sufficiente conoscerle meglio, come ogni altro essere vivente non umano.Enrica   Sally Van Der Pelt - moderatrice GRUPPO BAIRO in Facebook: QUI' Un nuovo studio dell' Università di Bristol QUI' ha dimostrato che i polli sanno provare empatia,un tratto che si pensava in precedenza fosse esclusivamente umano.Lo studio includeva lo scompigliare le piume dei polli con dell'aria. I polli mostravano segni di disagio nell'avere le piume scompigliate e le madri rispecchiavano il loro stress.I ricercatori sono stati in grado di documentare segni equivalenti di angoscia psicologica nelle madri quando osservavano che i loro piccoli erano scocciati.Gli scienziati hanno documentato un tasso cardiaco aumentato e stato di allerta e una temperatura degli occhi più bassa,tutti segni di angoscia  nelle galline.Gli scienziati che lavorano all'università di Bristol così come gruppi quali Compassione nel mondo dell'allevamento qui' hanno già preso nota dell'impatto che questa notizia potrebbe avere in considerazione del benessere animale in allevamento e nei laboratori.Tra gli aspetti più terrificanti dell'essere un animale da allevamento o da laboratorio c'è il dovere essere testimoni di altri animali che vengono torturati e uccisi.Fino ad ora,si credeva che la maggior parte degli animali non fosse capace di empatizzare con gli altri in stato di angoscia. Questo studio mostra che gli animali che vengono macellati per ragioni alimentari sono capaci non solo di sentire il dolore e la paura per loro stessi, ma sono anche capaci di provare terrore nel vedere ciò che accade agli altri attorno a loro. Negli Stati Uniti, uccidiamo almeno 9 bilioni di polli per il cibo all'anno,il che non conta neppure i galli uccisi alla nascita e le galline ovaiole confinate a vita in gabbie. Confrontate quel numero con i soli circa 100 milioni di capi di bestiame uccisi per il manzo. Ancora una volta, molti non centrano il punto dicendo che questo studio crea un imperativo per il così detto "miglior benessere "negli allevamenti e nei macelli mentre ciò che crea è un imperativo persino più grande cioè di fermare del tutto la macellazione di animali per cibo.Non ci servono macelli "più amichevoli e "più felici" ,non ci servono più i macelli. Non ci serve compassione per gli animali in agricoltura, dobbiamo porre fine alla zootecnia.Ad ogni passo sulla via impariamo più cose sugli animali e quanto essi siano simili a noi e combattiamo per continuare a giustificare il fatto che trattiamo gli animali come una proprietà invece che come esseri senzienti.Abbiamo dimostrato che le galline provano empatia alla sofferenza degli altri; l'unica cosa che ci resta da fare è dimostrare che noi come umani proviamo empatia per la sofferenza delle galline e degli altri animali.  **************************