VETRINE AI MACELLI

Post N° 177


La carne clonata ci fa diventare tutti vegetarianiLa carne clonata arriverà presto in Italia, mentre in Giappone è sul mercato da dieci anni.8 gennaio 2007 - Oscar GrazioliFonte: Libero by bairo.info - 07 gennaio 2007Immaginate lo scenario. Vi trovate davanti al banco della macelleria di un moderno ipermercato. Un vero trionfo d'ogni tipo di carne. Magre lonze di maiale, polli amburghesi monoporzione, conigli disossati, agnelli iugulati vivi con vari riti religiosi, cosce di struzzo prive di colesterolo, carne di vitello da latte senza un atomo di ferro. Vi attrae un monumentale filetto che già pregustate cucinato alla Stroganoff, vi ipnotizza una superba costata di scottona (mucca mai ingravidata) che, cotta al sangue sulla griglia, potrebbe indurre in tentazione anche un vegano. Puntate il telefonino e, sul display, scorrono le immagini di René, un Limousine nato e cresciuto sui verdi pascoli del Jura francese e giustiziato, senza l'uso di farmaci ma con metodi eutanasici, due giorni prima di finire nella vetrina. Dirigete ora il cellulare sulla costata: subito l'immagine cambia. Non c'è nome e manca la fotografia della proprietaria legittima. Al suo posto il disegno di una volgare vacca e la scritta intermittente rossa: "Da carne clonata". Se cliccate sulla tendina giusta (ma bisogna essere esperti di software per arrivarci) riuscirete a sapere che la bistecca proviene da una vacca clonata negli Usa, a partire da una supervacca, a sua volta generata da sperma congelato messo assieme, in provetta, all'ovocita di una donatrice, il cui prodotto è stato poi innestato nell'utero di una vera Chianina resistente alla malattia della mucca pazza, importata in America 5 anni fa da Siena. Scenario da fantascienza? Mica tanto. I cellulari che vi danno le informazioni sui prodotti ci sono già, la carne clonata arriverà presto in Italia, mentre in Giappone è sul mercato da dieci anni. Pare che anche l'Italia darà il via libera alla carne prodotta attraverso l'ingegneria genetica. Assolutamente sicura, garantiscono, e anche più economica. Mah! Se lo dice la FDA quasi quasi ci credo. Peccato che anche loro prendano qualche cantonata e si trovino a ritirare un farmaco che ha accoppato (anziché guarire) qualche migliaio di persone. Non sappiamo ancora con precisione se la BSE (malattia della mucca pazza) sia veramente dovuta ai famosi "prioni": sappiamo che l'incubazione può durare anni e abbiamo già disponibili le vacche resistenti alla pazzia? Nessuno poi vi informerà che la costata proviene da un'ottima vacca di cui, però, misteriosamente due sorelline, anch'esse clonate, sono abortite in giovane età, un'altra è nata con sette zampe e un'altra ancora con un occhio solo, priva di coda e zampe anteriori. Non sarebbe bello ricordare questi dettagli mentre scaldate la griglia. In realtà, oltre il 20% degli animali clonati muore o nasce deforme: gli altri, come la pecora Dolly, vanno incontro a invecchiamento precoce e a malattie degenerative in età giovanile. Quanto a virus, batteri e alla contaminazione di questi animali, da pesticidi o metalli pesanti, se ne sa ancora troppo poco, ci avverte Michael Hansen, ricercatore del Consumer Policy Institute americano. Ora dirigete il cellulare su sedani, fave e finocchi. Magari è la volta che diventate vegetariani. O magari prendete ancora più paura.