VETRINE AI MACELLI

Intervista a Simo la Vegana - tratto da IL CALABRONE.


Intervista a Simo la Vegana.di Federica Rubini  Mentre il coniglio sta prendendo sempre più piede tra le famiglie italiane che lo scelgono come animale domestico e a volte è perfino preferito al cane o al gatto, esiste una piccola percentuale di persone che hanno scelto di riversare il loro amore su un animale da compagnia davvero inusuale: la gallina.Una fiera proprietaria di una Ros 500, la razza per eccellenza dei polli “da carne” è Simona B. meglio conosciuta come Simo La Vegana, titolare di numerosi profili su vari social network, che vantano un discreto seguito in cui tratta, tra i vari argomenti animalisti, anche la convivenza con la sua gallina, a cui ha dato il nome Caterina.  Come è iniziata la tua “avventura” con Caterina? Caterina è stata salvata il 3 agosto del 2007, dopo aver preso contatti con un incubatoio della mia città. Insieme a Caterina è stato salvato anche Gino. Ad entrambi sarebbe spettato un destino tremendo: Caterina avrebbe dovuto subire, in quanto femmina, l’amputazione del becco e poi finire stipata in una delle minuscole gabbie in attesa di diventare arrosto senza alcun previo stordimento; Gino, in quanto maschietto, sarebbe stato direttamente triturato vivo perché “inutile” per la produzione di uova.   Come si svolge la tua giornata tipo assieme a Caterina? Al mattino, non appena mi sveglio, corro da Caterina, che di notte dorme nella sua cameretta, e mi accoglie facendomi le feste e salendo sulle mie ginocchia. Dopo una buona dose di coccole (i polli amano tantissimo il contatto con gli umani, le carezze e i bacini: avvertono l’affetto e l’amore che si scambiano con essi e li cercano disperatamente!), riassetto la stanza e preparo la colazione per entrambe. Caterina è solita stare sempre sotto alla mia sedia quando sono a tavola, forse perché sentendomi vicina si sente più protetta! Finita la colazione mi vesto velocemente e, prima di partire per il lavoro, la porto un po’ fuori per una passeggiata (Caterina passeggia al mio fianco pur senza guinzaglio). Per la pausa pranzo mi precipito a casa per poterle fare un po’ di compagnia, per cambiarle la ciotola dell’acqua e per cucinare la pappa per entrambe. A seguire un altro breve giretto nel parco e poi non ci vediamo più sino a sera. Dopo cena guardiamo insieme la tele sul divano (lei di solito mi sta sulle ginocchia a prendersi tutte le carezze) e quindi, dulcis in fundo, la prendo in braccio e la metto “a nanna”, appoggiandola sopra al cuscino della sua cesta. Le allungo poi il suo bicchierino con l’acqua perché i polli sono come i bimbi: cercano acqua non appena li metti a letto! Prima di lasciarla non mi dimentico mai di farle le ultime coccole così riprende il sonno, ma nonostante questo un po’ mi piange dietro quando la lascio da sola nella sua cameretta.   Le persone quando ti vedono con un animale così inusuale, per il suolo cittadino, come reagiscono? Di solito rimangono stupite dall’affettuosità e socievolezza di Caterina che cerca le coccole e gioca volentieri con i bimbi al parco! Talvolta poi le persone tornano indietro e mi dicono, con gli occhi lucidi: “Non mangerò mai più pollo, non mangerò mai più nessun animale, non potrei più dopo quello che ho visto, te lo prometto!”.   Penso che le domande che si stanno ponendo tutti siano: Cosa mangia Caterina? E Dove svolge i suoi servizi igienici? Caterina, come tutti gli onnivori, mangia praticamente qualsiasi cosa. Io sono vegana e quando cucino per me allungo sempre qualcosa anche a lei, per vedere intanto se le può piacere e quindi tenerne da parte una buona porzione anche per lei: pasta, riso, radicchio, pere, banane, arachidi, piselli, tofu, gelato alla frutta e torta al cioccolato (rigorosamente senza uova ma con banane) sono i cibi che più preferisce. Poi, chiaramente, le compro anche del grano e del mangime proteico (li trovo entrambi o presso un rivenditore di granaglie molto fornito oppure presso il Consorzio Agrario). Per quanto riguarda i servizi igienici, Caterina si è abituata da sola a svolgerli in un unico posto, così basta solo che io le metta in quel punto dei giornali e in un attimo raccolgo tutto e poi ci passo con uno straccio e detersivo ecologico disinfettante. In ogni caso, mi sono organizzata tenendo sempre a disposizione dei fogli di giornale già tagliati come un foglio A4: così in caso di necessità raccolgo con uno di quelli e poi ci passo con uno straccio: il tutto in meno di un minuto! Come può questa cosa fermarci dal fare un atto così nobile come il salvare una gallina, l’animale più sfruttato e massacrato al mondo?   L’ intervista è terminata. Vuoi aggiungere qualcosa di tuo, che non è stato detto precedentemente? Volevo solo aggiungere che la convivenza con una gallina è un’esperienza dolcissima e anche molto istruttiva! Ci sono aspetti che non conoscevo: le galline hanno davvero un’ampia capacità di linguaggio e Caterina emette un suono diverso per ogni cosa che mi vuole comunicare. Così ho imparato quando mi vuole avvertire che ha fatto l’ovino, oppure quando mi vuole dire che lo sta per fare e ha bisogno di tornare su in casa per avere un po’ di tranquillità e riservatezza; ho imparato quando mi vuole dire che ha fame oppure che ha bisogno di bere o quando brontola perché non trova neanche un insettino o semplicemente quando vuole un po’ d’attenzione. Ho sempre trattato Caterina come un individuo al mio pari e lei questo lo ha sempre percepito. Ad esempio quando non so se il mangime nella ciotola è ancora buono oppure è da cambiare mi chino al suo fianco e glielo domando dolcemente, porgendole la ciotola di modo che possa capire di cosa stiamo parlando. Per farmi comprendere che la pappa non è più buona (ad esempio perché è diventata secca), Caterina mi mima il tutto con il suo beccuccio e la linguina. Così io mi alzo e vado a lavarle la ciotola per riempirla con del mangime nuovo. E’ dolcissima la convivenza con una gallina, vederla accovacciarsi ai tuoi piedi, esausta, dopo aver fatto l’ovino (che è sempre bello ritrovarsi nella cesta anche se poi io non lo mangio –in quanto ho scelto di essere vegana- e lo regalo ai vicini di casa). E’ bellissimo avere la sua fiducia, guardare la TV con lei, capire le sue esigenze e pensare a tutto quello che le possa occorrere. Poi lei in cambio sa darti tantissimo affetto e quando sei triste lo noti ancora di più: è bellissimo perché quando sto piangendo me la vedo arrivare e salire sulle ginocchia per tenermi compagnia e farmi passare tutti i pensieri tristi. La gallina poi è consigliata a chiunque abbia la fobia degli insetti: con una gallina per casa il problema può dirsi risolto!   …Le galline hanno le stesse esigenze dei nostri amati e più “comuni” amici a 4 zampe!Ci auguriamo che Simona e Caterina non siano solo un’ eccezione e che presto polli e galline non siano visti più solo come cibo, ma che si aprano anche per loro le porte delle case italiane.  Si ringraziano, per la realizzazione e la partecipazione, Simona e Caterina.