VETRINE AI MACELLI

ADDIO CATERINA, CUCCIOLA MIA, NON TI DIMENTICHERO' MAI. Terza parte. Ultimi pensieri confusi prima della sepoltura


Tutte le volte che per il troppo bene e per la paura di farle male stringendola troppo forte l’ho fatta cascare da in braccio a me. Però lei ha continuato sempre a fidarsi ciecamente della sua mamma e si è sempre lasciata prendere in braccio sino alla fine.Ha sempre seguito ovunque la sua mamma. Sempre sballottata a destra e a sinistra. In mezzo alla gente, nei parchi, in casa di altri (quanto ha sofferto a casa di Davide soprattutto con l’aria resa irrespirabile dal pane che facevamo con la macchina apposita la notte e poi andavamo a dormire lasciando solo lei senz'aria e con la voglia di pane senza al buio poterlo mangiare, per non parlare dei viaggi allucinanti dentro alla sua gabbietta su e giù per Loiano che D. non voleva neppure che la tenessi in braccio e mi occupassi di lei, e in casa di Alberto quando si è rotta il femore), e di quanto avrà sofferto in spiaggia. Ma a lei bastava che ci fosse la sua mamma. Mi è sempre stata vicina ai miei piedi, anche in mezzo alla gente per strada. Ha sempre fatto lodevolmente il suo compito di far capire alla gente quanti giochi sapeva fare. Si è sempre lasciata spupazzare dai bimbi senza mai reagire, ha sempre rischiato di morire x seguire la sua mamma a causa dell'arrivo, talvolta all'improvviso, dei cani. Ha sempre patito il caldo e la sete perchè a volte, nei viaggi, non potevamo fermarci.Ma x lei la sua mamma era tutto. Anche l’ora prima di morire ogni tanto si alzava su e mi guardava come se io fossi tutto x lei. E l’ultima cosa che ha cercato con lo sguardo nell’attimo in cui è espirata sono io.Non Ti dimenticherò mai, Caterina. Non potrei mai farlo…Mi viene ora in mente, tra i miei pensieri confusi, quella volta che di prima mattina mentre lei stava beccando nella sua ciotola gliel’ho portata via, per lavargliela e metterci del nuovo mangime, lei mi ha guardato con il suo visino e con un’espressione come per dire: “la mia mamma non vuole che mangi, mi sta portando via la pappa”. Ma non ha reagito, come invece altri animali fanno, mordendo o in altro modo. Aveva accettato il fatto che non dovesse più mangiare perché la sua mamma le aveva portato via la sua ciotola…***Non Ti dimenticherò mai, Caterina, piccolina mia.Ho capito forse troppo tardi quanto sei stata preziosa per me e ora cerco di starti vicina, sperando di ammalarmi della stessa malattia che Ti ha portata via da me.Ti voglio tanto bene, mia adoratissima cucciola. Perdonami, se puoi.