AVE CAESAR MORITURI

LEZIONI DI DIRITTO TRIBUTARIO A PRODI


Dopo la settima MOZIONE DI FIUCIA posta dal governo Prodi in soli 60 giorni di governo (un record difficile da abbattere) che ha praticamente ANNULLATO i lavori e i poteri del Parlamento dando vita ad un golpe di sinistra "silenzioso", si è dato vita agli ordini del giorno previsti alla Camera dei Deputati. 02 AGOSTO 2006 ore 16,55 la parola passa al Cav. Silvio Berlusconi, Presidente di FORZA ITALIA. La sua "arringa" non è un comizio elettorale, di cui è abituato Prodi, ma una vera e propria lezione di diritto tributario a Mortadella. In primis attacca il D.L. 223/2006 ossia quello delle FALSE Liberalizzazioni. Altro che liberalizzazioni, il decreto contiene soltanto una manovra che dà vita ad una vera e propria sorta di Stato di polizia tributaria, dando vita ad una forma di adempimenti burocratici: Obbligo della tenuta dei Conti Correnti, Obbligo dell'invio degli elenchi clienti e fornitori, obblighi ai cittadini di pagare i professionisti con Assegni non trasferibili, o bonifici o carte di credito per importi superiori a 100 Euro. Ma voi lo vedete un semplice pensionato e cittadino che va dal dentista e per pagare 120 Euro deve per forza andare in banca (fare la fila) e fare un bonifico perchè non tutti hanno il c/c ? Un sistema, quello di Visco & company che stravolge il sistema tributario liberale e democratico italiano. Lo Stato diventa una sorta di Grande Fratello, vuole sapere tutto e su tutti, a chi paga, da chi incassa e il sistema dei conti correnti diventa il mezzo principale per poter controllare i cittadini italiani entrando in maniera illegittima nella sfera della PRIVACY. Come succedeva nei paesi dell'est. Poi Berlusconi aggiunge "Questo decreto controlla la vita economica del cittadino e delle imprese in maniera assoluta e totale, attraverso un intreccio con le banche. Da qui-prosegue Berlusconi- viene fuori una oppressione fiscale e burocratica francamente preoccupante. Una oppressione che comporta per le imprese una serie di adempimenti che incrementano le spese, mentre invece dovremmo fare il contrario: perché l'impresa crea lavoro e ricchezza, e quindi non bisogna rendergli la vita più difficile" Un intervento, quello di Berlusconi, che si chiude tra gli applausi fiume da parte dell'opposizione. La telecamera inquadra Fini che si alza dai banchi di Alleanza Nazionale e va stringere di persona la mano a Berlusconi. Si sentono anche cori da stadio con i deputati che intonano il po-po-po-po-po diventato l'inno del Mondiale. gli applausi sono cosi' forti tale da zittire e infastidire il Presidente della Camera Bertinotti che in quel momento deve "sopportare e incassare". UN GRANDE DISCORSO DA VERO PREMIER, DA VERO CONDOTTIERO, ONORE A LUI!