AVE CAESAR MORITURI

ONORE A ORIANA FALLACI.


Oggi si è spenta una delle donne più grandi che letteratura italiana abbia mai avuto. Nasce nel 1929 nella sua amata Firenze che porterà nel cuore per sempre, fino alla morte. Inizia la carriera come giornalista e la sua bravura e la grande conoscenza culturale la portano subito ad essere una delle giornaliste più apprezzate. Ha lavorato per il Corriere della Sera come corrispondente e inviato speciale della guerra in Vietnam, il primo inviato in una guerra sin dal 1967. Ma la sua carriera non si ferma qua. Dopo aver intervistato i grandi uomini della Terra, abbandonando la carriera di giornalista è diventata una delle scrittrice più applaudite del '900. Nel 1975 pubblica il suo primo bestseller «Lettera a un bambino mai nato». Poi nel 1979 pubblica «Un uomo», dedicato al suo compagno Alekos Panagulis. Dopo undici anni esce «Insciallah» (1990), romanzo sul Libano. Un altro lunghissimo silenzio di undici anni viene rotto da «La rabbia e l'orgoglio» (2001): il libro riprende con poche modifiche un lunghissimo articolo scritto per il quotidiano «Il Corriere della Sera» poco dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti. Un libro contro le dittature, il terrorismo, l'estremismo, il fanatismo religioso dell'Islam, ma anche contro la mediocrità dei governanti, le ragioni di real politik per colpa delle quali la società occidentale (in primis l'Europa) non difende più, nel confronto con l'Islam, e i valori che la contraddistinguono.
A proposito di questi maledetti islamici la Fallaci si è sempre, e giustamente, scagliata contro il fanatismo e l'estremismo di questi pazzi e scellerati musulmani che di umano non hanno proprio nulla, nulla, zero, anzi sotto-zero! Ecco una sua intervista dopo gli attentati a Londra: «Che cosa dice, che cosa ha da dire, su quello che è successo a Londra?». Me lo chiedono a voce, per fax, per email, spesso rimproverandomi perché finoggi sono rimasta zitta. Quasi che il mio silenzio fosse stato un tradimento. E ogni volta scuoto la testa, mormoro a me stessa: cos' altro devo dire?!? Sono quattr' anni che dico. Che mi scaglio contro il Mostro deciso ad eliminarci fisicamente e insieme ai nostri corpi distruggere i nostri principii e i nostri valori. La nostra civiltà. Sono quattr' anni che parlo di nazismo islamico, di guerra all' Occidente, di culto della morte, di suicidio dell' Europa. Un' Europa che non è più Europa ma Eurabia e che con la sua mollezza, la sua inerzia, la sua cecità, il suo asservimento al nemico si sta scavando la propria tomba. Sono quattr' anni che come una Cassandra mi sgolo a gridare «Troia brucia, Troia brucia» e mi dispero sui Danai che come nell' Eneide di Virgilio dilagano per la città sepolta nel torpore. Che attraverso le porte spalancate accolgono le nuove truppe e si uniscono ai complici drappelli. Quattr' anni che ripeto al vento la verità sul Mostro e sui complici del Mostro cioè sui collaborazionisti che in buona o cattiva fede gli spalancano le porte. Che come nell' Apocalisse dell' evangelista Giovanni si gettano ai suoi piedi e si lasciano imprimere il marchio della vergogna.  Libri, idee, per cui la Sinistra al Caviale e la Destra al Fois Gras ed anche il Centro al Prosciutto mi hanno denigrata vilipesa messa alla gogna insieme a coloro che la pensano come me. Cioè insieme al popolo savio e indifeso che nei loro salotti viene definito dai radical-chic «plebaglia-di-destra». Sì, è vero: sui giornali che nel migliore dei casi mi opponevano farisaicamente la congiura del silenzio ora appaiono titoli composti coi miei concetti e le mie parole. Guerra-all' Occidente, Culto-della-Morte, Suicidio-dell' Europa, Sveglia-Italia-Sveglia. Sì, è vero: sia pur senza ammettere che non avevo torto l' ex segretario della Quercia ora concede interviste nelle quali dichiara che questi-terroristi-vogliono-distruggere-i-nostri-valori, che questo- stragismo-è-di-tipo-fascista-ed-esprime-odio-per-la-nostra-civiltà». Insomma i nostri nemici li abbiamo tra noi, i musulmani che hanno preso e sfruttato la nostra libertà, hanno studiato nelle nostre Università, vivono nei ghetti delle nostre Città, si sfamano tra noi coi nostri soldi, e vivendo nel nostro clima di libertà, vogliono imporci quelle merde di idee che un loro antenato di nome Maometto, un sanguinario e tagliateste come loro ha inciso in una specie di LIBRO NERO della MORTE: IL CORANO! Svegliamoci, da questa inerzia, la libertà ha un prezzo, quel prezzo dobbiamo essere disposti a pagarlo nuovamente se necessario. Cominciamo ad ESTRADARE questa gente e a RIPRENDERCI le nostre CITTA'. i nostri VALORI, le nostre IDEE. A CASA MIA COMANDO IO! Ciao Oriana, semplicemente, grazie di tutto, un giorno ci reincontreremo nei Campi Elisi.