AVE CAESAR MORITURI

SADDAM HUSSEIN, verdetto: IMPICCATELO!


Saddam Hussein, nato il 28 aprile 1937  nel villaggio di Al-Auja, nel distretto iracheno di Tikrit, domenica 5 novembre 2006 è stato condannato alla pena di MORTE, dal tribunale di Bagdad, per aver causato la morte, negli anni Ottanta, di 148 SCIITI nel villaggio di Dujail, sessanta chilometri a nord di Baghdad, uccisi nei mesi e negli anni successivi a un fallito attentato al convoglio dell’ex Presidente e RAIS in questo villaggio durante una visita nel 1982. La pena, salvo ripensamenti in Appello, prevede l'IMPICCAGIONE a danno di Saddam Hussein!
Il Rais, come tanti lo hanno definito, è salito al potere (con un colpo di Stato), dopo averne falliti altri, nel 1979 succedendo al Presidente della Repubblica Irakena, dopo che aveva rivestito il ruolo di Generale dell'Esercito Irakeno. Presidente del Partito BATH di orientamento socialista, fu determinante negli anni '80 alla modernizzazione del suo Paese. Ma quegli anni furono caratterizzati anche dalla lunga guerra contro l'IRAN appoggiata sia militarmente che moralmente dall'U.R.S.S. e dagli U.S.A. che preferivano un'egemonia irakena in quell'area medio-orientale, anziché iraniana, perchè più fondamentalisti. Ma quando nell'agosto del 1990 il RAIS invase il Kuwait, cominciò il suo declino. Prima George Bush, poi il figlio William Bush, lo attaccarono su tutti i fronti fino alla resa finale e alla sua cattura. Il popolo americano, ha sicuramente fatto un gran favore al popolo irakeno, restituendogli quella libertà che le era stata oppressa e oscurata per ben 24 anni, fino al 2003. Adesso un Tribunale, sicuramente di parte SCIITA, e quindi che nutre odio verso Saddam Hussein, di origine sunnita, lo condanna a morte. Un film storico visto e rivisto. I vincitori, condannano a morte, i vinti. Accadde nel 1945 a Norimberga, dove i gerarchi nazisti vennero dati in pasto ai LEONI russi e americani, o quando Benito Mussolini venne, addirittura senza un prcesso, brutalmente e barbariamente ASSASSINATO dai comunisti italiani per ragioni ancore OSCURE. E' una sorta di NORMA NON SCRITTA, ma che viene applicata 10 volte su 10. La pena di morte, si dice, è stata voluta dai grandi giuristi americani per non far passare per "totalmente fallimentare", la guerra in IRAK. Sinceramente io SONO CONTRARIO, per una questione di CIVILTA'. Sia chiaro, il RAIS SADDAM ha sbagliato, che venga condannato e fatto marcire in carcere, ma NESSUNO ha il diritto di DECIDERE la VITA o la MORTE di qualunque persona. Un cultura OCCIDENTALE, come quella nostra che vuole ESPORTARE, o meglio INSEGNARE il RISPETTO della VITA e NON l'ESALTAZIONE della MORTE, non può appoggiare questa scelta di un TRIBUNALE irakeno, molto discutibile. Non commettiamo un altro errore come quello di Norimberga, facciamo in modo che non ci sia MAI PIU' un'altra NORIMBERGA!