La morte dell'ispettore Filippo Raciti ci lascia tuttora ancora indignati e senza commenti per quel maledetto venerdì notte al Massimino di Catania.Da poco si è concluso il funerale del poliziotto catanese e davanti ad una marea di gente la moglie di Raciti ha trovato la forza per esprimere poche parole, ma di grande contenuto "Vorrei solo dire due parole per mio marito. Sono sicura che tutti conoscevate i suoi pregi. Venerdì nell'apprendere della sua morte ho avuto un blocco al cuore. Immaginavo che sarebbe tornato con qualche ferita. Ma non mi sarei immaginato che sarebbe tornato così. Immaturamente, stupidamente scioccamente, guardando un poliziotto e quanti portano la divisa lo guardano con disprezzo e odio. Mio marito oltre a essere un bravissimo poliziotto era un gradissimo uomo, aveva qualità vere, era sincero, leale, affidabile, disponibile. Non lo vedo morto, perchè è sempre presente. Era un educatore alla vita, così lo stimano i suoi colleghi. Vorrei che sia un educatore anche nella morte e che questa morte possa portare veramente cambiamenti e che non ci sia un'altra famiglia a provare questo enorme dolore. I ragazzi riflettano la sportività è una cosa bella, la violenza fa male. Essere grandi si dimostra col rispetto". Parole toccanti ma che nello stesso tempo condannano i veri nemici della Polizia di Stato italiana. Ma chi sono i veri nemici?I veri nemici purtroppo li abbiamo proprio tra i meandri del GOVERNO ATTUALE, che ha subito pensato di chiudere gli stadi ma non ha saputo vedere il marcio che ha in casa propria.Daniele Farina: è stato eletto alla Camera nella circoscrizione Lombardia1, è vicepresidente della commissione Giustizia alla Camera. Condannato a 1 anno e 8 mesi per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di una molotov. A 10 mesi per scontri in piazza Duomo tra Leoncavallo e servizio d'ordine del sindacato. Condannato a 4 mesi e 20 giorni per l'occupazione del centro sociale. Ha una lista di condanne negli ultimi 20 anni non indifferente. Roberto Del Bello: segretario particolare al Viminale di Giuliano Amato. Condannato nel 1985 a 4 anni e sette mesi di prigione per banda armata. E non stiamo parlando di una banda qualsiasi: Del Bello era un brigatista rosso e venne arrestato nell’ambito delle indagini su uno dei sequestri e conseguenti omicidi più barbari della storia d’Italia, quello di Giuseppe Taliercio, dirigente della Montedison di Porto Marghera. Sergio D'Elia: nominato dall'Unione segretario della Camera. Membro di Potere Operaio, poi di Senza tregua, infine di Prima Linea, l'organizzazione terroristica di sinistra di cui fu il dirigente. Condannato a 25 anni di prigione per l'assalto al carcere di Firenze, in cui rimase ucciso l'agente Fausto Dionisi, ne ha effettivamente scontati solo 12 grazie ad una riduzione di pena. Susanna Ronconi: membro della nuova Consulta nazionale sulle tossicodipendenze. Voluta da Ferrero, ex brigatista, nel 1974 partecipò all'assalto della sede dell'Msi-Dn a Padova, in cui persero la vita due persone.
Ecco i nemici della POLIZIA.
La morte dell'ispettore Filippo Raciti ci lascia tuttora ancora indignati e senza commenti per quel maledetto venerdì notte al Massimino di Catania.Da poco si è concluso il funerale del poliziotto catanese e davanti ad una marea di gente la moglie di Raciti ha trovato la forza per esprimere poche parole, ma di grande contenuto "Vorrei solo dire due parole per mio marito. Sono sicura che tutti conoscevate i suoi pregi. Venerdì nell'apprendere della sua morte ho avuto un blocco al cuore. Immaginavo che sarebbe tornato con qualche ferita. Ma non mi sarei immaginato che sarebbe tornato così. Immaturamente, stupidamente scioccamente, guardando un poliziotto e quanti portano la divisa lo guardano con disprezzo e odio. Mio marito oltre a essere un bravissimo poliziotto era un gradissimo uomo, aveva qualità vere, era sincero, leale, affidabile, disponibile. Non lo vedo morto, perchè è sempre presente. Era un educatore alla vita, così lo stimano i suoi colleghi. Vorrei che sia un educatore anche nella morte e che questa morte possa portare veramente cambiamenti e che non ci sia un'altra famiglia a provare questo enorme dolore. I ragazzi riflettano la sportività è una cosa bella, la violenza fa male. Essere grandi si dimostra col rispetto". Parole toccanti ma che nello stesso tempo condannano i veri nemici della Polizia di Stato italiana. Ma chi sono i veri nemici?I veri nemici purtroppo li abbiamo proprio tra i meandri del GOVERNO ATTUALE, che ha subito pensato di chiudere gli stadi ma non ha saputo vedere il marcio che ha in casa propria.Daniele Farina: è stato eletto alla Camera nella circoscrizione Lombardia1, è vicepresidente della commissione Giustizia alla Camera. Condannato a 1 anno e 8 mesi per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di una molotov. A 10 mesi per scontri in piazza Duomo tra Leoncavallo e servizio d'ordine del sindacato. Condannato a 4 mesi e 20 giorni per l'occupazione del centro sociale. Ha una lista di condanne negli ultimi 20 anni non indifferente. Roberto Del Bello: segretario particolare al Viminale di Giuliano Amato. Condannato nel 1985 a 4 anni e sette mesi di prigione per banda armata. E non stiamo parlando di una banda qualsiasi: Del Bello era un brigatista rosso e venne arrestato nell’ambito delle indagini su uno dei sequestri e conseguenti omicidi più barbari della storia d’Italia, quello di Giuseppe Taliercio, dirigente della Montedison di Porto Marghera. Sergio D'Elia: nominato dall'Unione segretario della Camera. Membro di Potere Operaio, poi di Senza tregua, infine di Prima Linea, l'organizzazione terroristica di sinistra di cui fu il dirigente. Condannato a 25 anni di prigione per l'assalto al carcere di Firenze, in cui rimase ucciso l'agente Fausto Dionisi, ne ha effettivamente scontati solo 12 grazie ad una riduzione di pena. Susanna Ronconi: membro della nuova Consulta nazionale sulle tossicodipendenze. Voluta da Ferrero, ex brigatista, nel 1974 partecipò all'assalto della sede dell'Msi-Dn a Padova, in cui persero la vita due persone.