AVE CAESAR MORITURI

I diari di BENITO MUSSOLINI


Sono anni che oramai si parla sul mistero della morte del DUCE. La verità, naturalmente non è ancora nota sia agli storici sia al popolo italiano. Tante verità di quel periodo sono state nascoste per decenni fino ai giorni nostri. Dagli innumerevoli stermini di cui si sono macchiati molti partigiani comunisti (testimoniati nel libro di Gianpaolo Pansa "La Grande Bugia") fino a giungere alle FOIBE, tenute nascoste per ben 60 anni. Tutto ciò solo per motivi di carattere ideologico e politico. Il Partito Comunista Italiano ambiva a Governare in modo duraturo lo Stato Italiano, a qualunque costo, sostituendo una dittatura che era in fase calante, ad una nuova dittatura, ancor peggiore perchè sarebbe nata con un grande inganno, come lo fu per il Comunismo in U.R.S.S. dopo la sconfitta degli Zar.Ancora oggi si discute come sia stato ASSASSINATO crudelmente Benito Mussolini. Le tesi storiche sono numerose e discordanti tra di loro. Qualcuno ha anche attribuito il delitto ai servizi segreti brittanici. Mentre la maggior parte delle tesi danno la colpa ad un certo Luigi Longo, vice-comandante del Comitato di Liberazione, divenuto in seguito segretario del P.C.I..
Ma a Bellinzona nell'estate scorsa sono stati ritrovati alcuni diari del DUCE. Si tratta di cinque agende giornaliere, annotate quotidianamente, che vanno dal 1935 al 1939. Sono le agende della Croce Rossa dell'epoca. Diari che. leggendoli, mettono in evidenza alcuni aspetti storici mai descritti e mai presi in considerazione dagli studiosi di storia. A leggerli è stato il senatore di FORZA ITALIA Marcello Dell'Utri nella veste di bibliografo.Il 28 aprile 1945, giorno in cui Benito Mussolini venne assassinato dai partigiani, egli portava con se una valigetta, presa poi dai partigiani. In quella valigetta non vi era il leggendario "oro di Dongo" bensì cinque diari sui quali il capo del fascismo annotava quotidianamente le sue riflessioni, e che probabilmente avrebbero messo in imbarazzo parecchi uomini politici potenti sia italiani e sia stranieri (vedi Churchill). Dell'Utri non ha dubbi sull'autenticità. "Sono in ottimo stato di conservazione. C'è una perizia che attesta la loro autenticità. La grafia di Mussolini, inoltre, è chiara e riconoscibile, anche se nei diari è un po' frettolosa. Gli appunti sono quotidiani sino al dicembre del '39, alla vigilia dell'invasione tedesca della Polonia".Il senatore di Forza Italia si sofferma su alcuni pensieri di Mussolini a proposito dello scoppio della Guerra "Di certo i diari chiariscono ulteriormente la volontà del duce di evitare la guerra. Il suo atteggiamento di fronte la guerra, fino al '39, è negativo: scrive chiaramente che non la vuole" E poi continuando "Emergono intrecci internazionali con la Gran Bretagna, e quindi con Churchill che cerca di convincere Mussolini ad entrare in guerra nel 1940 che sembrava vinta dai nazisti per farlo sedere al tavolo della pace in cambio di concessioni coloniali"Il senatore Dell'Utri ribadisce infine che un'analisi approfondita dei cinque diari consentirà anche di poter vedere il fascismo con una maggiore obiettività, rivelando retroscena, ancor oggi, nascosti, compreso quello della sua morte, di cui si resero complici anche gli stessi britannici.