AVE CAESAR MORITURI

La solita manifestazione comunista


Ieri, 17 febbraio 2007, è partita alle ore 14 la tanto annunciata manifestazione contro l'allargamento della BASE NATO U.S.A.. La questura parla di circa 80.000 manifestanti, gli organizzanti parlano invece di 100.000 partecipanti tra gruppi organizzati e famiglie con bambini che hanno sfilato, in un clima carnevalesco, pacificamente.
A parte un petardo fatto scoppiare contro la questura di Vicenza e qualche insulto ai poliziotti (come sempre accade in queste manifestazioni di sinistra) per fortuna degli abitanti di Vicenza non è accaduto nulla, o quasi nulla. E' vero che non c'erano il clima e le turbolenze di quel maledetto G8, che purtroppo finì in una specie di guerriglia tra manifestanti e polizia, distruggendo letteralmente la città genovese, ma è anche vero che non tutto è filato liscio come invece si vuol far credere.La cosa più raccapricciante è la presenza di deputati e capi di partiti politici come Franco Giordano segretario di Rifondazione Comunista, e di Oliviero Diliberto segretario dei Comunisti Italiani. Raccapricciante perché un Governo non può e non deve mai manifestare contro se stesso. E' vero che c'è libertà di manifestare, libera e sacrosanta, ma come può un Governo essere preso sul serio in Italia e all'estero quando prima decide (a Caserta) le sue strategie e poi dopo un mese scende in piazza contro se stesso? Solo dei pazzi o imbecilli lo farebbero, ma si sa, i comunisti sono imbecilli, oltre alle loro idee utopistiche e scellerate.
Molti gli slogan e le scritte da far vergognare qualunque italiano fiero di essere tale: da "Governo Prodi: guerra per tutti università per pochi" a "Via le basi dall'Afghanistan", da "È tempo di passare alla lotta contro padronato, governo Prodi, basi e guerra" ad "Accettiamo una sola violenza, ora e sempre resistenza". Tra i vari striscioni ce ne sono anche alcuni di sostegno ai 15 terroristi infami arrestati nei giorni scorsi con l'accusa di terrorismo e sovversione allo STATO Italiano: "Libertà per i compagni", "Siamo comunisti non terroristi, il vero terrorismo è costruire basi di guerra", "Terroristi siete voi, libertà per i rivoluzionari".
Senza poi parlare delle scritte lasciate sui muri della Base NATO americana, scritte che inneggiavono sia alle BRIGATE ROSSE e sia alla morte del poliziotto Filippo Raciti, scritte vergognose, rilasciate da veri terroristi che sanno solo inneggiare alla violenza e all'odio di classe, alla faccia della tanto annunciata "manifestazione pacifista".E' vero che non sono stati causati danni alla città vicentina e non sono scoppiati scontri tra forze dell'ordine e manifestanti, ma è tanto vero che queste frasi fanno, a volte, più male di un calcio nel sedere o di uno schiaffo. Non so cosa potrebbe mai pensare o imparare un bambino, che partecipa a quella manifestazione, quando, passando, legge quelle frasi VERGOGNOSE.Un'altra cosa molto strana e nello stesso tempo contraddittoria per questi gruppi di sinistra, è il loro sconfinato ANTI-AMERICANISMO che si traduce ben presto anche in ANTI-SEMITISMO, forse duvuto al sostegno senza sconti, degli americani allo stato di Israele. Il 25 aprile sfilano per festeggiare la "loro liberazione" grazie all'aiuto e al sostegno dell'esercito americano, ieri manifestavano contro gli americani, in un clima di falso pacifismo. vi era gente che addirittura, ignorando del tutto la Costituzione, andava in giro con delle scritte "Lo Stato Italiano RIPUDIA la guerra". A me queste persone fanno letteralmente pena. Pena perché da un lato scrivono una frase che in quella situazione non è appropriata, dall'altro non sanno per nulla il significato vero. Ripudiare la guerra non vuol dire che uno Stato non può difendersi dal TERRORISMO che abbiamo sia in Italia e sia all'estero (Iraq, Afghanistan, Iran, Cecenia ecc...). Da che mondo e mondo la difesa di uno Stato non è mai stata organizzata sventolando le bandiere della Pace. Uno striscione diceva "Resisteremo un minuto in più del Governo Prodi", io invece spero che il Governo Prodi possa dimettersi, vista la sua incapacità ad affrontare il problema, rimpiangendo tantissimo chi lo ha preceduto, e allora facciamoci coraggio, tanto Prodi è di passaggio.