AVE CAESAR MORITURI

La Caduta di Romano Prodi


Dopo la risicata vittoria alle elezioni in aprile 2006 con soli 24 mila voti in più alla Camera dei Deputati il Governo, presieduto da Romano Prodi, cade in modo inesorabile sulla questione della missione in Afghanistan.
Mercoledi 21 febbraio 2007, ore 14.15, giorno delle Sacre Ceneri, al Senato della Repubblica si votava su una mozione posta dall'Unione a proposito della missione in Afghanistan. Dopo un lungo discorso del Ministro degli Esteri D'Alema che chiede un forte consenso politico che possa permettere all'Italia di affrontare le prossime delicate e complesse questioni militari estere, il Senato gli risponde picche. D'Alema è categorico quando comincia a parlare sulla questione della BASE NATO di Vicenza "E' venuto il momento delle assunzioni di responsabilità ed è per noi fondamentale misurare il consenso di quest'aula, condizione preziosa per andare avanti con il lavoro". Poi aggiunge in modo netto e fermo "E' legittimo sull'Iraq avere un'opinione diversa, gli Usa sono divisi da questo dibattito ma non è giusto presentare il nostro punto di vista come in continuità con il governo precedente perchè marca una novità radicale".Queste ultime affermazioni fanno stizzire l'opposizione (che avrebbe votato a favore) ma nello stesso tempo inducono due sentori (Turigliatto e Rossi) dell'ala della Sinistra Radicale, ad astenersi dal voto, e ciò è fatale per D'Alema.Con anche l'astensione di due Senatori a vita, Andreotti e Pininfarina, che in altre occasioni erano servite per tenere a galla un Governo molto fragile, la maggioranza non ha più la maggioranza. Ore 14.47, il Presidente del Senato Marini annuncia il risultato del voto: quorum richiesto 160 voti, 158 senatori votano a favore, 136 contrari più 24 astenuti, ma non basta, D'Alema è battuto.
Appena bocciata la mozione di maggioranza sulla politica estera del governo i senatori del Centro-Destra sono balzati in piedi battendo le mani e gridando 'dimissioni, dimissioni'. I senatori Verdi e quelli del Pdci se la sono presa invece con il loro collega Fernando Rossi che si é astenuto. Gli hanno tirato una rassegna stampa addosso. Nell'aula di Palazzo Madama è scoppiato il caos. "La colpa di tutto è di Pininfarina e Andreotti che si sono astenuti e di Rossi e Turigliatto che non hanno votato", hanno commentato i senatori dell'Unione, dimenticandosi che se hanno potuto governare per 282 giorni lo devono esclusivamente alla fiducia ottenuta dai Senatori a vita come la Montalcini, Scalfaro e lo stesso Andreotti non avendo i numeri per garantire un Governo forte e duraturo, ma non si erano curati di questo particolare. Senza poi parlare del commento della Bindi che dice " Maledetta legge elettorale" e rivolgendosi ai due senatori della maggioranza astenuti "Non c'erano i motivi e le condizioni per votare così, si sono presi una gravissima responsabilità nei confronti del Paese" e magari poverina starà pensando "Ed ora i miei DICO che fine fanno, mo chi mi prende in convivenza?"
Alla fine sono giunte le dimissioni di Romano Prodi che ha rimesso il mandato al Presidente della Repubblica, Napolitano, e questa mattina alle ore 10.00 comincerà le consuete consultazioni per formare un nuovo governo. Prodi-bis? Bé questo è l'auspicio dell'Unione, ma già il Ministro Di Pietro ha espresso la sua contrarietà ad un Prodi-bis rendendosi oramai conto che il Governo di Pulcinella deve andare a casa.Oramai si diceva da un bel pò "Coraggio, Prodi è di passaggio", adesso, nella speranza che questa gente non s'incolli alle poltrone, spero si vada immediatamente a votare nuovamente, la democrazia è anche questa.